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"Un giorno di sera, nella notte del buio, hanno rapinato la branca" (Maxmex)

by maxmex

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1.
NEL MIO IO (Massimo Messina) Nel mio io sembra che qualche cosa si muove, un brusio, un bel ricordo, una brezza d'amore. Fu per le mie strane contrarietà, che ora cambia il mio umore. Ora che sono un timido senza risposte, qualcosa, lo sento, si muove Ora che sono privo di enormi distanze, qualcosa fuggì. Se il mio blu io non navigherò, se la risposta in più non arriverà, perché mi sento il cuore caldo più del sole? Se il mio pensiero leggero non volerà, se la mia immagine mai più apparirà, potrà mai il mio dolore germogliare un fiore? una risposta in più, un albero di più? di più... Nel mio io, tempo fa, una stella sincera mi guidò lungo il percorso su una terra straniera. Fu proprio lì che per le mie incapacità, il mio sogno si uccise. Ora che ho spento il viso di accese speranze, perché qualche cosa si muove? Ora che il mio cammino non può andare oltre, perché resto qui? Se il mio blu io non navigherò, se la risposta in più non arriverà, perché mi sento il cuore caldo più del sole? Se il mio pensiero leggero non volerà, se la mia immagine mai più apparirà, potrà mai il mio dolore germogliare un fiore? una risposta in più, un albero di più? Se il mio blu io non navigherò, se la risposta in più non arriverà, perché mi sento il cuore caldo più del sole? Se il mio pensiero leggero non volerà, se la mia immagine mai più apparirà, potrà mai il mio dolore germogliare un fiore? una risposta in più, un albero di più? di più.
2.
OH MIO MARE, OH MIO SUD (Massimo Messina) Partirò, non tornerò più, partirò, non pranzerò più al caffè della mia città, dormirò tra un rimorso e quei guanciali che gonfiano le notti. Dimmi che rimani o che ti allontani, non sento più la forza e nemmeno le mie mani in riflessi strani che sembrano "Van Gogh", ma che specchia proprio me. Oh mio grido, oh mio nodo, oh mio mare, oh mio sud, comprendi la tua forza a dispetto della gente. Oh mio mare, oh mio sud, difendi i nostri figli dalle trasmissioni in cui si disperdono le voci. Come siamo lontani, come siamo cresciuti, dimmi che non mi odi, dimmi che non ti ricordi. Me ne andrò e non tornerò, passerò sotto il fumo dei lampioni che sbocciano nei cieli. Dimmi che rimani o che ti allontani, non sento più la forza e nemmeno le mie mani in riflessi strani che sembrano "Van Gogh", ma che specchia proprio me. Oh mio grido, oh mio nodo, oh mio mare, oh mio sud, comprendi la speranza, la tristezza della gente. Oh mio mare, oh mio sud, per noi che avemmo occhi per guardarci intorno e invece ci spensero le luci. Così siamo cresciuti, così siamo partiti verso lidi lontani, come merli in alti rami. Tieni in alto le mani, in attesa che Johnny il tuo grano ti riporti.
3.
NO MORE THANK (Massimo Messina) Ho sbagliato tutto, ho sbagliato tutto lo so, ma una via migliore, una via migliore non ho. La mia casa è vuota, la mia casa è vuota, a scaldarla è solo un fuoco ma rimane tutto com'è. Tra filari grigi, tra velari grigi torno ma cos'ho negli occhi, che cos'ho negli occhi non so. La mia rabbia grida, la mia rabbia è un grido e mi sveglia ogni mattina ma rimane tutto come prima, io e te. Se tu sapessi l'acqua che ho nel cuore (il mio disagio) seppure l'acqua stessa fa rumore. (il mio disagio) E in fondo l'acqua è quello che ho da dire (il mio disagio) ma intanto annaffio le mie rose. No more thank, è vero che ho sbagliato tutto, no more thank, non per me e te. No more thank, è vero solo il mio disagio, no more thank, non per me e te. Ho sbagliato tutto, ho sbagliato tutto lo so e tra filari grigi, tra velari grigi, torno. Voglio andare a scuola, voglio andare a scuola e