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1. |
Nel mio io (maxmex)
05:33
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NEL MIO IO
(Massimo Messina)
Nel mio io
sembra che qualche cosa si muove,
un brusio, un bel ricordo,
una brezza d'amore.
Fu per le mie strane contrarietà,
che ora cambia il mio umore.
Ora che sono un timido
senza risposte,
qualcosa, lo sento,
si muove
Ora che sono privo
di enormi distanze,
qualcosa fuggì.
Se il mio blu io non navigherò,
se la risposta in più non arriverà,
perché mi sento il cuore
caldo più del sole?
Se il mio pensiero leggero
non volerà,
se la mia immagine mai più apparirà,
potrà mai il mio dolore
germogliare un fiore?
una risposta in più,
un albero di più?
di più...
Nel mio io,
tempo fa,
una stella sincera
mi guidò lungo il percorso
su una terra straniera.
Fu proprio lì
che per le mie incapacità,
il mio sogno si uccise.
Ora che ho spento il viso
di accese speranze,
perché qualche cosa si muove?
Ora che il mio cammino
non può andare oltre,
perché resto qui?
Se il mio blu io non navigherò,
se la risposta in più non arriverà,
perché mi sento il cuore
caldo più del sole?
Se il mio pensiero leggero
non volerà,
se la mia immagine mai più apparirà,
potrà mai il mio dolore
germogliare un fiore?
una risposta in più,
un albero di più?
Se il mio blu io non navigherò,
se la risposta in più non arriverà,
perché mi sento il cuore
caldo più del sole?
Se il mio pensiero leggero
non volerà,
se la mia immagine mai più apparirà,
potrà mai il mio dolore
germogliare un fiore?
una risposta in più,
un albero di più?
di più.
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2. |
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OH MIO MARE, OH MIO SUD
(Massimo Messina)
Partirò,
non tornerò più,
partirò,
non pranzerò più
al caffè della mia città,
dormirò
tra un rimorso e quei guanciali
che gonfiano le notti.
Dimmi che rimani
o che ti allontani,
non sento più la forza
e nemmeno le mie mani
in riflessi strani
che sembrano "Van Gogh",
ma che specchia proprio me.
Oh mio grido, oh mio nodo,
oh mio mare, oh mio sud,
comprendi la tua forza
a dispetto della gente.
Oh mio mare, oh mio sud,
difendi i nostri figli
dalle trasmissioni in cui
si disperdono le voci.
Come siamo lontani,
come siamo cresciuti,
dimmi che non mi odi,
dimmi che non ti ricordi.
Me ne andrò
e non tornerò,
passerò
sotto il fumo dei lampioni
che sbocciano nei cieli.
Dimmi che rimani
o che ti allontani,
non sento più la forza
e nemmeno le mie mani
in riflessi strani
che sembrano "Van Gogh",
ma che specchia proprio me.
Oh mio grido, oh mio nodo,
oh mio mare, oh mio sud,
comprendi la speranza,
la tristezza della gente.
Oh mio mare, oh mio sud,
per noi che avemmo occhi
per guardarci intorno
e invece ci spensero le luci.
Così siamo cresciuti,
così siamo partiti
verso lidi lontani,
come merli in alti rami.
Tieni in alto le mani,
in attesa che Johnny
il tuo grano ti riporti.
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3. |
No more thank (maxmex)
04:45
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NO MORE THANK
(Massimo Messina)
Ho sbagliato tutto,
ho sbagliato tutto lo so,
ma una via migliore,
una via migliore non ho.
La mia casa è vuota,
la mia casa è vuota,
a scaldarla è solo un fuoco
ma rimane tutto com'è.
Tra filari grigi,
tra velari grigi torno
ma cos'ho negli occhi,
che cos'ho negli occhi non so.
La mia rabbia grida,
la mia rabbia è un grido
e mi sveglia ogni mattina
ma rimane tutto come prima,
io e te.
Se tu sapessi
l'acqua che ho nel cuore
(il mio disagio)
seppure l'acqua stessa fa rumore.
