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Pioggia e Cenere (Maxmex)

by maxmex

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1.
NESSUNO È GIUDICE (massimo messina) Nessuno è giudice, nessuno sceglie mai il destino, nessuno mai ha le prove, nessuno mai sa, nessuno è complice. Nessuno sa dove si va ma si continua a correre ed anche quando sembra inutile, quella pioggia cade giù.
2.
GIORNI VIOLENTI (massimo messina) Samah non aspetta più splendida negli occhi miei, Samah, non mi aspetti più ma non sei felice mai. Samah ora non piange più pallida nei giorni miei, Samah no, non piange ma non sarà felice mai. Un sorriso buca i denti, la sua maglia serra i fianchi ed un filo di perle ora frena i suoi respiri. C’è una pace nel suo volto che le getta nuova luce, uno sfregio, un effluvio acre sui suoi seni. Samah no, non corre più, ha smesso di nascondersi, Samah, più non fuggi ma non puoi essere felice mai. Samah ora non trema più, ha deciso di decidere, Samah ancora non lo sa, non è questa la felicità. Una pioggia di cristalli fredda cade dai suoi ombrelli, quando è sole, un ventaglio schiaffeggia gote inerti. E la frusta ora quel vento, le si appiccica sul viso, un fermaglio dentato l’afferra dai capelli. Samah presto capirà, non c’è fretta per redimere, Samah lo confesserà, ha tutto il tempo per riflettere. Samah, sei felice, così, sola in mezzo a tanti, confinata nella tua libertà? Quella luna che s’alza e che ti insegue, ti assottiglia addosso ai muri, come un’ombra che si allunga e lo sa tutto ciò che fai… Samah non si piega più, ha smesso di incolparsi, già, Samah non ti scusi ma non per questo ti libererai. Aurei cerchi come i santi e catene strette ai polsi di bracciali, tacchi a spillo trafiggono i suoi piedi. Ha coraggio nelle mani, punte aguzze di coltelli, schiaffi e graffi, sputati in faccia a quei giorni violenti… Samah sei felice? in testa, un sacco di progetti, asfissiata dalla tua libertà, con la vita che passa e che ti insegue, si accovaccia dietro i muri, come l’ombra che si accorcia e saprà di te, dovunque andrai…
3.
CHI RESPIRA? (massimo messina) Chi respira polvere, chi respira vento, in alto raffiche di nuvole, giù il deserto. E fionde silenziose mirano gli aquiloni e pietre insonni si rivoltano nei pugni soli. Chi respira cenere, chi respira amianto, i piedi sulla sabbia corrono più del pianto e mani aperte che si levano come scudi e bombe sulla spiaggia piovono come sputi. Chi respira ancora e chi respira a stento, chi avvolge svelto la sua vita, chi a rilento. Venuti al mondo e giù, invisibili come droni, strisciando al buio poi decollano come gli aironi. Fintanto è guerra, io voglio stare con te nei tuoi occhi chiusi. Fintanto è sera, io resto ancora con te nei tuoi pensieri. Fintanto è speranza, corri, ansimo in te, nei tuoi respiri, Fintanto quel cielo nero giù non cadrà, restiamo amici. Chi respira pioggia, chi respira fango e le parole stanno uscendo ora dal mio canto, ad una ad una, prigioniere in gola del silenzio, senza catene, per rinchiudersi ancora nel mio sgomento Chi respira niente e chi respira tutto, chi ha orecchi come radar ma non sente, occhi e prosciutto. Chi ha insanguinato col suo odio rapace o col suo dio. Chi ha il viso stanco o chi non è capace, sì, pure io. Fintando che è pace, sto a giocare con te tra gli aquiloni. Fintando luce, giù in spiaggia corro con te, nei tuoi sorrisi Fintando, la palla passa sotto di me e tu t’involi verso una striscia di terra, senza porte né vincitori.
4.
