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Sono solo sulla terra (Maxmex)

by maxmex

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1.
LA FINESTRA SUL CORTILE (massimo messina) Che ti faccio da mangiare, cosa vuoi da bere? parla, il mio disagio sale, la saliva è fiele, il silenzio si fa sale io che guardo e tu non apri bocca. La finestra sul cortile, case nel quartiere che mi viene da gridare per la confusione. Anche il fumo sembra uscire dalla stanza, via, per una scusa. E vorrei fuggire sfondando la porta ma lo sai, indietro da qui non si torna. E tra noi ogni nodo si spezza, la serranda che lenta sale su. Ho lo sguardo di un bambino ma non puoi capire, Ho la forza di un tornado, non lo puoi fermare. Ho rispetto e mi avvicino al silenzio tuo ma ho paura. Una lama che si poggia dietro la mia schiena, che si blocca e la ferita c'è ma brucia appena e l'amore che ne sgorga, mi ritroveranno in una pozza. Io con lei, un letto, stretti in una morsa. Io con lei, un volo ma senza rincorsa. E tra noi ogni gioia è ferita che il dolore immenso guarirà. Io con lei nel vento, un giro di giostra. Io con lei, battuti, noi senza più forza. E se vuoi, non farò resistenza, lascio ora ogni speranza, tratterrò la mia preghiera, scavo nel mio cuore la fossa e cadrò giù.
2.
CHE DEVO DIRE? (Massimo Messina) Che cosa possa fare per fermare l'universo? Che cosa posso dire per volare via nel vento? Aggiusto l'orologio e mi preparo al gioco ma prima di iniziare lento conto fino a cento. La notte io non dormo ma raccolgo il mio silenzio, asciugo tutti i viali della luce e mi distendo nel buio come un'ombra, un guanto che si allunga, mi sciolgo dentro il mare e vado a fondo a mulinello. Il male, il sacrificio, quale duna, quale fosso? Troppe domande chiare per trovare un punto oscuro per trarre dal compasso un viso a semicerchio che somigliasse a un vago corollario di me stesso. Che devo dire? Cosa devo fare? Forse devo uscire, forse devo entrare per spaventar la luna con la mia faccia scura. Cosa devo offrire? Che devo rubare? Io faccio la mia parte, sto in disparte, non mi mostro, non volto le mie carte, amo nuotare nell'inchiostro. La sera, il pomeriggio, il giorno, ancora peggio, io vivo all'incontrario, per me il sole è buio pesto. Se trovo un nascondiglio, una conchiglia c'entro dentro, io che paguro sono, che paura ho del mio istinto! La voce mia è un diamante, del nulla sono amante Che cosa posso fare per fermare l'universo? Che devo dire? Cosa devo fare? Se devo mentire o se confessare? E se danzo nel fuoco, scusatemi se è poco. Cosa ho da smarrire e da ritrovare? Che devo udire? Cosa devo osare? E se devo aprire che dovrà mai entrare dal mio futuro o nel mio passato? Se devo fuggire o dovrò restare?
3.
OGNI VOLTA (Massimo Messina) Ogni volta che nasce è un invito a morire, mano mano che cresce si avvicina la fine. Ogni volta che muore, non muore mai, non muore mai, non muore mai. Ogni volta che ride, si acuisce il dolore, ogni istante che fugge, conta piano le ore. Ogni volta che scorre, non passa mai, non passa mai, non passa mai. E trasporta le onde se raccoglie conchiglie, i messaggi li legge ma dentro le bottiglie. Ogni volta che è in voce, non parli mai, non parli mai, non parli mai. Chi è, chissà chi sarà? e se va dentro i miei occhi o i tuoi, semmai brucerà? Chi sa il suo nome, la forma che ha, se nebbia e sogni dissolverà? Ogni volta che fugge via, ci tocca restare, se rimane per sempre, ti conviene remare. Ogni goccia che cade, non piove mai, non piove mai, non piove mai. Se si sveglia di notte, tu continui a dormire, apre piano le porte per non farsi sentire. Ogni volta che dorme, non dormi mai, non dormi mai, non dormi mai. Chi è, chissà chi sarà e se va dentro i miei occhi o i tuoi, semmai brucerà? Chi sa il suo nome, la forma che ha, se nebbia e sogni dissolverà? E chissà se mente o spiffera la verità, se ha ieri ed oggi e semmai un domani verrà?