(il mio disagio)
E in fondo l'acqua
è quello che ho da dire
(il mio disagio)
ma intanto annaffio le mie rose.
No more thank,
è vero che ho sbagliato tutto,
no more thank,
non per me e te.
No more thank,
è vero solo il mio disagio,
no more thank,
non per me e te.
Ho sbagliato tutto,
ho sbagliato tutto lo so
e tra filari grigi,
tra velari grigi, torno.
Voglio andare a scuola,
voglio andare a scuola
e torno
con i libri sottobraccio
a succhiare caramelle.
Se tu sapessi
l'acqua che ho nel cuore
(il mio disagio)
seppure l'acqua stessa fa rumore
E in fondo l'acqua
è quello che ho da dire
(il mio disagio)
ma intanto annaffio le mie rose.
No more thank,
è vero che ho sbagliato tutto,
no more thank,
non per me e te.
No more thank,
è vero solo il mio disagio.
no more thank,
non per me e te.
Lacrime che affollano le notti mie,
sono lontane
e lontano come quel che non ho
dai miei ricordi.
La mia casa è vuota,
la mia casa è vuota
e in fondo
resta solo il mio disagio
ma una via migliore non ho.
No more thank,
è vero che ho sbagliato tutto,
no more thank,
non per me e te.
No more thank,
è vero solo il mio disagio,
no more thank,
non per me e te.
No more thank…
No more thank…
No more thank…
No more thank…
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4. |
Ricordo (maxmex)
02:47
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RICORDO
(Massimo Messina)
Dov'è andato perso quel ricordo
che tenevo stretto nel mio scrigno, con te?
Tu ridi e intanto
m'indichi una torta,
io per dispetto
ordino una triglia.
In altri frutti,
la giornata è storta
e non sai cosa vuoi.
E il piatto si riscalda,
che non si beve dalla tua coscienza
una ragione fresca
o una speranza.
Ricado giù con te.
Bella la luna
e il gusto non importa,
tu la dividi e mastichi la scorza,
socchiudo gli occhi
e sputo la risposta.
Ricado giù con te.
Ricado giù con te.
Da una nave
a un treno che girava
Selinunte e un arco di Sicilia,
un caffè bevuto a Prizzi
e sceso giù a Taormina
mi si presenta in tutta la giornata
a piccoli intervalli di mezz'ora
e non sai cosa vuoi.
Tu ridi,
eppure la giornata è storta
e non sai cosa vuoi.
E siamo già alla frutta,
tu la divori come fosse un'altra
delle mie scuse
e scoppio di impazienza.
Ricado giù con te.
Poi, per amore,
ingoio la risposta
all'imbrunire dei fumi del porto,
tu m'innamori
e mi presenti il conto.
Ricado giù con te.
Ricado giù con te.
Poi, un improvviso
attacco di logorrea
mi costringe ad abbandonare
per urgenti frasi sull'amore,
sull'amore…
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5. |
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ANGELO DELLA ROCCIA
(Massimo Messina)
Torna giù
la notte dai cieli blu
sul grattacielo dei giorni.
L'inverno,
col suo umore
toglie dal sereno i giorni,
l'inverno,
grandi occhi e immense ali bianche,
urla e strapazza i fiori.
Toccami anche tu
angelo della roccia, dai,
col tuo sguardo da uccello.
Ogni goccia
lascia un po' del suo odore,
ogni goccia
nasce e non muore,
non muore,
non muore mai.
Non morirà mai
quell'angelo che muove i fili
del mondo.
Sfreccia giù
tagliente e poi
libero dall'oppressione dei venti.
L'albero su cui cade
e gli occhi poseremo,
tinge di bianco,
lunghi rami secchi
e foglie stanche
trafiggono il suo corpo.
Toccami anche tu
angelo della roccia, dai,
col tuo sguardo da uccello.
Ogni goccia
lascia un po' del suo odore,
ogni goccia
nasce e non muore,
non muore,
non muore mai.
