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Tra regole e follie (Maxmex)

by maxmex

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1.
TERRA DI DIO (massimo messina) Giro per le strade con le tasche vuote, ho un coltello in mano ma non ho le prove. Vicoli e fontane ridono di me, un cane, un uomo non c'è. Vuoto il portafoglio, il cuore molto meno, batte nella tasca ma non è sereno. Guardo l'orologio, non ricordo più, il tempo ora fugge al contrario. E un continuo morso brucia dentro me, è fame o eterno disagio? Provo a specchiarmi in te ma mi vergogno di me. Quando il cielo finirà ed il vento spazzerà le vie, quando, quando finirà questa guerra? Quando il vento sulle fredde rotaie del tempo investirà un amore fragile, quando tutto finirà sarà terra di Dio, di Dio. Cerco un nascondiglio ma non son braccato che dalla mia ombra e dal mio peccato. Sparano i cecchini, sono le fobie, bastardi, ah, mi hanno beccato! Sanguino e tra i denti mormoro follie, deliro ma tu non mi senti. Provo a cercarmi in te ma non c'è traccia di me. Così, quando il cielo finirà sarà buio e pace fra di noi, dimmi, quando finirà questa guerra, per Dio! Quando il vento sulle fredde rotaie del tempo investirà un amore fragile, quando tutto finirà sarà terra di Dio, di Dio. Sono io il coniglio che corre lontano, segui il mio consiglio tutto il resto è vano.
2.
FIORIRANNO LE VIE (massimo messina) Quando il sole d'autunno di colpo si congelerà e nel ragazzino il vecchio si rincorrerà. Quando tutto il mare dal fondo si prosciugherà ed il paradiso all'inferno si mescolerà, pioveranno le vie per noi. Quando l'orologio che in noi all'inverso girerà e il domani a un giorno passato si confonderà. Quando il cero del tempo più lento si consumerà e l'ultima scena all'inizio s'incatenerà, dormiranno le vie, le nostre pazzie finché l'inverno non finirà. E tutto è cominciato e tutto è già finito, come una bella storia che passa di moda. È un grido nella gola tra la follia e la gioia però non esce mai, non esce mai, non esce mai. Quando il sonno d'inverno di colpo si risveglierà e coprirà i tuoi occhi fondendo il sogno alla realtà. Quando un giorno di aprile, la primavera sfonderà il muro del silenzio e il suo suono si diffonderà. Fioriranno le vie, le nostre pazzie finché l'inverno ritornerà. E l'urlo di uno stadio, è la follia di un treno che corre ma nel tempo è già deragliato. E il vento è l'assassino, la vittima il sereno però non piove mai, non piove mai, non piove mai. ..................... come una bella storia che passa di moda. È un grido nella gola tra la follia e la gioia però non esce mai, non esce mai, non esce mai.
3.
AFRICA (massimo messina) Ho camminato nel vento e nelle vie, ho camminato poi su questa terra e le foschie della memoria mia nascondono i miei guai e non ricordo più chi ero, cos'eri e chi sarai. E fame non ne ho e sete non ho mai, io partigiano di questa guerra, dove eroi non ce ne sono più ma io mi nascondo mai perché se morirò la pace eterna tu sarai. E stella io sarò, dunque la sera tu sarai, io marinaio e tu sulla mia vela soffierai e se sarà di cera il viso, tu sarai un ventaglio. Se ho freddo aspetterò, se ho freddo aspetterò te, primavera, te, primavera. Io sogno te Africa delle passioni mie e il cuore mio naviga tra regole e follie e giungerò naufragando, un giorno, sulla tua terra nuda e ti battezzerò e ti lavorerò mattina a sera. E ho disertato dai miei dubbi e le manie e nel deserto, solo, senza un miraggio e senza scie sono arrivato e ora tu mi disseterai, di colpo guarirò da queste febbre che mi dai. Ma anche se morirò, sarà la stessa cosa ormai che vivere così senza una meta, e tu lo sai che la mia vita era un muro senza una fessura e non mi chiedo più da dove filtrerai tu, luce ed ombra tu, luce ed ombra. Io sogno te, Africa delle passioni mie e il cuore mio naviga tra regole e follie e giungerò naufragando, un giorno, sulla tua terra nuda e ti battezzerò e ti lavorerò mattina a sera, mattina a sera, mattina a sera.
4.
UN MONDO PEGGIORE (massimo messina) Ma chi l'ha detto che oltre le onde infinite le spiagge son pulite? Ma chi l'ha detto che le ricette antiche sono più saporite? Un mondo, un mondo, un mondo pieno di spine, sterrato, malato, un prato pieno di ortiche. Ma chi l'ha detto che la vittoria è al più leale? Il mio disgusto sale. Ma chi l'ha detto che per essere amati basta essere sé stessi? Ho voglia, ho voglia, ho voglia di vomitare. La nausea mi uccide, a furia di immaginare un mondo migliore, un mondo d'amore, un mondo stellato e senza peccato. Non son d'accordo con chi ti porta pace e sotto la veste tace. Incastonato sul suo bastone, solo un kilogrammo d'oro. Non voglio, non voglio, non voglio più stare a sentire che il ladro si pente e lui continua a rubare. La sigaretta che i miei polmoni inquina e la birra alla spina che sale dritta su questa via infinita, mi ridarà la vita. Non voglio, non voglio, non voglio un mondo migliore ma uno normale, un mondo quasi animale, anzi, un mondo peggiore, un mondo incolore, un mondo spietato, deciso, scontato. Al bando le rose, al muro le spose, brindiamo al passato, salute e brindiamo ancora.