4.
SONO SOLO SULLA TERRA (Massimo Messina) Sono solo sulla terra, non c'è traffico, non c'è guerra, non c'è vento ormai sulle onde, non c'è un passero sulle fronde. Sono solo, me l'hanno detto, ma non ci ho mai creduto, che il tesoro si trova dentro ma non l'ho mai trovato, è poco ma sicuro. E intanto, sono solo, dopotutto, dov'è l'albero sarà il frutto, giro l'isola con la mente ma nell'anima non c'è niente. Sono solo, l'avevo scritto, ma ho perso il bigliettino, che il bottino si trova sotto un dubbio mal celato, è poco ma sicuro. E sono l'unico e scavo il mio rammarico, spero si trovi qui quel ramo di basilico che muove il vento, sì, è tutto mio però che cerco non lo so. Son pallido come un'ombra ho paura ma la via è sgombra, non c'è sangue ormai più che scorre, né sudore mio sulla fronte. Sono dentro il mio tormento e sfrego l'accendino ma non vedo che smarrimento a un palmo dal mio naso, è poco ma sicuro, forse... Sono stanco ma ho risorse per cercare Dio con le forze, chiamo e scruto l'orizzonte ma nessuno mai mi risponde. Pioggia e fuoco non vanno opposti a inferno e paradiso finché il fosso non sarà aperto e al fondo il mio peccato luccicherà sincero. E sono ricco ma ormai il mio cuore è gelido, paure non ho più, e se l'amore in bilico mi scuote cadrò giù e tutto quel che ho di colpo non l'ho più. Giro in tondo all'infinito, come un cerchio il mio destino, piego le mie gambe, la mia fame è grande adesso. Come un aquilone, sale e scende giù il mio umore, stride la mia voce ma il dolore è atroce. E come un'aquila, appare il volto tuo e la sua ombra ora si allarga ed è rapace nella memoria mia ma forse è la pazzia che via mi porterà.
5.
SENZA VERITÀ E BUGIE (Massimo Messina) Ho perduto tutto, gioia e lacrime, sono stato zitto, tu a parlare, ti odio, ti odio. Ho bevuto troppo forse, sì lo so ma quel vino aiuta a capire, ti odio, ti odio. Mi ami o non mi ami, ti odio. Tu mi hai preso tutto, ora tocca a me confiscarti il sonno, luce e pace, ti odio, ti odio. Spesso è la paura dell'oscurità non il buio pesto che ci sbanda, davvero, davvero. Mi ami o non mi ami, ci vedo. Mi ami o non mi ami, ci vedo. Combatteremo insieme e moriremo insieme, insieme si può fare, le tue mani nelle mie. Comunque, se vuoi andare, ti lascerò volare, su sali sul balcone, scegli il vento e le ali tue. Ti ho creduto tanto e ora credi a me il cammino è lento, troppo lungo, davvero, davvero. E nel cielo gira una rondine e quel vento spira troppo forte, sicuro, sicuro. Noi siamo solo ombre su un muro. E il mio odio è un segno di immaturità, chiuso dentro un sogno che ora grida ti amo, ti amo. Mi odi o non mi odi, ti amo. Mi odi o non mi odi, ti amo. Lontani si sta bene ma impazziremmo insieme, la pioggia sulle scale schizza fredda su noi due. E il vento sopra i rami ci spazzerà domani, quando saremo soli senza verità e bugie… senza verità e bugie… senza verità e bugie…
6.