Non morirà mai
l'angelo che muove i fili
del mondo.
L'inverno,
col suo umore
toglie dal sereno i giorni,
l'inverno,
grandi occhi e immense ali bianche,
urla e strapazza i fiori.
Toccami anche tu
angelo della roccia, dai,
col tuo sguardo da uccello....
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6. |
Detto così (maxmex)
01:24
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DETTO COSÌ
(Massimo Messina)
Detto così,
sembrerebbe che non è vero.
Detto così,
sembrerebbe che sto scherzando.
Detto così,
tra inquietudine e mistero.
Detto così,
non è certo oggi ma
domani lo vedrai.
Detto così,
non è il blu di un albero,
non il rosso di un tassì,
detto così,
ma domani lo vedrai.
Detto così,
sembra un imbroglio.
Detto così
o all'incontrario.
Credimi,
lo vedrai
e dormici su,
lo vedrai anche tu.
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7. |
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PAGLIACCIO PERCHÉ RIDI?
(Massimo Messina)
Anch'io ho il coraggio
per nascondermi
come te, pagliaccio.
Anch'io ho il coraggio per risponderti
come te, pagliaccio.
Anch'io ho la forza per distruggerti,
eppure non lo faccio,
scendo da un albero di notte
e mi tuffo nel mio giorno.
Non sono un genio
né il più forte, no
non ho vetri lo so,
oh no, no,
ma non avrò perduto.
Anch'io col tempo
non migliorerò
ma la notte dormirò,
oh no, no, no.
Pagliaccio, perché ridi?
Dai sorridi, dai,
un altro po',
ma oggi stai su un trampolo.
Anch'io ho tranelli per corromperti,
per tenermi tutto,
bandiere e bende per avvolgermi
e non vedere il mondo.
Dimmi pagliaccio dei tuoi numeri,
dimmi come hai fatto
ad arrampicarti in cima ai trapezi
sospesi nel buio?
Eppure il mare ora è più grande
e il cielo più pulito e tu,
oh no, no,
sei instabile e impaurito.
Dalla tempesta non ti salverò
e mai nessuno avrà
oh, no, no,
pietà del tuo sorriso.
Dai, sorridi, dai,
un altro po'
ma oggi stai su un trampolo.
Non sono un genio
né il più forte, no,
non ho vetri lo so,
oh, no, no,
ma non avrò perduto.
Anch'io col tempo
non migliorerò
ma la notte dormirò,
oh no, no.
Pagliaccio, perché ridi?
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8. |
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CANDELE AL VENTO
(Massimo Messina)
Ascoltami,
ascoltami,
auto e tempo passan veloci,
come falene al buio,
credimi.
Tu credimi,
tu credimi,
di quei canti sento le voci,
siamo candele al vento,
credici.
Credici,
non ci sono filastrocche
da recitare,
parlami
e la paura morrà.
Credici,
non ci sono bei messaggi
da decifrare,
voltati
e la risposta cadrà.
Ah, la morte,
venga e che dal buio ci liberi.
Credici,
quella vita che ora sembra
passar di mano,
tornerà,
e più coraggio tu avrai.
Ascoltami,
ascolta il vento
tra i capelli strisciare piano,
ad occhi chiusi e pugni gelidi.
Liberi,
come sono i canti brevi delle cicale,
liberi,
come animali e terra.
Liberi,
come pensieri mai pensati,
e poi volare liberi,
nell'infinita sera.
Ah, la morte,
venga e che dal buio ci liberi.
Credimi,
quella vita che ora sembra
passar di mano,
tornerà,
e più coraggio tu avrai.
E verrà Dio,
verrà il suo cielo,
verrà il vento e giorni migliori,
ma il tempo che è passato,
credimi,
non tornerà,
non tornerà più...
più...
più....
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9. |
Roby (maxmex)
03:40
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ROBY
(Massimo Messina)
Un mare profondo tra gli alberi,
prima di tutto,
prima di illuderti,
sognavi un blu cielo
per liberi gabbiani enormi,
file di alberi.