NEL TUO CIRCO (massimo messina) Son lì per spiccare un salto carpiato all’insù, afferro nel buio il trapezio poi lo mollo giù, le mie mani nel borotalco, magari le sfrego un po’, stiro i nervi annodati al collo, ruoto la testa, poi guardo in basso. Moira, col tuo circo partirei, Moira, sono pronto, se mi vuoi come saltimbanco, Devil Flying o leone in gabbia… semmai… Deciso a ingoiare il fuoco, problemi non ho, benché di petrolio o alcool non tollerò più di una goccia e nella penombra la torcia mia brucia già, ruota, ondeggia, fluttua sicura ma intanto cerca la via del bagno. Moira, io in un circo esploderei, Moira, son convinto, se mi dai una frusta, un cerchio, o i coltelli tuoi ma anche una ramazza... vedrai! Disteso nello sterrato, sul torace mio la zampa di un elefante, non tremo più, oddio, son già morto? e dall’emiciclo l’applauso si leva, oh no, che la bestia sembra agitata, vi prego, fermi, non è il momento! Moira, nel tuo circo correrei, tra gorilla e clowns, via sguscerei su altalene e rampe ma vedrai, nessuno mi prenderà mai! Moira, nello specchio sparirei, ma per un lavoro, salterei. Questa vita è un circo e tu lo sai la mia quasi, un circa… ormai. ----- La mia è un quasi, un circa…ormai…
5.
VOCI DEL VENTO (massimo messina) La fermata dove ogni mattina presto aspetta il tempo che si accende al sole un’altra sigaretta e fuma il giorno, che anche il palo della luce non ha pace e però sta fermo. Chissà se suda ferro, chissà? Non è un autobus ma un carro cingolato e va all’inferno, un carnaio mescolato di filanti messi al forno. D’altro canto, è mezzogiorno e l’appetito si fa largo tra quei misti e salati viavai. Alberi si chiamano, voci del vento che s’intrecciano. E se da qui il buon Dio non passa più, bacio la croce e sia, ci salto su. La bambina che cammina come l’ombra sull’asfalto, lentamente arriva e senza dire niente gira in tondo con lo zaino affaticato sulla schiena. “Vuoi una mano? Su dai, via che si parte, che fai?” Un sorriso che si straccia dal suo viso come un foglio di quaderno, sulla penna che nervosa stringe in pugno. “Guarda lì c’è un posto, accanto al finestrino!” e giù un boato. "Che è mai? chi spinge ed urla? chi mai?" Alberi si abbracciano e all’improvviso più non parlano o son le orecchie mie che fischiano ed i miei occhi bui si accendono. Anime si accalcano, angeli e demoni si mischiano e al capolinea tutti scendono laddove il tempo non aspetta più…
6.
PIOGGIA E CENERE (massimo messina) Nessuno è giudice, nessuno sceglie il tuo destino, nessuno mai ha le prove, nessuno lo sa, nessuno è complice. Nessuno sa dove si va ma si continua a correre E anche quando tutto è inutile, quella pioggia cade giù comunque. E se non è difficile dire, comprendere, io non voglio credere. Ma chi mai mi può assolvere? ora che il tempo è cenere e non basta più, non basta più… Nessuno mai ha la verità in tasca, grida in un deserto a un demone. Nessuno ha il calice, pietà, e non c’è mai un colpevole. E proprio quando appare labile, la speranza affonderà la lama in te… Di colpo è facile bere, confondere, Ed io voglio credere, però chi mai può decidere se questa è pioggia o cenere? respira tu… respira su… Nessuno è giudice, nessuno mai può rispondere, ed il mio tempo è cenere, continua tu… continua tu…
7.
LONTANO DA TUTTI (massimo messina) Lei cammina davanti a un fuoco, spettinata dal mio respiro ed io che voglio stare con lei, mi accovaccio dietro un cespuglio a spiare quel suo silenzio. Dio, quanto voglio andare con lei, ma davvero non ho coraggio, mi vergogno come uno sfregio, le pene che mostrare dovrei, per fortuna non c’è uno specchio… Come soffia quel suo ventaglio, del suo seno sento il profumo, io che nel suo ancheggiare vorrei imbarcarmi ed ho il mal di mare ma più ci penso voglio svenire. Se penso a rinunciare per lei, io piuttosto mi taglio un dito per sfondare il suo paradiso e invece di studiare i perché, mi ripasso la notte in bianco, io