5.
IN CENTRO (massimo messina) Corre via questa vita in motorino, tra le macchine e i bus del centro. "Metti il casco figliolo, questo sai non è un gioco" La città nella sera, le gincane dentro i vicoli, per le strade. "Se ci prende la mano poi ci porta lontano questa smania di nuovo che ci spinge e non si sa mai". Non è il cuore ma il tuo telefonino a vibrare dentro nel petto. "Vacci piano e se è il caso fuma molto di meno" Assomiglia a una falce questa luna ma pietà non ha mai nessuna. "Prendi freddo tesoro, dentro stai più al sicuro" Non è vero che il mondo è sospinto dal vento, che la vela ha nel giorno, la sua prora è un deserto. Ma voglio librarmi in volo, volteggiare in eterno sulla pista da ballo, respirare il profumo del sudore. Ed il suono che mi smonta il cervello, per non pensare ad altro, posso scioglierlo adesso sai dentro un acido freddo, nel mio corpo d'agosto poi metto il mio mantello per volare al mio posto, mà, oh mà, oh mà. Passa su una cometa e la tua schiena che s'inarca per inseguirla. "Occhio, non fare il duro e fa sesso sicuro" Ha due occhi, due fari e tu l'insegui senza casco perché ci credi. "Fai il bravo bambino, bevi tutto di un fiato" Se non è quel veleno di cui parlano tanto a bloccarmi le mani perché mai sto sudando, ma'? "Ora fa un bel respiro che non sei affatto morto, spegni le candeline del tuo bel compleanno". Apri tu il mio regalo c'è un dolore sincero che non è affatto raro ma si muove davvero in me. "Ora chiudi i tuoi occhi, libera il tuo respiro e distendi i tuoi sogni, altra corsa, altro giro". Come fumano lenti quei camini sul tetto di quest'ultimo piano e tu insonne mi aspetti. E il tuo viso è sereno quasi fosse quel lago che ho gelato da solo e da solo ho pregato, già, perché il sole tramonti presto nel tuo ricordo, dei tuoi dolci consigli non sarò mai più sordo, ma'...
6.
MESSAGGI DI PACE (massimo messina) Anche quando tu sei solo, niente paura, la risposta la sai, non chiederla mai. Anche quando resti al buio, non tremerai, sarà il tuo cuore lo sai a vederci e il senso ti guiderà, lottando ti farai strada e più in là il cielo vedrai. Anche quando il tuo cammino sembra insicuro, sempre in piedi starai, non ti fermerai. Anche quando il tuo sorriso resta in silenzio, non abbatterti mai, non ti servirà, la polvere, le lacrime, la tua volontà le dissolverà. Correre a piedi nudi sui prati calmi e distesi, sorgere da questi laghi salati e nel silenzio gridare messaggi di pace. Anche quando sei sfinito, non cedere, nel letto ti poserai ma non dormirai. Anche quando i tuoi respiri si fermeranno, tu non smettere mai di amare lo sai, di credere, di crescere la pace che hai, la tua libertà. Correre a piedi nudi, volare con le tue ali. Crescere con i tuoi occhi, giocare coi tuoi sorrisi e amare nel bene e nel male. Correre a piedi nudi. Sorgere da questi laghi salati e nel silenzio gridare messaggi di pace.
7.
ORA NON SENTO PIÙ NIENTE (massimo messina) Cominciavo a pensare che non saresti venuta mai e ti scorgo dal finestrino, sei la più bella, amor. E mi sforzo di ridere ma il sorriso mi sta sul labbro e non riesco più aprire il pugno, come in un sogno. Ora non sento più niente, guardo ma non ci sei, vedo gli occhi della gente, sono sconvolti i tuoi. E i miei son due fari spenti, perduti in quelli tuoi, che non vivono di luci ma di riflessi. Questo ghiaccio non scioglie mai sento freddo ma non paura, non mi sfiora neanche un filo del tuo respiro ormai. E il tuo bacio lo bacerei ma rimango paralizzato, come al primo appuntamento, sono imbranato. Ora non sento più niente, cerco la mano tua che si stringe alla mia bocca che non mi tocca, ormai. E la tua voce è lontana, che non arriva mai, per chi suona la campana, questi rintocchi miei? E comincio a distinguere le parole dal tuo profumo che s'intriga già nei fiori che ora qualcuno ti dà. E ti scorta la Polizia e di creta si fa il tuo viso sopra i volti dei curiosi e dei passanti. Ora non passa più niente qui nella testa mia, solo gli echi di due spari sempre gli stessi, ormai. Ma li perdonerai tutti, nessun rancore avrai, più feroci dei mandanti sono i silenzi tuoi.
8.
