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1. |
L'Airone (maxmex)
04:53
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L'AIRONE
(massimo messina)
A volte,
penso d'essere un gabbiano,
volteggio solo e libro nel mio cielo,
non m'importa di cadere
ma mi risveglio sempre
nel mio ufficio,
distratto guardo il mondo
dietro un vetro
e mi sembra di sentire voci confuse
e sento che ritorno essere umano,
in mano ho una biro
e riprendo a respirare.
Mi guardo intorno
e tutti hanno un volto,
lo stesso sguardo attonito
sul mio viso,
la cravatta stretta al collo,
io sto illustrando un grafico frastagliato.
E mi tocca respirare,
dare la mano,
fingere e non mi va,
mi sforzo di sorridere
ma non m'importa.
Mentre dentro me, un airone
nel vento vola libero
e se ne va,
nel cielo immenso,
libero verso il sole.
A volte penso
e immagino d'esser solo,
l'unico sulla terra che cammino
e mi sembra di impazzire
ma mi risveglio presto in uno stadio
che non ricordo per chi faccio il tifo,
la bandiera nella mano,
sventolo un sogno,
quello del delfino
che sfreccia nel suo mare
in pieno agosto.
Nel bel mezzo del nuotare
mi trovo in mezzo al traffico
e faccio un bagno nel mio sudore,
impreco verso un vecchio
che senz'altro avrà ragione
perché l'orgoglio ondeggia
nel mio cuore.
E non voglio più parlare,
neanche dormire
e fame non ne ho
ma perché devo correre
io non lo so, già.
Mentre dentro me la fune
tira e ritira,
presto si spezzerà
e quell'airone libero
verso il sole andrà.
E mi tocca respirare,
dare la mano,
fingere e non mi va,
mi sforzo di sorridere
ma non m'importa.
Mentre dentro me l'airone
nel vento vola libero e se ne va,
nel cielo immenso,
libero verso il sole.
A volte penso d'essere un gabbiano.
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2. |
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NON C'È NESSUNO
AL MONDO
(massimo messina)
Vivere con te
è un po' come l'oceano
dove cielo e terra
sembra che si sfiorino,
dove la realtà e la fantasia
si toccano,
dove la ragione e la follia
si uniscono.
Vivere con te è facile e difficile
quando l'apatia è volontà di esistere,
razionalità è fretta di decidere,
quando non sai mai
se piangere o sorridere.
Non c'è nessuno al mondo
che mi fa sentire meglio
e in quell'istante
mi fa scoprire l'universo.
Sei tu quel finestrino
da cui respiro il vento,
io viaggio e giro intorno a te.
Vivere con te
è un fuoco che vuol spegnere,
per bruciare dentro, poi,
lo vuoi riaccendere,
vivere con te è tanto bello e inutile
quanto la mania
di amarsi e di concludere.
E la spiaggia è un po' bagnata
ed alti volano pensieri sconnessi
e sguardi che ora muoiono
dentro gli occhi tuoi,
i denti freddi mordono le parole tue,
le mani s'incatenano.
Non c'è nessuno al mondo
che mi fa dormire tanto
e al tempo stesso
mi tiene sveglio ogni senso.
Sei tu quel che io canto
e che mi porto dentro
come un segreto stretto
che non dirò mai.
E in quell'oceano,
noi voleremo via
sulla mia tavola.
Non c'è nessuno al mondo
che mi fa sentire meglio.
Non c'è nessuno al mondo
che mi fa dormire tanto.
Sei tu quel finestrino
da cui respiro il vento.
Sei tu quel che io canto
e che mi porto dentro.
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3. |
Ridono di me (maxmex)
04:31
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RIDONO DI ME
(massimo messina)
Ridono di me
e dei miei pensieri
perché ho fatto
più di mille grattacieli a piedi
per vedere te
e per conquistarti
ho comprato
più di 100 tulipani gialli.
Io vorrei amarti ancora
e vorrei passarci sopra.
Ridono di me
e dei miei capelli,
li ho lavati tanto
che ora sembrano spaghetti.
Ridono e lo sai
perché fumo troppo
e la sera
si avvelena il mio sorriso giallo.
Io vorrei amarti ancora
e potrei passarci sopra
ma tu sai
che ho un cuore anch'io,
sì vorrei ma il tempo vola.
Ridono di me
perché ti ho aspettato
sotto il cielo novecento giorni
e son tornato fradicio lo sai
delle tue risposte silenziose,
accecato dalle chiuse imposte.
Io vorrei amarti ancora,
perderei la vita intera
ma tu sai
che ho un cuore anch'io,
sì lo sai,
ma il tempo vola.