che del buio suo so tutto. Siamo pioggia e fuoco, traffichiamo la notte e il giorno, abitiamo dove non siamo, via, lontano da tutti… Pagherei per il suo vestito, fossi io quel suo strano anello, sì voglio troppo stare con lei ma con me non un soldo spiccio, un frammento d’osso bucato. Si, non so proprio cosa farei ma sarà mia sempre, ad ogni costo, metterò poi la testa a posto, che se socchiudo gli occhi potrei… La bottiglia che tengo in mano, la cerniera che scende piano, sì, adesso voglio stare con te, ora dimmi che è tutto vero… Siamo pioggia e fuoco, traffichiamo la notte e il giorno, abitiamo dove non siamo, via, lontano da tutti… Siamo gioia e inferno, paradiso nel fuoco eterno, santi in fuga da un calendario, via, lontani da tutti… Sì, lo so che la vita è dura, squarcerò io la tua paura, ti prego, non tremare perché ho un coltello ben affilato, ti prego, non scappare da me, no, che non sono esagerato! Siamo pioggia e fuoco, traffichiamo la notte e il giorno, abitiamo dove non siamo, via, lontano da tutti… Siamo gioia e inferno, paradiso nel fuoco eterno, santi in fuga da un calendario, via, lontani da tutti… Siamo sangue e fango, nebbia e forno, piove e fa caldo, tutto grida ed è già silenzio, via, lontano da tutti ....... Siamo pioggia e fuoco, gioia e inferno, sangue e fango…
8.
TUTTO È POLVERE (massimo messina) Non c’è motivo di buttarsi giù, non ne hai bisogno né serve a niente piangersi addosso, tutto è polvere… Non è il momento di dormire poi, c’è tutto un tempo disteso come un campo di grano, tutto è polvere… La paura dentro te, tutto è polvere Ti sembra il caso di pregare Dio? non basta un segno di croce per cambiare il destino, tutto è polvere… E anche se il cielo appare inutile, se odi la pioggia nel vento che ti danza sul viso, tutto è polvere La paura dentro te, tutto è polvere La paura dentro te, tutto è polvere La paura dentro noi, basta poco, basta un fuoco. La paura dentro te, che ora ti prende la mano. Comunque, è facile scappare via, ma sia codardo o fiero col tuo coltello in mano, tutto è polvere… La paura dentro te, tu la scioglierai... La paura dentro te, tu la scioglierai... La paura dentro noi, falla correre, tu lasciala scorrere. La paura dentro te, che ora ti offusca il sentiero. La paura dentro noi dura poco, come un bel gioco La paura che era in te è nella tua allegria, fa che ti porti via, fa che ti porti lontano...
9.
GLI AVIATORI (massimo messina) Solo il vento, solo quello spazza via foglie e confini, questo silenzio è come sabbia nelle mani. Per me, nessun segno, non un sogno mi potrà tirare fuori, né può più la pioggia rinverdire sui miei rami, niente, di questo inverno che aggroviglia i miei colori. Non ti ho detto quanto sale ho bevuto dai tuoi mari, sputato la roccia tua in pietrischi di dolori. Però, è tutto scritto su un quaderno che si sfoglierà un domani, nel mio rimorso perso tra dubbi e scaffali, che se tu me lo ritrovi, strappa via quei bui finali e i giorni di guerra fredda, il gelo tra di noi. E tutto ti sembrerà diverso nei pensieri, per te, il mio sole si tingerà di rosso in tutti i cieli, in te, la mia neve si scioglierà per sempre dai tuoi prati finché il mio vento ritornerà a soffiare sui tuoi occhiali, a girare nell'elica delle tue emozioni. Io quel giorno non ci sarò ma nel cuore volteggerò, siamo come aviatori... E in quel concerto, stan dormendo retrovie e primi violini, siamo spartiti adagiati sui treppiedi io e te, soltanto l'amore ci potrà tenere svegli, nel lento sbadiglio che non vuol finire mai. E tutto ti apparirà più terso e i miei sorrisi per te bucheranno la nebbia, si alzeranno i miei aquiloni in te, la mia stella ti guiderà in dubbi tempestosi, che se pure il buio ti avvolgerà