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È tutta mia questa storia [parte 2] (Maxmex)

by maxmex

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1.
DORMONO TUTTI (Massimo Messina) Questo vento non mi fa dormire, troppa pace infranta non mi fa riposare. Rimetto i pantaloni, apro tutte le porte, guardo nei cassetti che ci posso trovare. E in mezzo a tanti muri, comincio anch'io a indurire, comincio a soffocare, ma mi sento normale, prendo a caso un maglione. Cerco le chiavi, di disperazione, me le metto in tasca, scendo tutte le scale. E in casa, dormono tutti, apro poi il portone, che mi sembra un tuono quel suo immenso rumore. E in mezzo a tanti cani, comincio anch'io ad abbaiare, comincio a rotolare tra barattoli e rifiuti. Intrappolato e immobile nel mio immenso dolore, non ho risposta, niente, nulla da dire. Chiedo ancora scusa, ma dormono tutti, non riesco a dormire. Comincia il mistero e rimango da solo su questo palcoscenico, con tutti i sogni rinchiusi in un diario, col mio sorriso e quel rispetto per tutti, la timidezza coperta dall'orgoglio, senza risposta. E in mezzo agli orologi, comincio anch'io ad invecchiare, comincio anch'io a volare tra cartacce e lampioni. E in questo pianto isterico dove dormono tutti, non c'è una stella, nessuno con cui parlare. Grido ancora scusa, ma dormono tutti. Comincio a tossire parole e veleno che mi sfuggon di mano su questo asfalto gelido. Mi rendo conto adesso di che ore sono, che non è tempo di stelle, stelline e fortuna, e torno indietro, col mio innato bisogno di una risposta.
2.
IL GIOCO CHE FAI (Massimo Messina) Mai che raccogli le tue lacrime nelle mani, mai che poi dalla porta tua se ne vanno i dolori. Mai che ti svegli d'improvviso e vai così, nella notte, mai che poi sola te ne stai tra domande e pensieri. Ma il gioco che fai è così, e ti voglio sempre così, con tutti i dubbi tuoi, non cambiare. Bella, che sorridi ad occhi chiusi, sono qui, se mi vuoi ascoltare. Mai che dipingi le più pallide emozioni, mai che poi dai silenzi tuoi nasceranno canzoni. Mai che ti specchi e il tuo viso sta così, ore ed ore, mai che poi i solitari tuoi riescano senza imbrogli, già, ma il gioco che fai è così, e mi piaci sempre così, con tutti i vezzi tuoi, non cambiare. Bella, che cammini a piedi nudi, sorridi, se mi vuoi abbracciare. Bella che ora stringi le mie mani, socchiudi gli occhi tuoi, non cambiare. Rosa che risvegli il mio mattino di luci, gli occhi tuoi non cambiare mai.
3.
COSÌ FAN TUTTE (Massimo Messina) Prendi una maglietta, spettinata nascondi un'inguaribile fretta, caffè in tazza, bevuto a piccoli sorsi. E non poni questioni, non ti sporchi le mani, così ti infili in bagno, sciacqui il viso, stropicci a lungo i tuoi occhi. Così fan tutte, che riaccendono le nostre vite, che addormentano i nostri vuoti, che allontanano dolori, code e serpenti. E cartoline che arrivano nei nostri cuori, che ripartono per alti cieli limpidi, vere come la sincerità. Così fan tutte. E non ti accorgi che in te bruciano altri fuochi, e sei sempre nei guai. Ma purtroppo non vuoi capire e purtroppo per me, non ci riuscirò mai, ora per sempre, per sempre. Stai lontana da tutti, dagli sguardi curiosi, tieni le mani in tasca, scavi un tunnel di rabbia in fondo ai tuoi seni. E attraversi quartieri, trafficando giustizia e verità, pronta a darci un taglio ai discorsi su auto, confort e pellicce. Così fan le altre, ma tu resti nelle tue opinioni, ti accontenti di restare in piedi, ti rigiri nei deserti come i ramarri. E guardi fuori dagli intrighi, giù dai finestrini, dagli schemi e dal sentirsi liberi. Non t'illudi, perché poi si sa, così fan tutte. E tiri avanti, tra commenti vili e sguardi vuoti, che poi in fondo ci fan sentire liberi. E infili il vento con un cappello, a metà tenuto per mano. Chi ti fermerà più? Ora per sempre, per sempre…
4.
PICCOLA STORIA (Massimo Messina) Forse un po' più in là, la vita tornerà a riprenderci, ma ci passerà vicino senza riconoscerci, né vorrà discutere del tempo, del tempo che è stato, quel tempo perduto di libertà calpestata, quel tempo perduto... Forse toccherà a quel vento provare a disperderci, voleremo come fumo, ma saremo liberi, liberi di muoverci, lontano dai corpi caduti, quei corpi abbracciati che non avranno risposta, nessun discorso o un saluto, poesie sui libri di scuola, nessuna stretta di mano, medaglie alla memoria. No, non importa a nessuno di questa piccola storia. Forse un po' più in là, la vita tornerà ad ucciderci, ma nessuna indifferenza riuscirà a dividerci, né potrà distruggere quel sogno oltre la frontiera, quel sogno spezzato di libertà ancor più vera.