Non era il mio ruolo
quello del ventaglio che soffia sul collo,
vorrei darci un taglio
ma ridono troppo nel buio e li sento
che se fossi un grido,
sarei lo spavento
più grosso che un giorno ti viene a cercare
e come una lepre ti possa stanare
il mio amore spianato.
Io vorrei amarti ancora
e saprei passarci sopra
ma tu sai
che ho un cuore anch'io,
scusami ma il tempo vola.
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4. |
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DOVE MI PORTA IL VENTO
(Massimo Messina)
Spengo la luce, chiudo la porta,
scendo in cortile, torno a giocare,
a piedi nudi sui marciapiedi,
scalcio lattine senza pensieri.
Con le mie mani sporche di scuola,
frugo tra i dubbi senza risposta,
giro le chiavi della mia giostra,
guido sconfitto, ma non m'importa.
Tutti i respiri miei li lascio dentro casa,
tutti i silenzi poi, e qualche piccola scusa.
Mi lancio dritto poi, in una folle corsa,
non per morire, ma per superare l'angoscia.
Getto le reti dentro quei mari,
verdi e sinceri come i miei occhi,
mi passo in bocca acqua di mare,
gusto l'aurora senza parlare.
Mangio merende di cioccolata,
imbratto il cuore e la coscienza,
stringo i miei dadi, sfido la sorte,
voglio baciarli fino alla morte.
Tutti i segreti poi, li lascio dentro casa,
brividi, freddo, ma ti lascio accesa la stufa.
Tanto, non saprai mai, il viso tuo riposa,
non te ne accorgerai e in fondo, questo mi basta.
Io voglio correre lungo quei viali
e voglio vivere come i gabbiani,
calmi e sicuri,
dove li porta il vento.
Sono un super eroe, anch'io con la mia fionda,
torno invisibile, mi perdo nella memoria.
Apro le ali mie e in fondo, che mi costa?
Tutto è possibile, bisogna crederci e basta.
Io voglio credere nei miei ideali
e voglio vincere come i gabbiani,
io voglio andare dove mi porta il vento.
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5. |
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TU COME L'OCEANO
(massimo messina)
Tu come l'oceano
sembravi non finire,
i tuoi capelli erano
tramonti in un cortile
e la tua voce
un inno alla vita.
Pensavi davvero di farla finita?
Tu come una pagina
strappata ad un giornale,
che cosa, dimmi almeno ora,
pensavi di fare?
Di quelle cose
dinne almeno una,
aprivi le porte
e c'era la luna.
Ma tu amavi il mare,
come me
ed io odio la morte,
come te.
Tu dicevi basta ora
ma poi ricominciavi,
le barche ti piacevano,
sapevi remare.
Di quelle onde ne ricordo una,
scendeva la notte,
saliva la schiuma.
E tu ridevi forte
e allora avevi nel respiro
parole che tremavano,
mi prendevi in giro?
Eri una stella
che brillava appena
però ti piaceva
uscire di scena.
Ma tu amavi il mare,
come me
ed io odio la morte,
come te.
Tutti lo sapevano
e forse io soltanto
avevo fretta e in fondo
non sapevo il rimpianto.
Eri una roccia,
la schiuma saliva
però in quella sabbia
lenta ti copriva.
Ma tu amavi il mare,
come me
ed io odio la morte,
come te.
Se vuoi torno a giocare
con te
ma tu esci dal mare
per me…
per me…
…ed io odio la morte,
come te...
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6. |
Musica e Parole (maxmex)
04:21
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MUSICA E PAROLE
(MASSIMO MESSINA)
Dammi i tuoi anni,
dammi le tue carezze,
dammi i tuoi baci,
musica e parole.
Dammi gli accordi,
dammi le tue risposte,
le tue certezze,
quelle che non ho.
Tutta una vita a schiarir la voce
e il nome mio nel silenzio,
no, non l’ho gridato.
Tutte le corse
per poi arrivare stremato
nel punto esatto dov’ero partito.
Noi stelle non moriremo
ma stelle noi bruceremo,
mai, per sempre e mai.
Dammi le mani,
dammi e non darmi niente,
dammi ogni cosa,
dammi quella rosa.
Tutta una vita
a inseguire il vento
e qual era il suo mistero,
no, non l’ho svelato.
Cercare l’ombra
per vedere il sole
e il mare dal blu più intenso
e non sono annegato.
Noi stelle non moriremo
ma stelle noi bruceremo,
mai, per sempre e mai.
Dammi le ali,
dammi azzurri cieli,
dammi la pace,
quella che non seppi mai.