"Blu cielo tra gli alberi,
domani ci vado e dormo lì,
magari mi siedo
e respirerò dal mare
il rosso dei crepuscoli."
"Domani è festa
e forse resto un po' di più."
Ma stiamo qui
con le lacrime in mano, ormai,
coi bicchieri senza dissetarci,
con parole senza risponderci,
ma dovunque sarai,
io non ti scorderò mai,
Roby…
Un vento leggero,
le macchine ferme tra i monti,
zaini sui cofani.
Domani è un bel giorno
per ridere,
ricco di sogni,
di terra in Canada.
"Blu cielo tra gli alberi,
domani ci vado e dormo lì,
magari mi siedo
e respirerò dal mare
il rosso dei crepuscoli".
Sarà perché quel sogno
forse è uguale al mio,
e pure tu,
che ora stringi il tuo cuore,
lo sai,
quando piangi di notte, svegliami,
quando trovi parole, cercami,
perché chiunque sarai,
non ti ho scordato mai,
Roby…
E intanto il blu cielo tra gli alberi,
rimane chiuso perfino il lunedì,
e mentre ti vedo andare via,
il cielo è nero,
strade, elicotteri e un tassì.
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10. |
Straniero tu (maxmex)
05:13
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STRANIERO TU
(Massimo Messina)
La vita che ho vissuto
non l'ha portata il vento,
all'ombra di un saluto,
il sonno mi ha disteso.
Il vino che ho bevuto,
non è piaciuto tanto,
a chi non l'ho versato,
per chi non me l'ha chiesto mai.
Adesso ho un po' paura,
prima la notte era più scura
ed io con lei.
Tu da dove sei venuto?
da cosa sei fuggito tu,
così gentile,
così sprovveduto?
Straniero tu,
con le tue foglie al vento,
felice col tuo pianto,
tu, così feroce,
così delicato.
E in mezzo a tanti fiori,
la vita non mi ha ucciso,
con il suo sguardo schivo
che, ahimè, non conoscevo.
Il sogno è terminato,
però non mi ha svegliato nessuno
e resto appeso
al mio aquilone al vento,
ma confesso la paura
per questa morte,
l'avventura e il suo nome.
Tu da dove sei venuto?
da cosa sei fuggito tu,
così gentile,
così sprovveduto?
Straniero tu,
con le tue foglie al vento,
felice col tuo pianto,
tu, così feroce,
così delicato.
Vedi amico quanta vita c'è?
Venuto dal mistero,
a raccontare il mondo
per chi non sembra vero
quel vento che leggero va…
quel vento che leggero va…
Tu da dove sei venuto?
da cosa sei fuggito tu,
così gentile,
così sprovveduto?
Straniero tu,
con le tue foglie al vento,
felice col tuo pianto,
tu, così feroce, così delicato.
Vedi amico,
vedi amico (Straniero tu)
(Straniero tu)
(Straniero tu)
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11. |
Cose che non ho (maxmex)
02:59
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COSE CHE NON HO
(Massimo Messina)
Ti chiedo scusa
per i vent'anni,
per i miei gesti
che anch'io non ho,
ma quei ricordi
son troppo belli,
ti chiedo scusa,
ma anch'io non ho.
Ti chiedo scusa, ma
anch'io non ho....
Per i racconti assai riusciti,
ti chiedo scusa,
ma anch'io non ho.
Per i miei laghi
troppo limpidi,
ti chiedo scusa
ma anch'io non ho.
Ti chiedo scusa, ma
anch'io non ho...
Ti chiedo scusa, ma
anch'io non ho...
Ho sfogliato tutti i libri,
nell'armadio i miei vestiti,
cose che non ho...
cose che non ho...
Ora dormo sulle navi,
su quei treni solitari,
cose che non ho...
cose che non ho...
Quegli aeroporti
e spazi aperti,
ti chiedo scusa,
ma anch'io non ho.