in giorni tutti uguali, verserai la mia fantasia nei nostri bicchieri. Io non credo che ci sarò ma son certo che brinderò nel tuo cuore. E di colpo, si allontana il mio orizzonte da te, il mio freddo sudore asciuga già sulla tua fronte. Ma se mai il silenzio s’incollerà alle vene dei tuoi polsi o se quella sabbia si appenderà sui vetri dei tuoi occhiali e il tuo aereo precipita oltre i miei confini, che già tremi, è così, lo so, ma quel giorno io ci sarò e ti tirerò fuori... A girare nell’elica dei nostri destini, io quel giorno non ci sarò ma nel cuore tuo volerò. Siamo come aviatori.
10.
STARE CON ME (solo con me) (massimo messina) Semplice, come un tuffo tra le rapide, verso mari delusi, con i polsi legati. Soffice, come ruote in curve ripide, con i piedi impacciati su sentieri perduti. Comodo, come un maglione rosso infeltrito tra folti capelli, che stringe e ti manca il respiro e quasi non cerchi più la luce. Vedi com’è stare con me? Agile, quando mille pensieri saltellano tra le fitte reti ammassati e sembra friggerli la paura nella padella della luna. Stare con me, solo con me… Libero, come un ballo dentro un vortice, con i respiri aggrappati al bacino dei sensi. Limpido, come un gorgo denso e mobile, con le certezze insabbiate in paludi di dubbi. Coraggioso, come lo spillo spezzato a metà nella viva carne che pulsa e già ti senti svenire solo all’idea del sangue. Vedi com’è stare con me? Magico, come il bianco coniglio che fugge per imberbi campi alla ricerca di un nero cilindro, braccato da ringhiosi cani. Stare con me, solo con me, è semplice… Docile, come la prima pietra sporca di terra ma scelta con cura, e sei tu quella fosca figura cacciata come Giuda, sempre con me, solo con me… Puro, come un bel tè caldo sversato come olio dalle torri, che salti in piedi e vorresti imprecare ma l’odio brucia la tua voce. Vedi com’è stare con me? Semplice, come un tuffo tra le rapide, verso mari delusi, con i polsi legati. Soffice, come ruote in curve ripide, con i piedi impacciati, su sentieri perduti......
11.
IL VOLTO NUOVO (massimo messina) È vero, l’hai detto tu, è tutto vero, diventerai cammello, affronterai il deserto, e al cospetto del sultano, ti trasformerai nel guerriero a cui rubò il destino, gli taglierai la mano. Quindi in fuga, su un destriero alato, al crocevia del tempo, nella bocca di un vulcano, ti lancerai nel vuoto e si scioglierà il tuo viso come cera, non il tuo coraggio, brancolerai in quel buio, scalzo, in cerca del tesoro sacro. E poi, di colpo, ne uscirai pulito, con il vestito bianco e un volto nuovo, come un diamante grezzo e il tuo sorriso, da una cascata, giù nel paradiso perduto e fiero con il tuo smeraldo di un verde intenso, proprio come sono gli occhi tuoi. E dici che vivi chiuso in un castello, ma strofinerai il tuo anello, combatterai col drago. Alla stalla, giù al tramonto, stai sellando il tuo cavallo, ora dì che sei un bandito, se non è balla puzza già di fieno… E una luce filtra dal tuo specchio, tiro il lenzuolo, guardo e tu sei un vecchio. E adesso, dimmi, dov’è il volto nuovo? tutte le storie che tu mi hai promesso? Adesso vieni e dammi un volto nuovo! Tutti i vecchi sogni tuoi, tutti i verdi occhi tuoi, tutti i vetri infranti tuoi. Tu, che sempre parlerai di te e di quel mondo che non c’è attorno a me.

about

Canzoni interamente scritte, suonate e cantate da Massimo Messina / Room-Studio - 2014;
Maxmex: Arrangement - sequencer - steel/ electric & rhythm guitars - el. piano - voices.

credits

released October 3, 2014

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about

maxmex Palermo, Italy

Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.

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