torno con i libri sottobraccio a succhiare caramelle. Se tu sapessi l'acqua che ho nel cuore (il mio disagio) seppure l'acqua stessa fa rumore E in fondo l'acqua è quello che ho da dire (il mio disagio) ma intanto annaffio le mie rose. No more thank, è vero che ho sbagliato tutto, no more thank, non per me e te. No more thank, è vero solo il mio disagio. no more thank, non per me e te. Lacrime che affollano le notti mie, sono lontane e lontano come quel che non ho dai miei ricordi. La mia casa è vuota, la mia casa è vuota e in fondo resta solo il mio disagio ma una via migliore non ho. No more thank, è vero che ho sbagliato tutto, no more thank, non per me e te. No more thank, è vero solo il mio disagio, no more thank, non per me e te. No more thank… No more thank… No more thank… No more thank…
4.
RICORDO (Massimo Messina) Dov'è andato perso quel ricordo che tenevo stretto nel mio scrigno, con te? Tu ridi e intanto m'indichi una torta, io per dispetto ordino una triglia. In altri frutti, la giornata è storta e non sai cosa vuoi. E il piatto si riscalda, che non si beve dalla tua coscienza una ragione fresca o una speranza. Ricado giù con te. Bella la luna e il gusto non importa, tu la dividi e mastichi la scorza, socchiudo gli occhi e sputo la risposta. Ricado giù con te. Ricado giù con te. Da una nave a un treno che girava Selinunte e un arco di Sicilia, un caffè bevuto a Prizzi e sceso giù a Taormina mi si presenta in tutta la giornata a piccoli intervalli di mezz'ora e non sai cosa vuoi. Tu ridi, eppure la giornata è storta e non sai cosa vuoi. E siamo già alla frutta, tu la divori come fosse un'altra delle mie scuse e scoppio di impazienza. Ricado giù con te. Poi, per amore, ingoio la risposta all'imbrunire dei fumi del porto, tu m'innamori e mi presenti il conto. Ricado giù con te. Ricado giù con te. Poi, un improvviso attacco di logorrea mi costringe ad abbandonare per urgenti frasi sull'amore, sull'amore…
5.
ANGELO DELLA ROCCIA (Massimo Messina) Torna giù la notte dai cieli blu sul grattacielo dei giorni. L'inverno, col suo umore toglie dal sereno i giorni, l'inverno, grandi occhi e immense ali bianche, urla e strapazza i fiori. Toccami anche tu angelo della roccia, dai, col tuo sguardo da uccello. Ogni goccia lascia un po' del suo odore, ogni goccia nasce e non muore, non muore, non muore mai. Non morirà mai quell'angelo che muove i fili del mondo. Sfreccia giù tagliente e poi libero dall'oppressione dei venti. L'albero su cui cade e gli occhi poseremo, tinge di bianco, lunghi rami secchi e foglie stanche trafiggono il suo corpo. Toccami anche tu angelo della roccia, dai, col tuo sguardo da uccello. Ogni goccia lascia un po' del suo odore, ogni goccia nasce e non muore, non muore, non muore mai. Non morirà mai l'angelo che muove i fili del mondo. L'inverno, col suo umore toglie dal sereno i giorni, l'inverno, grandi occhi e immense ali bianche, urla e strapazza i fiori. Toccami anche tu angelo della roccia, dai, col tuo sguardo da uccello....
6.
DETTO COSÌ (Massimo Messina) Detto così, sembrerebbe che non è vero. Detto così, sembrerebbe che sto scherzando. Detto così, tra inquietudine e mistero. Detto così, non è certo oggi ma domani lo vedrai. Detto così, non è il blu di un albero, non il rosso di un tassì, detto così, ma domani lo vedrai. Detto così, sembra un imbroglio. Detto così o all'incontrario. Credimi, lo vedrai e dormici su, lo vedrai anche tu.
7.