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7. |
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VOGLIO CORRERE
DI NUOVO
(massimo messina)
Quello che hai tu,
sai ce l'ho anch'io,
quello che brucia, è fuoco,
amico mio.
Sorseggia l'acqua
che verserai,
non avrò sete quando tu berrai.
Porgi la coppa al mio ruscello,
poggia le labbra
e tu sei mio fratello.
C'è il mio sorriso,
tu lo berrai,
non sarò triste quando riderai.
Nei miei ricordi,
anni di buio,
socchiudi gli occhi
e sento quel profumo.
Ora il mio orgoglio
è un po' malato
perciò ti chiedo come stai.
Non è la rabbia,
non è il mattino,
quello che scende lento
è solo vino.
Quello che sale,
polvere e fumo,
voltati e intorno
non c'è più nessuno.
Guarda i miei occhi
dimmi chi sono,
prima ero terra
e sono un uomo solo.
Ora il mio sguardo
è un po' appannato
e il mio orologio si è fermato
e tutto il resto dov'è andato?
Voglio correre di nuovo
e superarti come un treno,
la mia forza, il mio respiro,
le mie gambe senza un freno.
Fammi correre mio Dio,
voglio sentire ancora il vento
congelarsi sul mio viso.
Quanto soffierà mio Dio?
Non c'è più sangue nelle mie vene,
solo paura
e forse ti conviene
e quel messaggio che leggerai,
io saprò tutto
quando capirai.
Ora che è chiaro,
dimmi chi sono,
sono venuto a chiedere perdono.
Ora che scende la mia sera,
prima che venga primavera,
saremo un suono prolungato.
Voglio correre di nuovo
e superarti come un treno,
la mia forza,
il mio respiro,
le mie gambe senza un freno.
Fammi correre mio Dio,
voglio sentire ancora il vento
congelarsi sul mio viso.
Quanto soffierà mio Dio?
Voglio correre di nuovo
e risvegliarmi dal mio sogno,
ritrovarmi all'improvviso
sopra un'isola, un gabbiano.
Fammi ardere mio Dio,
voglio sentire ancora il fuoco
sviscerarsi dal mio petto.
Quanto brucerà mio Dio?
Voglio correre...
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8. |
Com'eri bella (maxmex)
03:55
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COM'ERI BELLA
(massimo messina)
Com'eri bella
sopra il mio letto,
nel tuo sguardo
non c'era risposta.
Fuori era il cielo,
dentro la pioggia
ci bagnava,
ma poco ora importa.
È troppo grigio il mio cielo,
sembra inverno,
lunedì.
Una sorpresa
fuori dal coro,
una festa
prima o poi.
Com'era fredda
la nostra stanza,
il mio naso
è senza respiro.
Tra le lenzuola
c'è il tuo profumo,
la tua mano
è nella mia bocca.
È troppo zitto lo specchio,
forse un gatto comprerò.
Per farmi forza
mangio qualcosa,
la coperta,
non lo so.
E c'è una scritta sul muro
"Io torno presto vedrai"
e c'è una coca nel frigo
è ancora chiusa,
come mai?
Spengo la radio,
ah, già la luce
mi han tagliato
ma sento una voce.
Giro la chiave
della mia porta,
una multa,
divieto di sosta!
È tanto se non mi ammalo,
va tutto storto
e tu lo sai.
E non c'è scampo
per la tua tazza di terracotta
che comprai.
Ma è troppo grande il cuscino,
in due non si entrava mai...
È troppo stretto un sorriso,
per la mia faccia
che stracciai.
E c'è una scritta sul muro
"Io torno presto vedrai"
e c'è una coca nel frigo
è ancora chiusa,
come mai?
già...
già...
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9. |
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UN UOMO FORTUNATO
(massimo messina)
Io mi credo
un uomo fortunato,
non lavoro,
non sorrido mai,
ma ho bisogno d'amore
e se amore ho,
ho bisogno di stelle
e di pace.
Io mi credo
un uomo fortunato,
forse è vero
che non mangio mai
ma è di sfoglia il mio cuore
e la mia allegria
è una fetta di pane,
di pane,
di pane e poesia,
di pelle e dolcezza.
E si spezza il mio amore
e se amore vuoi,
sarà vino per te
questo sangue.
Io mi siedo
sull'albero ed osservo
tutti i fiori
che non colsi mai
ma è il mio prato e mi piace
e lascerò che sia
una verde distesa
di pace,
di pace e bontà,
di vento e speranza.
E semmai questo amore
lascerà una scia,
sarà quello per sempre
il confine,
La fine di un'idea,
la vita di una stella
si dissolve nel mare
e navigherò
perché il sogno ci possa destare,
d'estate o che sia
autunno, primavera.