Per ogni volta
che ora immagini,
ti chiedo scusa,
ma anch'io non ho.
Ti chiedo scusa, ma
anch'io non ho...
Ti chiedo scusa, ma
anch'io non ho...
Ti chiedo scusa, ma
anch'io non ho...
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12. |
Il mio fuoco (maxmex)
06:08
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IL MIO FUOCO
(Massimo Messina)
Quel ramo nell'arcobaleno,
quel treno fermo tra i ricordi,
è il mio fuoco.
Al mare un giorno affideremo
i nostri occhi nostalgici.
Niente appare
per ciò che scompare,
negli orizzonti poi il sole risale.
Chissà che cosa incontreremo,
si alzerà il vento e gli aquiloni
e il mio fuoco,
se nei tramonti in cui entreremo,
avremo gli occhi lucidi...
Mentre sale,
quel fuoco scompare,
pochi discorsi
per ciò che rimane.
Chissà che cosa inventeremo,
quali sono gli orizzonti del cuore,
e il grande fuoco che
volando va,
tuonando va e va.
Leggera corre come un treno,
breve rincorsa
e un grande salto nel vuoto,
è il grande fuoco che
volando va,
tuonando va.
Mentre sale,
quel fuoco scompare,
quando il fuoco è giovane,
sale e va, e va.
Chissà se ancora sogneremo,
la vita è corsa
e il nostro cuore il motore,
e quella voglia che io non ho più,
dove sarà?
Le mani aperte a ciel sereno,
le valli impazzite di fiori,
è il mio fuoco.
Noi, grandi aquile di un cielo,
torneremo invisibili,
troveremo lì pure gli amici
ad aspettarci e giocare felici.
Chissà se mai ritroveremo
risposte certe
ed entusiasmi insonni,
quel grande fuoco che
volando va,
tuonando va e va.
Chissà se ancora rideremo
battute sceme,
se apriremo mai il cuore
al nostro mondo che
girando va,
girando va.
Succhieremo l'amore un domani,
come un fiore dai petali amari
e la vita
che svelta corre come un treno,
prende rincorsa,
impatta e salta nel vuoto,
e questo fuoco che volando va,
ritornerà?
Mentre sale,
quel fuoco scompare,
quando il fuoco è giovane,
sale e va e va.
Chissà che cosa inventeremo,
quali sono gli orizzonti del cuore,
e il grande fuoco che volando va,
tuonando va e va.
Leggera corre come un treno,
breve rincorsa
e un grande salto nel vuoto,
è il grande fuoco che volando va,
tuonando va…
|
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13. |
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LE FACCE DEL CUORE
(Massimo Messina)
Socchiudi gli occhi,
mi sentirai vicino
perché ogni mente
ha dentro il suo cammino.
Il mio posto lo sai qual è,
il mio posto è insieme a te.
Tu sei una donna,
sarò il tuo amante uomo,
se tu sei un uomo,
sarò il tuo grande amico.
I tuoi occhi socchiudi e va,
la tua mente sognando va,
ogni tuo dubbio
si perderà lontano.
Oltre i dolori,
le nebbie che hai,
socchiudi gli occhi
perciò te ne vai
oltre i semafori
ed oltre gli uffici,
te ne vai,
oltre i telefoni
e quelle cornici
in cui si celano
le facce del cuore,
tristezza ed amore.
È come un gioco,
è come un gioco
e tu te ne vai.
È come un gioco,
è come un gioco.
Ok, siediti qui
con me questa sera
finché il tuo cuore
non cambia bandiera.
Le braccia aperte
alla luce del faro
e il vento freddo
ti spettina deciso.
Il tuo viso non piange più,
no, il tuo viso non piange più,
il mare è immenso
e il tempo s'è fermato.
Oltre i dolori,
le nebbie che hai,
socchiudi gli occhi
perciò te ne vai
oltre i semafori
ed oltre gli uffici,
te ne vai,
oltre i telefoni
e quelle cornici
in cui si celano
le facce del cuore,
tristezza ed amore.