PAGLIACCIO PERCHÉ RIDI? (Massimo Messina) Anch'io ho il coraggio per nascondermi come te, pagliaccio. Anch'io ho il coraggio per risponderti come te, pagliaccio. Anch'io ho la forza per distruggerti, eppure non lo faccio, scendo da un albero di notte e mi tuffo nel mio giorno. Non sono un genio né il più forte, no non ho vetri lo so, oh no, no, ma non avrò perduto. Anch'io col tempo non migliorerò ma la notte dormirò, oh no, no, no. Pagliaccio, perché ridi? Dai sorridi, dai, un altro po', ma oggi stai su un trampolo. Anch'io ho tranelli per corromperti, per tenermi tutto, bandiere e bende per avvolgermi e non vedere il mondo. Dimmi pagliaccio dei tuoi numeri, dimmi come hai fatto ad arrampicarti in cima ai trapezi sospesi nel buio? Eppure il mare ora è più grande e il cielo più pulito e tu, oh no, no, sei instabile e impaurito. Dalla tempesta non ti salverò e mai nessuno avrà oh, no, no, pietà del tuo sorriso. Dai, sorridi, dai, un altro po' ma oggi stai su un trampolo. Non sono un genio né il più forte, no, non ho vetri lo so, oh, no, no, ma non avrò perduto. Anch'io col tempo non migliorerò ma la notte dormirò, oh no, no. Pagliaccio, perché ridi?
8.
CANDELE AL VENTO (Massimo Messina) Ascoltami, ascoltami, auto e tempo passan veloci, come falene al buio, credimi. Tu credimi, tu credimi, di quei canti sento le voci, siamo candele al vento, credici. Credici, non ci sono filastrocche da recitare, parlami e la paura morrà. Credici, non ci sono bei messaggi da decifrare, voltati e la risposta cadrà. Ah, la morte, venga e che dal buio ci liberi. Credici, quella vita che ora sembra passar di mano, tornerà, e più coraggio tu avrai. Ascoltami, ascolta il vento tra i capelli strisciare piano, ad occhi chiusi e pugni gelidi. Liberi, come sono i canti brevi delle cicale, liberi, come animali e terra. Liberi, come pensieri mai pensati, e poi volare liberi, nell'infinita sera. Ah, la morte, venga e che dal buio ci liberi. Credimi, quella vita che ora sembra passar di mano, tornerà, e più coraggio tu avrai. E verrà Dio, verrà il suo cielo, verrà il vento e giorni migliori, ma il tempo che è passato, credimi, non tornerà, non tornerà più... più... più....
9.
ROBY (Massimo Messina) Un mare profondo tra gli alberi, prima di tutto, prima di illuderti, sognavi un blu cielo per liberi gabbiani enormi, file di alberi. "Blu cielo tra gli alberi, domani ci vado e dormo lì, magari mi siedo e respirerò dal mare il rosso dei crepuscoli." "Domani è festa e forse resto un po' di più." Ma stiamo qui con le lacrime in mano, ormai, coi bicchieri senza dissetarci, con parole senza risponderci, ma dovunque sarai, io non ti scorderò mai, Roby… Un vento leggero, le macchine ferme tra i monti, zaini sui cofani. Domani è un bel giorno per ridere, ricco di sogni, di terra in Canada. "Blu cielo tra gli alberi, domani ci vado e dormo lì, magari mi siedo e respirerò dal mare il rosso dei crepuscoli". Sarà perché quel sogno forse è uguale al mio, e pure tu, che ora stringi il tuo cuore, lo sai, quando piangi di notte, svegliami, quando trovi parole, cercami, perché chiunque sarai, non ti ho scordato mai, Roby… E intanto il blu cielo tra gli alberi, rimane chiuso perfino il lunedì, e mentre ti vedo andare via, il cielo è nero, strade, elicotteri e un tassì.
10.
STRANIERO TU (Massimo Messina) La vita che ho vissuto non l'ha portata il vento, all'ombra di un saluto, il sonno mi ha disteso. Il vino che ho bevuto, non è piaciuto tanto, a chi non l'ho versato, per chi non me l'ha chiesto mai. Adesso ho un po' paura, prima la notte era più scura ed io con lei. Tu da dove sei venuto? da cosa sei fuggito tu, così gentile, così sprovveduto? Straniero tu, con le tue foglie al vento, felice col tuo pianto, tu, così feroce, così delicato. E in mezzo a tanti fiori, la vita non mi ha ucciso, con il suo sguardo schivo che, ahimè, non conoscevo. Il sogno è terminato, però non mi ha svegliato nessuno e resto appeso al mio aquilone al vento, ma confesso la paura per questa morte, l'avventura e il suo nome. Tu da dove sei venuto? da cosa sei fuggito tu, così gentile, così sprovveduto? Straniero tu, con le tue foglie al vento, felice col tuo pianto, tu, così feroce, così delicato. Vedi amico quanta vita c'è? Venuto dal mistero, a raccontare il mondo per chi non sembra vero quel vento che leggero va… quel vento che leggero va… Tu da dove sei venuto? da cosa sei fuggito tu, così gentile, così sprovveduto? Straniero tu, con le tue foglie al vento, felice col tuo pianto, tu, così feroce, così delicato. Vedi amico, vedi amico (Straniero tu) (Straniero tu) (Straniero tu)