STRANO DISEGNO (Massimo Messina) Strano disegno, strano destino è il suo, che fila dritto sfuggendo a tutti guai, non torna indietro e non è mai caduto, lo sai, nell'imboscata tesa dai giorni bui. Strano appetito, strano silenzio è il suo, divora zitto tutto ciò che non sai, e il suo orologio che non si è mai fermato, lo sai, cammina lento ma non si inceppa mai. E quell'orgoglio di cosa è fatto? sembra di legno ma è un metallo, e il suo tesoro che non si è mai trovato... E il suo silenzio è su uno scoglio con l'innocenza vola, è un gabbiano che apre le sue ali e l'inverno si allarga sempre più. Strano davvero ma soprattutto suo, quel fiore rosso che non si schiude mai, e cola lento, è lava di un vulcano, lo sai, brucia il suo pianto, però lo aspetterai. È tutto scritto, è tutto un segno, tutto è destino, gioia e veleno, è solo un sorso che butti giù di un fiato. E c'è un sentiero nel mio passato e la sua orma li, come un ladro che non inseguo più, come un sogno che non ricordo più. Metà coniglio, metà guerriero, la sua armatura sembra di ghiaccio, ti guarda in viso e tende la sua mano. E più leggero ora è il suo volo che ci trasporta su come un falco, nell'impazienza di un cielo eterno che non finisce mai.
7.
HEY, VIVO COSÌ (Massimo Messina) Hey, vivo così, con le mie lacrime in discesa, con i miei sogni alla deriva, con la mia anima al silenzio appesa. Hey, vivo così con la mia faccia da straniero ma non mi sento affatto solo, vivo di vento e mi riscaldo al fuoco. E non credo in Dio ma nel mio cuore c'è una méta ed oltre non vedo più, non vedo più. Hey, vivo così, con il mio passo da ubriaco, seguo la scia e dovunque cado, sbatto la testa e mi rialzo in fretta. Hey, vivo così, con le mie maschere da scemo, con i miei occhi da bambino, gioco a sbagliare e poi mi prendo in giro. Ma la mia allegria serve a curare una ferita che ora non brucia più, non brucia più. E la mia pazzia mi fa viaggiare più lontano e la mia voce sarà dentro il silenzio, un aeroplano che gratta il cielo del mattino, romba di tuono e si sfracella al suolo. E la povertà potrà sfamare il tuo perdono e se la morte sarà il mio orizzonte, il vino buono, conto le onde del destino, brindo a quel mare e al vento che è mio amico. Hey, storia e poesia non servono a condire il cielo, non è la forza né il respiro, a trascinare il mio aquilone è il vento. Hey, non dormo mai e la memoria sta a digiuno, volta le carte lentamente, una dopo una in mente. E sarà la via, sarà la fame ma ora ho fretta e dunque continua tu, continua tu. È questa realtà che fa sembrare tutto strano ed ogni gioia viltà, l'amore un chiodo, il certo, vago. La libertà non è un cerino, brucia soltanto e solo quel che è spento. E nella bontà, nell'amicizia nulla è vano, nella bottiglia che hai il sentimento è dolce e umano. Muovi le ali e l'infinito sarà d'un tratto intorno a te disteso e blu.
8.
CHE ME NE IMPORTA? (Massimo Messina) Che me ne importa se le cartoline al tuo bel cuore non sono arrivate, ti avevo scritto mille paroline scombinate, e non m'importa se non mi ami più. Che me ne importa se ti ho creduto, se mi hai tenuto a mente e già scordato, e non m'importa se il mio cuore è nudo e le serrande aperte, sai, non mi vergogno più. Buongiorno signorina, io non ti ho mai cercato sai, sto a letto la mattina, vivo alla giornata. Controllo la mia posta ma non c'è mai risposta per me, spengo una sigaretta e ne riaccendo un'altra e il buio appare su. Che me ne importa, così hai deciso, un posto al sole non me lo hai trovato, e in fin dei conti, me lo son voluto, io amo l'ombra, e non m'importa con chi sei e che fai. E il mio orologio segna sempre l'una ed il mio occhio vitreo è ormai sbarrato, assassinato dai miei sogni, steso sul passato, e nessun alibi per te, lo sai. La vita va di fretta, cammina e la sua ombra sai, si allunga e non ti aspetta, te lo sei scordata? L'amore è come l'onda, che ti trascina a riva e ti svegli, è notte fonda, buia è la tua stella e il sale brucia su di te, il sale su di te… su di te… il sale su di te… E infine, chiudo con il mio saluto, il francobollo resterà incollato alla coscienza tua senza uno sputo ma con un senso di colpa che si addenserà. Porta pazienza e un po' di bei ricordi, perché ogni viaggio va dimenticato con la speranza di tornare presto, basta un gesto, arrivederci, au revoir, bye, bye.