5.
CONDANNATO A VOLARE (Massimo Messina) Sento che non ritorneranno cose che non abbiamo più, frasi che abbiamo un tempo pronunciato, volti che non guardiamo più, strade che abbiamo già smarrito, fuochi che non accesi mai, poesie che abbiamo un dì legato al cuore, storie tristi e sorrisi miei. Sento che il giorno sta arrivando, che non si torna indietro, come dicevi tu. Luna aspettami, torna più su e dimmi come faccio a tirarmi indietro, questo cuore in moto non si ferma più. Tu mi hai condannato a sognare. Sento rumori del passatorompersi nel silenzio mio, cadere e sbriciolarsi in un sorriso, questo pazzo dolore mio. Se mai, forse, ritroveremo dubbi e perché sopiti mai, ben venga presto anche un triste ricordo, bruci questo tormento mio. Luna aspettami, torna più su e dimmi come faccio a tirarmi indietro, questo cuore in moto non si ferma più. Tu mi hai condannato a sognare. Vento, che a lungo mi hai guidato, a te ho offerto il mio viso, come volevi tu, dunque ascoltami, soffia di più, a spezzare il filo che mi porta in alto, che mi lega giù. Sono condannato a volare. Dentro, ora l'alba è di vetro, nuvole nel cuore mio, dal cielo sul mio corpo, fango e pioggia, terra, quello che vuole Dio.
6.
ORA NON PIOVE PIÙ (Massimo Messina) Ora non piove più e sussurri parole per cercare comprensione, il vento spinge le nubi e non piove più. Dimmi che cosa c'è. Bella e triste tu sei e mi stringi le mani, poi mi dici che mi ami, il vento tinge le nubi di nostalgia. Dimmi, dì che sei mia e perché piangi? Dimmi, perché non parli? Se hai da dir qualcosa, sono qui che ti sento. Dimmi, perché stringi? Dimmi, perché mi abbracci e hai le guance rosse? Sono qui che ti sento, dimmi! Resta vicino a me, no, non dire parole, io non cerco altre prove, il vento spinge le nubi e non piove più. Ridi, ridi così! Se hai da dir qualcosa, sono qui che ti sento. Dimmi, perché stringi? Dimmi, perché mi abbracci e hai le guance rosse? Sono qui che ti sento, dimmi! Niente o nessuno può cambiare la tua vita, giri le spalle e ti dici che è finita, dopo, mi corri incontro e trasformi la giornata in un valzer e in ricordo la tristezza che è passata.
7.
SONO NATO LIBERO (Massimo Messina) Sono nato libero, sono nato libero di fuggire. E guardo fuori dal mio finestrino dimenticato dal cuore, con un fischio caccio via il silenzio, ma non mi piace parlare e non mi fido degli uomini, sono sempre libero di cambiare. Sono nato libero, sono nato libero di mentire. E gioco con i colori del vento, con le stelle cadute del mare, conto i giorni sulla mia coperta, che tanto posso aspettare. E vago così, ebbro di vita e sorrisi, con la mia voce stonata, lascio il mio sguardo correre libero sul pendio, carpisco ombre nel buio. Ma c'è una stella sulla mia collina che non mi fa soffrire, quando mi buttano giù i pensieri più liberi, quando si tratta di arrestare la fantasia. Io vivo così, con la mia faccia al vento che non invecchia mai, ma non importa più. Io sono il coltello che taglia amore e fortuna, quando voglio volare, getto il mio sguardo nel blu, guardo le stelle che girano, ma fanno finta di restare immobili. Io vivo così, con la mia voglia bruciata, con la mia faccia nel buio. Sono nato libero, sono nato libero, finalmente! E accendo fuochi e notti di lampare, a volte più calde del sole, faccio luce sulla mia coscienza, attento a non fare rumore. M'inchino così alla beltà degli alberi, alla forza del cielo, offro il mio viso al tempo che impetuoso fugge via, alla mia sana paura. E c'è una brezza sulla mia radura che non mi fa seccare, quando mi portano via tutti i pensieri e le lacrime, quando mi strappano dal corpo i petali. Io vivo così, come bandiera al vento che non si spezza mai, ma non importa più. Io sono la voce che grida forte alla luna, quando voglio sognare, porto le stelle con me, ma non ho cieli né vincoli, colpe e scadenze da scontare nei secoli. Io vivo così, senza nessuna fretta, senza ragione né torto. Sono nato libero, sono nato libero, finalmente, e dormo sopra guanciali d'argento....
8.
