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Tempo che va, non tornerà più (Maxmex)

by maxmex

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1.
TEMPO D'AVERE (Massimo Messina) Basta con gli errori, coi racconti mai finiti, in altre parole, le mie canzoni, gli amori, passano. Non è mai tempo d'avere. Edifici, i miei pensieri, crollano come mattoni. Non è mai tempo d'avere. Stringere le mani come i timbri degli uffici ad altre persone mentre vorrei esser buca d'angolo ma oramai è tempo di dare. Ai telefoni, i discorsi sono lunghi e più maturi. Non è mai tempo d'avere. E i sorrisi degli amici si aprono come cartoni mentre sfollano sinceri dalle nostre trasmissioni e in stereo vanno. Ma perché dovrei essere il più forte? Ma perché dovrei complimentare te?
2.
LA CARTOLINA CHE NON TI HO MAI MANDATO (Massimo Messina) Nella cartolina che non ti ho mai mandato, non c'erano scritte parole, né foto dal paese dove nessuno muore. Sandali circondano la piazza del mercato, scindere il bene e il male è strano, non sentiamo il sapore di ciò che non mangiamo. I pomeriggi allungano, la notte si avvicina, ma io giurerei che è mattina, né grandine né sole, tutt'e due sul balcone. Immagina all'ingresso la strada che s'inclina, sul piccolo cartello è gigante la scritta: "Welcome nel paese dove il cielo è più grande". Solo, non ricordo più a cosa serve un calendario, e tutto ciò che non ricordo più, me lo scrivo sul diario. Qui non ci sono giorni, né orologi o mesi, tu cosa mi racconti? Qui non ci sono giorni... Non torno più. ma tu aspettami se vuoi. Non torno più. ma tu aspettami se puoi. Ma i bambini giocano e noi stiamo a guardare, anche con un po' di stupore, perché sai non ci son giochi e nemmeno un pallone. Ma i sorrisi che intrecciano ci fanno ripensare, anche se il ricordo è lontano, ad un paese stupido, ma un paese più umano. So che non ritorno più e risfoglio il calendario, ma ricordare cos'è il rosso e il blu è difficile, sul serio. E non c'incontreremo sui marciapiedi o nei bar, amore tu mi manchi, qui non ci sono giorni. Non torno più... Non torno più... Qui non ci sono giorni, né orologi o mesi, tu cosa mi racconti? Qui non ci sono giorni... Se ripenso al sabato, la fretta sul motore e tutto ciò che avevo da darti, ma arrivò la cartolina e ho dovuto lasciarti.
3.
SUONO (Massimo Messina) Sfrecciando, non ti accorgi di dove vai, in un lampo, la paura è nei tuoi occhi. Sfrecciando, stracci il tempo che ti porterà nel suono. Sfrecciando, non ti accorgi di come, poi, il silenzio, come un vento nelle orecchie, entrando, forma un telo che ti avvolgerà nel suono. Faccio in tempo, faccio in tempo! Suono, raggiungimi e vai. Suono, vento che mi asciughi. Suono che mi avvolgerai in onde. Suono che mi accenderai. Suono, sole nei pensieri. Suono, raggiungimi e vai in onde, in onde... Sfrecciando, non ti importa di quel che sei, l'orizzonte è la pianura e il tuo lamento, sfrecciando, scaccia il giorno e ti porterà nel buio. Sfrecciando, non respiri e non dormirai, la pupilla, nella notte si dirada, e il suono si fa strada tra i ricordi e nei pensieri. Faccio in tempo, faccio in tempo! Suono, raggiungimi e vai. Suono, vento che mi asciughi. Suono che mi avvolgerai in onde. Suono che mi accenderai. Suono, sole nei pensieri. Suono, raggiungimi e vai in onde, in onde... Suono, raggiungimi e vai. Suono, vento che mi asciughi. Suono che mi avvolgerai in onde. Suono che mi accenderai. Suono, sole nei pensieri. Suono, raggiungimi e vai in onde, in onde...
4.
CONCENTRATI (Massimo Messina) Scheggiano via i nostri anni come frecce, il tempo va, non tornerà più. Dove sono i mesi che stavamo aspettando? Sfrecciando poi tra i momenti già vissuti, non c'è angolo di vita non blu che non sia già preda di rumori confusi. Concentrati, concentrati, concentrati. Concentrati, concentrati, concentrati. Non sentirai le macchine che tornano. Concentrati, concentrati, concentrati. Ma vivere ricoprendo superfici è al margine della vita, poi un verso dal libro delle frasi scontate: "Tempo che va non tornerà più". Dove sono i giorni che stavamo cercando? Concentrati, concentrati, concentrati. Concentrati, concentrati, concentrati. Non sentirai le macchine che tornano. Concentrati, concentrati, concentrati. Concentrati, concentrati, concentrati. Concentrati, concentrati, concentrati. Non sentirai le macchine che tornano. Concentrati, concentrati, concentrati. Nuovi giorni sbocciano per noi, muovi giorni suonano per noi. Ma che cosa sto dicendo, ma che cosa sto dicendo? Nuovi giorni bruciano per noi! Dove sono i mesi che stavamo aspettando? Concentrati, concentrati, concentrati. Concentrati, concentrati, concentrati. Non sentirai le macchine che tornano. Concentrati, concentrati, concentrati.