11.
COSE CHE NON HO (Massimo Messina) Ti chiedo scusa per i vent'anni, per i miei gesti che anch'io non ho, ma quei ricordi son troppo belli, ti chiedo scusa, ma anch'io non ho. Ti chiedo scusa, ma anch'io non ho.... Per i racconti assai riusciti, ti chiedo scusa, ma anch'io non ho. Per i miei laghi troppo limpidi, ti chiedo scusa ma anch'io non ho. Ti chiedo scusa, ma anch'io non ho... Ti chiedo scusa, ma anch'io non ho... Ho sfogliato tutti i libri, nell'armadio i miei vestiti, cose che non ho... cose che non ho... Ora dormo sulle navi, su quei treni solitari, cose che non ho... cose che non ho... Quegli aeroporti e spazi aperti, ti chiedo scusa, ma anch'io non ho. Per ogni volta che ora immagini, ti chiedo scusa, ma anch'io non ho. Ti chiedo scusa, ma anch'io non ho... Ti chiedo scusa, ma anch'io non ho... Ti chiedo scusa, ma anch'io non ho...
12.
IL MIO FUOCO (Massimo Messina) Quel ramo nell'arcobaleno, quel treno fermo tra i ricordi, è il mio fuoco. Al mare un giorno affideremo i nostri occhi nostalgici. Niente appare per ciò che scompare, negli orizzonti poi il sole risale. Chissà che cosa incontreremo, si alzerà il vento e gli aquiloni e il mio fuoco, se nei tramonti in cui entreremo, avremo gli occhi lucidi... Mentre sale, quel fuoco scompare, pochi discorsi per ciò che rimane. Chissà che cosa inventeremo, quali sono gli orizzonti del cuore, e il grande fuoco che volando va, tuonando va e va. Leggera corre come un treno, breve rincorsa e un grande salto nel vuoto, è il grande fuoco che volando va, tuonando va. Mentre sale, quel fuoco scompare, quando il fuoco è giovane, sale e va, e va. Chissà se ancora sogneremo, la vita è corsa e il nostro cuore il motore, e quella voglia che io non ho più, dove sarà? Le mani aperte a ciel sereno, le valli impazzite di fiori, è il mio fuoco. Noi, grandi aquile di un cielo, torneremo invisibili, troveremo lì pure gli amici ad aspettarci e giocare felici. Chissà se mai ritroveremo risposte certe ed entusiasmi insonni, quel grande fuoco che volando va, tuonando va e va. Chissà se ancora rideremo battute sceme, se apriremo mai il cuore al nostro mondo che girando va, girando va. Succhieremo l'amore un domani, come un fiore dai petali amari e la vita che svelta corre come un treno, prende rincorsa, impatta e salta nel vuoto, e questo fuoco che volando va, ritornerà? Mentre sale, quel fuoco scompare, quando il fuoco è giovane, sale e va e va. Chissà che cosa inventeremo, quali sono gli orizzonti del cuore, e il grande fuoco che volando va, tuonando va e va. Leggera corre come un treno, breve rincorsa e un grande salto nel vuoto, è il grande fuoco che volando va, tuonando va…
13.
LE FACCE DEL CUORE (Massimo Messina) Socchiudi gli occhi, mi sentirai vicino perché ogni mente ha dentro il suo cammino. Il mio posto lo sai qual è, il mio posto è insieme a te. Tu sei una donna, sarò il tuo amante uomo, se tu sei un uomo, sarò il tuo grande amico. I tuoi occhi socchiudi e va, la tua mente sognando va, ogni tuo dubbio si perderà lontano. Oltre i dolori, le nebbie che hai, socchiudi gli occhi perciò te ne vai oltre i semafori ed oltre gli uffici, te ne vai, oltre i telefoni e quelle cornici in cui si celano le facce del cuore, tristezza ed amore. È come un gioco, è come un gioco e tu te ne vai. È come un gioco, è come un gioco. Ok, siediti qui con