VIVER LONTANI (Massimo Messina) Chi mi darà il suo sorriso, chi mi darà? Chi mi renderà il suo mattino, chi mi renderà? Se i miei occhi lei vorrà sinceri, sono qui, qualcuno glieli porti domani. Chi difenderà, i suoi capricci, chi li difenderà? Chi mi parlerà dei suoi progetti, chi mi parlerà? E se poi volesse le mie mani, sono qui, qualcuno presto corra, è già tardi. Dimmi che mi ami, dimmi che pensi, dimmi che sogni. Viver lontani, senza discorsi, senza attenzioni. Chi addormenteràle mie tristezze? Chi le accosteràle mie finestre? Chi mi spenderà con parsimonia e poi mi spoglierà con gioia? E se volesse le mie ossa, sono pronto a vendere la pelle, i miei anni. Dimmi che mangi, dimmi che ascolti, dimmi che inventi. Viver lontani, volare spersi come gabbiani, soli, soli. Dimmi che mi ami, dimmi che pensi al mio domani. Viver lontani, liberi e sciocchi come sorrisi, soli, soli...
9.
SINCERA (Massimo Messina) Vorrei mandarti tante storie, mazzi di rose, con tante scuse e poche spine, file di giorni in libertà, un sole giallo e prati verdi da correre, quelle che sono le mie passioni, le mie paure che non mi lasciano dormire, per aiutarti a dire no, per continuare e continuare ad insistere. E quando è festa, come candeline, bruciare piano quel che ci resta da gioire, mille sorprese e novità quando non sembra che mai smetta di piovere. Ah, questo amore mio non ha risposta, ma lui una risposta non vuole, non ha peccato, alcuna vergogna di credere perché è diverso da chi lo vuole distruggere. E qui ci sono altre immagini e una vittoria su chi ti falsa il cuore, invece sei sincera, proprio come me, sincera e incerta. Amo già quel sole che ti sveglierà al mattino, il tuo sguardo pieno di orgoglio e il tuo diario e il tuo strano futuro che mi corre vicino, passa, guarda e si perde lontano, e in ogni luogo è destinato a crescere forte e diverso. Tanti segreti nel tuo cuore poi messi in bocca, come se fossero molliche. Il tempo è luce e oscurità ma continuiamo, continuiamo a sorridere. Ah, bestie d'uomini, girate a largo, mostrate il fianco al mio odio, che io possa udire, guardarvi in volto e difendermi, che la mia stella vi possa ancora sconfiggere. Perché ci sono solitudini e falsità, ipocrisia, ma tu Stellina sei sincera, proprio come me, sincera e incerta. E il tuo strano futuro che mi corre vicino, passa, guarda e si perde lontano, e in ogni luogo è destinato a crescere forte e diverso.
10.
ME NE TORNO A DORMIRE (Massimo Messina) No, una donna non esce mai sola, non si asciuga il pianto falso nelle lenzuola. Hai ragione, ma non si può mai dire, e anche se sei diversa, è impossibile uscire. Ora, il discorso è sbagliato e non è che io sia regredito, ma una risposta non vuole mai una ragione e non si torna indietro. Però, tutto avrei immaginato, mai che il mio cervello si sarebbe invecchiato. Ogni discorso progressista e umano, da donare a un figlio è un tantino salato. E ora il mio mondo è segreto e il mio terrore, poi, sconfinato, e il tempo un osso non sarà mai, che si rincorre e si riporta indietro. Comunque il cane poi dov'è? Me ne torno a dormire, con gli occhiali da sole e la fronte sudata, con le palpebre chiuse, le mani, le stesse mani in cui sto aspettando l'estate, profumate nottate tempestate di stelle, colorate e ventose, le bocche di mandorle e risate. E mi pento, ma non è un peccato preoccuparsi e penso che il destino è in agguato. Però ricordo com'era bello uscire, camminare tra i viali e sentirsi morire al dolce caldo di un suo bacio, di quel tormento mio disperato. Sarebbe giusto che anche tu, che anche tu potessi, sì, provarlo. E intanto sono già le tre. Me ne torno a dormire, e comincio a russare forte per non sentire i lamenti del cuore, mi copro fino a sentirmi male. Che ritorni l'estate, ma di quelle stellate,sì, quelle di una volta, con l'odor di ciambelle, le mani sporche di patatine. E rivedo mio padre, sorridente, seduto sulla macchina nuova, e mia madre felice, col dito gli dice: "Nel cielo c'è una stella"… "Nel cielo c'è una stella"…

about

Canzoni scritte, suonate e cantate da Massimo Messina, in "Room Studio" @ tape 1994.

credits

released May 2, 1994

Disegno originale di Massimo Messina.

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maxmex Palermo, Italy

Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.

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