5.
DELTA 89 (Massimo Messina) Non sei tra le cose che passano, non sei tra le cose che non vorrei, i tuoi dolci petali mi sfiorano, al di là del bosco, il tuo cuore. Varcano il confine delle labbra tue, aromi e sapori sentiti mai, frasi profumate che ritornano e si fanno a pezzi nel mio cuore. E tu dici che non mi piaci! Come il sole io ti vorrei, sai, c'è tanto freddo nei pensieri miei. Come il vento io ti vorrei, lasci tanto amore nei vestiti miei. Tu che apri la porta del mio sabato e di fronte al fuoco ti siedi e fai, padrona del mondo e dei centimetri che separano me dalle mani tue. Stringi la mia pace nelle mani tue, colorando il fondo degli occhi tuoi. Sciogli la tua neve nei miei zuccheri al ventoso caldo del mio stupore. E tu ridi e non ti stanchi mai. Come pioggia io ti lasciai e come rugiada tu ritornerai. Come il mare io ti vorrei ma c'è tanto fondo nei miei argini. Ogni storia tranquilla ha i suoi lunedì e una storia tranquilla non può navigare in un mare di guai e non dirmi che non lo sai. Correndo più in fretta dei tuoi sandali, sei restata fuori e così dovrai ripararti dal freddo e i pericoli sotto il verde tetto del nostro amore. Vedo sì il cielo sopra gli alberi, ma il cielo che è intorno a noi non mi avevi detto che può muoversi. Come pioggia io ti lasciai e come rugiada tu ritornerai. È una storia tranquilla, hai ragione tu, e una storia tranquilla non può navigare in un mare di guai e non dirmi che non lo sai. Non sei tra le cose che passano, non sei tra le cose che non vorrei, i tuoi dolci petali mi sfiorano, al di là del bosco, il tuo cuore.
6.
LA TUA STRADA (Massimo Messina) La tua casa è sopra un'isola, ma c'è un fuoco d'accendere. La tua vita è una girandola, ma c'è un vento per muoversi. La tua storia ha il corpo e il viso tuo, la tua mente è un recinto di pensieri. La tua voce hai toni poveri, ma non strilla ai telefoni. Il tuo cuore è su una zattera, in un mare di incubi. La tua rabbia non ha lunedì, né coincide nei sabati. La tua pace è nel sorriso tuo, viene voglia di chiedersi cos'è, e non ci sono dubbi, rinascerà. A volte, per esser felici, mettiamo in crisi i nostri giorni, ma i nostri occhi sono aperti in un altro futuro. Nel futuro rinascerà, in un altro futuro. Nel futuro rinascerà, in un altro futuro. La tua strada non ha svincoli, marciapiedi per correre, è in salita e per raggiungerti si può stare dei secoli. Poche sedie alla tua tavola, mangi poco e bicchieri di speranze versi al buio senza illuderti, alla luce dei tuoi sogni. Niente cancella il sorriso tuo, viene voglia di chiedersi perché. E mentre siamo soli, un impeto si accende come un giradischi, fa rimbombare i nostri giorni, ma i nostri cuori sono a pezzi, chiusi ormai nel passato. Nel futuro rinascerà, in un altro futuro. Nel futuro rinascerà, in un altro futuro. Nel futuro rinascerà, in un altro futuro.
7.
ABBI COSCIENZA (Massimo Messina) Apri la porta a chi starà dalla mia parte, tra un minuto, forse meno, avremo cent'anni. Ma che silenzio tra le coperte e il mare, ho anch'io la forza di alzarmi e cantare. Verdi albicocche e grappoli di sensazioni, in attesa di nature e dolci vendemmie. Ma che profumo di latte caldo e sole, abbi coscienza e ti saprò aiutare. Socchiudi gli occhi e ti avvicini al pianoforte, senza chiedermi domande o darmi risposte. E tutti i sogni tra il pianoforte e il mare, si fermano e stanno a guardare. E ai nostri figli poveri cosa dobbiamo raccontare, che in fondo siamo numeri, loro che non sanno contare. E tu che sogni tra le coperte e il mare, bambini forti che corrono tra il frumento e il mare. Respira forte e passerai dalla mia parte, sempre al centro di pianure e fragili onde. Quanto stupore tra le coperte e il cuore, per tanto amore e tanto calore. E ai nostri figli poveri, fiumi di grano e di parole, alveari di molecole, canne di bosco per pescare e tutti i mondi che gli potremo dare, che tutti i soldi e alcun potere potranno mai comprare. E tutti i mondi che gli potremo dare, che tutti i soldi e alcun potere potranno mai comprare.