me questa sera finché il tuo cuore non cambia bandiera. Le braccia aperte alla luce del faro e il vento freddo ti spettina deciso. Il tuo viso non piange più, no, il tuo viso non piange più, il mare è immenso e il tempo s'è fermato. Oltre i dolori, le nebbie che hai, socchiudi gli occhi perciò te ne vai oltre i semafori ed oltre gli uffici, te ne vai, oltre i telefoni e quelle cornici in cui si celano le facce del cuore, tristezza ed amore. È come un gioco, è come un gioco e tu te ne vai. È come un gioco, è come un gioco. Ok, siediti qui con me questa sera finché il tuo cuore non cambia bandiera. È come un gioco, è come un gioco e tu te ne vai. È come un gioco, è come un gioco. Ok…
14.
GRIDA IL TUO NOME (Massimo Messina) Scrivi il tuo nome con la forza delle mani. Scrivi il tuo nome sopra i libri del domani. Scrivi il tuo nome. Scrivi il tuo nome. Grida il tuo nome contro il vento e nei tuoi giorni. Grida il tuo nome contro la realtà, nei sogni. Grida il tuo nome. Grida il tuo nome. Gridalo, il tempo non dà mai risposta. Gridalo, per chi in cielo non ha mai sosta. E invece tu, che hai più fiducia nel tuo domani, oh tu, che il male hai ucciso con le tue mani, che hai ripreso adesso il tuo cammino e nel vento il volo, sei tu il futuro. Già, sei tu quello che darà risposta, sì, sei tu quello che darà risposta.
15.
CHE POTEVA SUCCEDERE? (Massimo Messina) Che poteva succedere ad un'ora di macchina? tra file di automobili, ad un'ora di macchina, ascoltami, ascoltami. Ogni cosa è possibile quando un uomo dimentica, quando il cuore è in disordine e il destino s'inerpica. Io tornavo da casa tua e ogni giorno di più, continuavo a ignorare quel blu. Ho bisogno del tuo sorriso, ne hai bisogno pure tu, del silenzio che ho ritrovato ed ora manchi tu. Ed io scemo che l'ho voluto, ora soffro di più, ti prego, ascoltami, un solo attimo. Ho bisogno delle tue mani, tu hai bisogno delle mie, ho bisogno di verde e grano, di sole nelle vie, ho bisogno del tuo profumo, tu hai bisogno del mio. Ti prego ascoltami, è stato un attimo. È il motivo di sempre tra milioni di probabili, è il nemico di sempre tra miliardi dei più ignobili, perdonalo! perdonalo! Ho bisogno delle tue mani, tu hai bisogno delle mie, ho bisogno di verde e grano, di sole nelle vie, ho bisogno del tuo profumo, tu hai bisogno del mio. Ti prego ascoltami, è stato un attimo. Nelle strade di sempre, sempre le stesse macchine, nelle strade di sempre, sempre le stesse facce. Io tornavo da casa tua e ogni giorno di più, continuavo a ignorare quel blu.
16.
LA LUNA È PIENA (ed io solo a pescare) (Massimo Messina) La luna uscì da dietro le montagne, lenta salì con le sue mosse stanche. Laddove non c'è ombra, la luna è piena ed io solo a pescare. Poi si posò fulgente sopra il mare ma si ferì su quelle rocce bianche. Laddove c'è una stella, la luna è appesa ed io solo a pescare lì. Oh mio blu sulle montagne e sulle onde, dimmi che non finirà mai, oh mio blu. Oh mio blu, fai mia la notte e l'umiltà. Non giuro più, niente, né una parola mai più uscirà dalla mia amara bocca. Pallido, con la schiena di un'operaia, i miei sandali io non ho. Oh mio blu, fatti più grande e dona pace per chi dorme e chi non sa, oh mio blu. Oh mio blu, fai mia la notte e l'umiltà. La luna fuggì via ma sono sicuro che ritornerà con le sue stelle, reti e nasse, là…

about

Canzoni scritte, suonate e cantate da Massimo Messina, in "Room Studio" @ 1992.
Remastered dec. 2018; (original tape 1992.
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credits

released August 16, 1992

Disegno originale di Massimo Messina.

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about

maxmex Palermo, Italy

Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.

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