È come un gioco,
è come un gioco
e tu te ne vai.
È come un gioco,
è come un gioco.
Ok, siediti qui
con me questa sera
finché il tuo cuore
non cambia bandiera.
È come un gioco,
è come un gioco
e tu te ne vai.
È come un gioco,
è come un gioco.
Ok…
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14. |
||||
GRIDA IL TUO NOME
(Massimo Messina)
Scrivi il tuo nome
con la forza delle mani.
Scrivi il tuo nome
sopra i libri del domani.
Scrivi il tuo nome.
Scrivi il tuo nome.
Grida il tuo nome
contro il vento e nei tuoi giorni.
Grida il tuo nome
contro la realtà, nei sogni.
Grida il tuo nome.
Grida il tuo nome.
Gridalo,
il tempo non dà mai risposta.
Gridalo,
per chi in cielo non ha mai sosta.
E invece tu,
che hai più fiducia nel tuo domani,
oh tu,
che il male hai ucciso con le tue mani,
che hai ripreso adesso il tuo cammino
e nel vento il volo,
sei tu il futuro.
Già,
sei tu quello che darà risposta,
sì,
sei tu quello che darà risposta.
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||||
15. |
||||
CHE POTEVA SUCCEDERE?
(Massimo Messina)
Che poteva succedere
ad un'ora di macchina?
tra file di automobili,
ad un'ora di macchina,
ascoltami,
ascoltami.
Ogni cosa è possibile
quando un uomo dimentica,
quando il cuore è in disordine
e il destino s'inerpica.
Io tornavo da casa tua
e ogni giorno di più,
continuavo a ignorare quel blu.
Ho bisogno del tuo sorriso,
ne hai bisogno pure tu,
del silenzio che ho ritrovato
ed ora manchi tu.
Ed io scemo che l'ho voluto,
ora soffro di più,
ti prego, ascoltami,
un solo attimo.
Ho bisogno delle tue mani,
tu hai bisogno delle mie,
ho bisogno di verde e grano,
di sole nelle vie,
ho bisogno del tuo profumo,
tu hai bisogno del mio.
Ti prego ascoltami,
è stato un attimo.
È il motivo di sempre
tra milioni di probabili,
è il nemico di sempre
tra miliardi dei più ignobili,
perdonalo!
perdonalo!
Ho bisogno delle tue mani,
tu hai bisogno delle mie,
ho bisogno di verde e grano,
di sole nelle vie,
ho bisogno del tuo profumo,
tu hai bisogno del mio.
Ti prego ascoltami,
è stato un attimo.
Nelle strade di sempre,
sempre le stesse macchine,
nelle strade di sempre,
sempre le stesse facce.
Io tornavo da casa tua
e ogni giorno di più,
continuavo a ignorare quel blu.
|
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16. |
||||
LA LUNA È PIENA (ed io solo a pescare)
(Massimo Messina)
La luna uscì
da dietro le montagne,
lenta salì
con le sue mosse stanche.
Laddove non c'è ombra,
la luna è piena
ed io solo a pescare.
Poi si posò
fulgente sopra il mare
ma si ferì
su quelle rocce bianche.
Laddove c'è una stella,
la luna è appesa
ed io solo a pescare lì.
Oh mio blu
sulle montagne
e sulle onde,
dimmi che non finirà mai,
oh mio blu.
Oh mio blu,
fai mia la notte
e l'umiltà.
Non giuro più,
niente,
né una parola
mai più uscirà
dalla mia amara bocca.
Pallido,
con la schiena di un'operaia,
i miei sandali io non ho.
Oh mio blu,
fatti più grande
e dona pace
per chi dorme e chi non sa,
oh mio blu.
Oh mio blu,
fai mia la notte
e l'umiltà.
La luna fuggì via ma
sono sicuro che ritornerà
con le sue stelle,
reti e nasse,
là…
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maxmex Palermo, Italy
Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.
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