9.
BISOGNA CORRERE (Massimo Messina) Per ogni onda che ti riporta giù, una più grossa ti rimanda su, con la paura che hai dei pericoli, tu salterai tutti gli ostacoli. E quella gioia che hai di vivere, di vivere, di vivere, è nella fretta che hai di crescere, di crescere, di crescere. Per ogni volta che tu rinuncerai, sarà una guerra e non ti arrenderai e quella rabbia che ti comprimerà, sarà la molla che ti lancerà. E quella voglia che hai di nuvole, di nuvole, di nuvole, è nella forza di combattere, combattere, che è in te. Bisogna correre, bisogna fare presto, voglia di vivere, di perdersi nel vento. Lo smarrimento un giorno ti prenderà, ma è l'amor tuo che ti libererà. Cadere spesso aiuta a rialzarsi sai, ma la fortuna no, no, non basta mai. E quella voglia che hai di lucciole, di lucciole, di lucciole, è solo voglia di comprendere, comprendere, che è in te. E quella voglia che hai di vincere, di vincere, di vincere, è nella volontà di credere, di credere, che è in te. Bisogna correre, bisogna fare presto, voglia di vivere, di perdersi nel vento. Gioia di esistere, di conquistare il mondo, oltre ogni limite, bruciando in un secondo.
10.
AL CENTRO DI UN TORNADO (Massimo Messina) Io ti voglio ancor di più, da impazzire, io ti amo ancora, e tu, da morire? Sciogli tu i capelli tuoi che mi piace, io che amo solo te, dammi pace. Io che vago nel futuro, senza luce, io che cerco dietro un muro una voce, e se piango, chiamo te, il tuo nome, e se rido, ci sei tu nel mio cuore. È vero che t'amo, che sono un uomo sincero, è buio ma è chiaro e pazzo il mio desiderio, è vero, è chiaro. Io mi specchio nei tuoi occhi come mari, mi ci perdo nei i tuoi sogni più salati, e mi piaci ancor di più come parli, come insieme a me vai giù e poi risali. Io il mio cuore lo aprirò se lo chiedi, se vuoi tu lo spremerò come cedri. Quando il labbro stringi tu nei tuoi denti, batte, batte ancor di più, non lo senti? Non parlo, non sento, mi acceca il tuo desiderio, mi alzo, cammino, mi perdo, è un vicolo cieco. Mi guardo intorno e sono al centro di un tornado, in un lago. Hai il profumo delle pesche vellutate, le tue mani e la tua pelle son fatate, conterò i respiri tuoi per calmarli, ruberò i silenzi tuoi senza usarli. Mai il mio sogno affiderò a nessuno che non abbia il viso tuo, te lo giuro. Quanta rabbia che mi dà il tuo nome se non lo pronuncerà la mia voce. È vero che t'amo, che sono un uomo sincero, è giusto, è scritto e tu comandi il mio impero. Mi volto di nuovo e sono al centro di un tornado, in un lago blu. È vero che muoio se solo alzerai un dito, che brucio nel fuoco se tu lo hai già comandato. Io non credo nel destino ma ti giuro, se mi lasci morirò, son sicuro. Mi volto di nuovo e sono al centro di un tornado, in un lago blu…

about

Canzoni composte, suonate e cantate interamente da Maxmex (Massimo Messina) nel proprio "Room Studio" - 2001.

credits

released February 26, 2001

Original design: Massimo Messina

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about

maxmex Palermo, Italy

Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.

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