8.
BUONO COM'È (Massimo Messina) Buono com'è, non andrà lontano. Buono com'è, non avrà perdono. È come nebbia e cade dentro un buco, sopra un tetto di lamiera. È come rabbia e salta dentro un fuoco, lungo i ceppi della storia. È come neve e cade neve al sud, sopra un bosco arroventato. È come un'arma e spara vento al buio da una linea di frontiera. Ma sarà dentro di noi come un bimbo in uno stadio. È carta e ora dorme negli uffici, sopra un vecchio abbandonato.
9.
GIORNI (Massimo Messina) Giorni passano e tu non hai da fare, gli altri aspettano, tu lasciali entrare. In qualche modo svuotali, perché ognuno di loro non ti ha capito mai, nessuno mai. Giorni invecchiano e tu insieme a loro, cosa aspetti mai a togliere il freno al tuo amore al tuo profumo, al tuo stile strano? Non ti ha capito mai, nessuno mai. Giorni passano, non chiama nessuno, il silenzio è musica da togliere il suono. Ascoltami, ascoltami, fuori dalla porta. Giorni bruciano ma fuori dalla porta gli altri bussano, non apri a nessuno ma il fuoco ha sciolto i tuoi capelli, la maniglia in mano. Non ti ha capito mai, nessuno mai. Giorni aspettano per prendere il treno, suona il tuo citofono, rispondi ti prego! Ascoltami, ascoltami, fuori dalla porta. Giorni con te fioriscono e tu li tieni in mano, gli occhi tuoi profumano di verde e di grano, tu gli racconti i fatti tuoi senza dire niente. Non ti ha capito mai, nessuno mai. Giorni giocano nel falso e nel vero, cosa sono i pomeriggi, le sere, le notti ora che sei, ora che sei fuori dalla porta? Giorni passano, non chiama nessuno, il silenzio è musica da togliere il suono. Ascoltami, ascoltami, fuori dalla porta.
10.
NON PENSARE (Massimo Messina) Restare qui a non pensare con poco da dire, tanto niente da fare. Spingere le idee avversarie al di là del male, senza chiedersi dove. A due minuti dal conscio, la nostra ragione partorisce un ricordo. Raggiunge centri e risale per ragioni nuove, preparandosi al come. Torneremo poi a non capire, a non pensare (non pensare). Voleremo poi come uccellini, non pensare, (non pensare). Spegni i tuoi occhi nel vuoto, riflettere è sano ma il non pensare è umano. Come due statue o tre scatole di vino bianco, non possiamo invecchiare. E saremo noi i soli, i veri, non pensare (non pensare) Nel silenzio che respira lento, non pensare, (non pensare) Ora puoi muoverti ma il nostro è un ricordo senza andata né ritorno. Non pensare (non pensare) Non pensare, (non pensare) Ora puoi muoverti ma il nostro è un ricordo senza andata né ritorno. No, non pensare, perché non pensare è. Torneremo poi a non capire, a non pensare (non pensare) Voleremo poi come uccellini, non pensare, (non pensare)
11.
MENTRE IL TEMPO VA (Massimo Messina) Io non sarò mai più figlio della plastica. Come potrei darci un taglio al mio collare pubblico, se non ci fossi tu che affondi dentro i lidi miei come fossi naturali non tuoi mentre il tempo va? Sorridi nei miei incubi in risvolti di lenzuoli non tuoi mentre il tempo va? Sei sempre tu a dipingermi in tele dove non sei tu, dipingi mentre il tempo vola. Sei sempre tu a difendermi in guerre dove non sei tu, che fuggi mentre il tempo va. Io non sarò mai più schiavo dei miei simili. Come fosse le pendici che conducono ai giorni miei, già, ma ora ci sei tu che avvolgi le piramidi in dense coltri di pensieri non tuoi mentre il tempo va, che strilli nei megafoni in silenzi demenziali non tuoi mentre il tempo va. Sei sempre tu a correggermi in scelte che non faccio mai, che spingi mentre il tempo vola. Sei sempre tu a non chiedermi risposte che non darò più, sorridi mentre il tempo va. mentre il tempo va... mentre il tempo va....

about

Canzoni scritte, suonate e cantate da Massimo Messina, in "Room Studio" @ tape 1989.

credits

released October 10, 1989

El. Bass: Enzo Cannizzaro (Tempo d'avere)
El Lead guitar: Franco Ribisi (track: 6/8/9/10)

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about

maxmex Palermo, Italy

Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.

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