E se il sonno ci coglie,
chiudi gli occhi tuoi,
sembrerà pure a te di volare.
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10. |
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OCCHI VIGLIACCHI
(massimo messina)
Ricordo quando
ti cospargevi tutto il viso
di quelle cremine verdi
ed io ti avrei già ucciso
se avessi immaginato
che era solo un trucco
per mascherare un viso
crudele e asciutto.
E tu ripetevi
e il mio nome era il centro
ma oggi hai esaurito i tuoi colpi.
Mirato per bene
non sono scappato
per farmi colpire nei sogni.
Ricordo quando
dimenticavi le parole
di tutte le mie canzoni
e mi chiedevo come
ma non ho immaginato
nemmeno per un minuto
che eran canticchiate
da un cuore muto.
E io fresca bandiera
lì fra le tue mani
agitata da venti distratti.
Scolpito in un blocco
di marmoreo amore,
mi sbriciolavo dietro i tuoi passi.
Vigliacca, vigliacca,
vigliacca, vigliacca,
vigliacca, vigliacca,
vigliacca, vigliacca,
vigliacca, vigliacca,
vigliacca, vigliacca,
vigliacca, vigliacca,
vigliacca.
Vigliacca,
al muro!
Offeso a morte?
sicuro!
Ma non vedi
che cielo stellato stasera
nel buio assomiglia
ai tuoi occhi vigliacchi.
Hai chiuso!
Ho ancora addosso il tuo respiro…
Ho ancora addosso il tuo respiro…
Ho ancora addosso il tuo respiro…
respiro, respiro.
Ricordo quando scioglievi
e tutti i capelli
scendevano come cascate
e in quei torrenti verdi di lacrime,
che scemo,
quant'è che ci ho nuotato
e quanto, cretino ancora,
sono annegato.
E tu mi dicevi:
"ti vedo stasera?"
ma era solo un gioco di scacchi,
che quando muovevo
il mio bianco sorriso
tu ti arroccavi in:
"quanto mi manchi ma...
adesso ho voglia di andare a casa,
ho tanta voglia di andare a casa,
ho solo voglia di andare a casa…
a casa, a casa…
Ricordo le parole
di tutte le tue "amiche"
che io credevo
invidia di verdi ortiche,
le mezze verità
che per te non ho mai speso,
me le tenevo in tasca,
per niente offeso.
Eppure quei panni
eran lì, stesi al sole
e non c'eran mollette o tiranti.
Correvo in quel campo
e correvo sicuro,
convinto di non indossarli.
Vigliacca, vigliacca,
vigliacca, vigliacca,
vigliacca, vigliacca,
vigliacca, vigliacca,
vigliacca, vigliacca,
vigliacca, vigliacca,
vigliacca, vigliacca,
vigliacca.
Vigliacca,
al muro!
Offeso a morte?
sicuro!
Ma non vedi
che cielo stellato stasera
nel buio assomiglia
ai tuoi occhi vigliacchi.
Hai chiuso!
Vigliacca,
al muro!
Offeso a morte?
sicuro!
Ma non vedi
che cielo stellato stasera
nel buio assomiglia
ai tuoi occhi vigliacchi.
Hai chiuso!
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11. |
Pioverà (maxmex)
06:03
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PIOVERÀ
(massimo messina)
Credi a me non importa sai...
Credi a me non importa sai...
voglio fare un bagno
e restar lontano da tutti,
con il mio silenzio,
con il mio ricordo,
lontano...
E m'immergo nel più profondo
smarrimento e non rispondo,
il cammino è chiaro,
voglio abbandonarmi tra i flutti
e mi porta il vento
con il mio dolore lontano.
Poi pioverà
sopra il mio tormento,
sopra il tuo cuscino.
Pioverà
su me lo sai,
pioverà
sui mari delusi.
Pioverà
finché ne ho voglia,
pioverà
sugli occhi più asciutti
e sui sogni.
Questa vita sai è un girotondo,
gira lenta ma gira in tondo
e a metà del giro,
proprio quando tutto è scontato,
ti accoltella dietro,
non voltarti è lei l'assassino.
Ora tu vuoi vedere il sangue,
la mia testa fra le tue gambe,
vuoi vedere un uomo
che non è più niente,
nessuno,
affogarci dentro
ma quell'uomo adesso è lontano.
Poi brucerà
anche il tuo respiro,
morderà il mio collo.
Pioverà
la sera, sempre,
pioverà
su laghi deserti.
Pioverà
e pioverai
ma per me
sarà estate sempre
nei sogni...
nei sogni...
Pioverà
su me lo sai,
pioverà
sui mari delusi...
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maxmex Palermo, Italy
Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.
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