PASSO DI TANGO (massimo messina) Quanto è rimasto di musica in me, dentro di te? Quanto ci manca alla fine non so, ma impazzirò. Quanto di strada non so, quanta luce che va dai miei occhi verso i tuoi occhi. Passo di tango, è la vita si sa, che se ne va. Stringi la rosa e la libertà che gira e va. Quattro minuti, lo sai, non finiscono mai, la mia bocca, sulla tua bocca ancora. Comunque sia, è stato uno sbaglio spingerci più lontano, pura follia, danzare nel fuoco, volteggiare nel vetro, perché con la faccia al vento, si sa, l'amore non brucia lento. Questo distacco, se lo colmerò, lo finirò. Amo già questa distanza che ormai, pulsa tra noi, e questo amore che va, che si intreccia a metà, brucia e implora, ma non si tocca ancora. Comunque sia e comunque vada, dirigiamo la prora laddove non si salva nessuno, ci si afferra la mano e poi via, da soli nel vento, si va a passo di tango.
9.
SCUSA AMOR MIO (massimo messina) Io conterò tutte le onde del mare e a riva ti porterò su queste spiagge salate. E a sera, raccoglierò mille conchiglie e la schiuma fresca io verserò nella tua coppa di pace eterna e soffierò sulla tua vela più bianca. Poi raschierò il cielo grigio dai muri e un sole disegnerò sopra i tuoi tetti più scuri. E ancora, mi lancerò dalle montagne più alte e sui nevai planerò e tu sarai sulle spalle amore e ti darò forza e coraggio. Scusa amor mio, se non puoi correre a piedi nudi, se non c'è un dio, se non ti posso toccare il viso, perdonami se non ti porto lontano con me. Scusa amor mio se non conosco il sorriso tuo e se vaghi così nel mio ricordo infinito e ancora perdonami se non ti prendo per mano con me. Io cucirò tutte le stelle in una coperta e coprirò questo silenzio di seta. E il suono diffonderò della più dolce canzone e in rima declamerò la più struggente poesia d'amore, raccoglierò tutte le foglie. Scusa amor mio, se questa vita è sbagliata e se la vita è così, se questa sera è stellata e ancora perdonami se non saprò mai il tuo nome qual è. Scusa amor mio se io ti ho chiuso la porta, e fa che non finisca mai questo mio senso di colpa che mi morde lo sai come una stretta di morsa che è in me. E se la vita è ingiusta, se non sei mai nata e in questo cammino buio ti sei fermata e il tempo vola ma non mi consola nessuna preghiera, nessuna parola. Scusa amor mio, se non puoi correre a piedi nudi, se non c'è un dio se non ti posso toccare il viso, perdonami se non ti porto lontano con me.
10.
FOLLIE (massimo messina) Se il sole è suo fratello, la luna è figlia del fuoco, il cielo di chi è lo sposo, di chi è lo sposo? Se la vita è un cavallo e nella morte ha il suo regno, rispondi: chi è il suo mantello? chi il suo scudiero? Follie da accarezzare sulle tue, sulle mie fantasie. Follie da appiccicare intorno a noi se lo vuoi. Se ha un pesante fardello da trasportare nel mondo e sulle spalle c'è un falco, di cosa parlo? Se la tela di un ragno è il giorno che sta tessendo sai dirmi cos'è il destino? quale destino? Follie da raccontare come vuoi, se tu vuoi, lo vorrai. Follie da attraversare dentro noi. Follie, follie, follie intorno a noi. Le tue, le mie follie, se tu lo vuoi. Se il mio cuore è metallo e il mio sorriso di legno, di cosa è fatto il mio viso? come respiro? Se ho le mani di un altro e rubo col tuo pensiero, chi di noi tre sta peccando? chi sta pagando? Follie da accarezzare sulle tue, sulle mie gelosie. Follie da addormentare dentro noi, se lo vuoi. Follie da raccontare come vuoi, se lo vuoi, lo vorrai. Follie da attraversare per noi due. Follie, follie, follie intorno a noi. Le tue, le mie follie, se tu lo vuoi. Follie, follie….
11.
L'ULTIMA STRADA (massimo messina) Di che colore è la mia vita? Di che colore è questa storia che corre, corre come il vento, travolge tutto e smania di universo? Ma che sapore ha la vittoria? Ma che sapore ha poi la gloria? Il nostro giorno sta nascendo, e mentre guardi il sole è già finito. Di che vivrà la nostra giornata? Mi mostri la strada, mi guardi negli occhi, mi sfiori, mi tocchi… E che motivo avrà questo amore? come sorride già poi, poi muore... Il giorno cambia in pomeriggio la sera nella notte, il biondo in grigio. E si ripeterà questa scena all'infinito e poi, poi, poi scema… E mentre il buio la dissolve la luce l'accarezza e sfuma in ombre finché verrà la nostra fermata nell'ultima strada. Saremo presenti negli ultimi istanti? E così si nasce, così si muore…

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Canzoni scritte, composte e suonate dal solo Massimo Messina; Room-Studio @ 2000.

credits

released July 2, 2000

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about

maxmex Palermo, Italy

Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.

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