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Del tutto invisibile (Maxmex)

by maxmex

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1.
DELL’AMORE, UN RICORDO (Massimo Messina) Dell’amore, un ricordo che non ho perduto mai, un dolore profondo che mi trafiggerai, un silenzio irrisolto che a parole, sembra facile, uno specchio ritorto in cui m’invecchierai. Forse tu non lo sai, ma guarire è alquanto inutile, vivi qualche giorno in più, morire è un po’ più semplice. Ci si sveglia al mattino, giri e non ti stanchi mai, sotto un sole cecchino in cui ti apposterai, e se tu non lo fai, a colpirmi sarà un fulmine, dunque, non aver pietà di me. E ti accorgi poi, che la vita è un pugile già alle corde, che afferra le braccia tue, e al suo pugno sei come irraggiungibile. E se tu esiterai a sguainare le tue sciabole, in rancore o rimorso tu le trasformerai. Non si tratta di eroi, di campare o di soccombere, finché il ferro non lo affonderai. E ti accorgi poi, come un cuore è fragile, per un falco che allarga le ali sue, se al suo occhio sei del tutto invisibile. E ti accorgi poi, che la vita è un pugile già alle corde, che afferra le braccia tue, e al suo pugno sei come irraggiungibile.
2.
FARI NELLA TEMPESTA (Massimo Messina) Tu non ti fidare mai, che non ci sono santi, non ci sono eroi, non farti guidare, poi, da provvisorie stelle e finti marinai, Tu non ti buttare giù, la vita è piena di ingiustizie, ovunque andrai, ma se sconfinare vuoi, non confidare in un vento che non soffia mai. Tu non ti prestare, sai, il mondo è un covo di magnanimi usurai. Tieni stretti i sogni tuoi, al largo dei giudizi e da miserie altrui. Corri e non esporti mai, ai radar degli sguardi maliziosi e bui, vola basso, e se non puoi, striscia per terra, son certo che ci riuscirai. Non vedo più la rotta, non vedo più fari nella tempesta, se non è con te, meglio sfracellarsi sulla costa. Non gira più la giostra, non gira più quella canzone in testa, se non è con te, meglio scomparire dalla festa. Tu non affidare mai i tuoi segreti a sedicenti pifferai. Tra scambi d’ipocrisia, da questa immota staffetta, defilarti puoi. Sulle punte o sulla scia, sì, sbaglierai, ma almeno sarà scelta tua, che se perdi o vincerai, carboni, cocci e gingilli, sono solo i tuoi. Non sento più la morsa, non sento più saliva nella bocca, se non è con te, troverò un finale a questa farsa. Non cerco più la scossa, non cerco più la direzione giusta, se non è con te, meglio sprofondare in una fossa. Tu non ti piegare mai, l’avidità si ciba dei timori tuoi, passa avanti agli avvoltoi, senza allungare il tuo passo, prezzo tu non hai. Non sento più la spinta, non tento più nemmeno la rincorsa, se non è con te, meglio collassare sulla pista. Non trovo più l’uscita, non trovo più scusanti a questa vita, se non è con te, meglio risparmiarsi la fatica. Non vedo più la rotta, non vedo più fari nella tempesta. Non sento più la scossa, non cerco più la direzione giusta. se non è con te, meglio sprofondare in una fossa.
3.
I RAGAZZI DI QUELLA STRADA [tanto, prima o poi…] (Massimo Messina) Lo vuoi del pane caldo? prendi, tanto denti non ho, forse ho del latte in frigo, ma da quanto è lì, non lo so. Se serve un calendario, strappa i giorni al cuore mio, se hai voglia di silenzio, poggia le tue unghie sul mio, ogni graffio è un brusio, se ci affonderai, è tuo. Se non hai più rimpianto, tieni, me ne basta metà, se vuoi tranciare un ramo, spezza, presto ricrescerà. Se vuoi del vino rosso, versalo dal fianco mio, ma se ti occorre un secchio, stappo le mie vene e addio, quanto sangue, mio Dio, come scorre, mio Dio, non si ferma mai! Ah, tanto, prima o poi, ti ricorderai che eravamo noi, i ragazzi di quella strada che tu incrocerai, se a ritroso un giorno la percorrerai, e ti lascerai, dietro di noi. Se vuoi un sorriso stanco, entra nel mio specchio e vedrai, per rinfrancare il viso, getta luce dagli occhi miei. E se si forma un lago, forse, ci navigherai, ma se ti sembra stagno, spegni, tanto il buio è già in noi, e anche altrove, lo sai, che non scivola mai. Ah, tanto, prima o poi, ti ricrederai che saremo noi, i ragazzi di quella storia, che se leggerai, un finale logico non ha avuto mai. Ah, come il tempo brucia, ma la sigaretta non la spegnerà, sfida il sole e aspetta, sta lì fermo e gira la ruota, non ha fretta sai, che da quella strada non lo schioderai, se non passerà sopra di noi.
4.
SENTO (Massimo Messina) Sento che ritorna su un sentimento pieno di risacca, brinda in me e butta giù, già sento il suo bicchiere che si spacca. Sento che ripasserà su un pavimento intriso di tristezza, dentro me, si strizzerà, già sento il suo bastone che si spezza. Sento che mi porta via, col suo veliero che nel buio affonda, certo, poi mi lancerà nel cielo, dai tiranti, la sua fionda. È la tipica situazione in cui, ogni goccia ti sembra fuoco, dura poco, qui è meglio stare al gioco. È la classica sensazione poi, quando un buco diventa fossa, salta in corsa e sentirai la scossa. Sento che si stancherà di ridere e tirare la mia faccia, spero si riposerà, già sento la mia pelle che si straccia. Sento che mi afferra già, col guanto a fitte punte di speranza, certo poi mi mollerà, che di contare spine ne ho abbastanza, e sa che non sopporto la sua assenza. È la tipica situazione in cui, anche il fumo ti sembra nebbia, soffia e spazza, che passa via la rabbia. È la classica sensazione poi, quando il buio diventa ombra, scalcia e sfonda, e già la strada è sgombra. È la tipica situazione in cui, ogni passo diventa salsa, gira e danza, che già il silenzio incalza. È la classica sensazione poi, che ogni sera ti sembra buona, canta e suona, che presto ti abbandona. Sento che mi passerà, addosso, col tormento che mi stira, certo un po’ mi brucerà, ma intanto quel suo ferro ora mi ispira, e sento dentro che la ruota gira.
5.
COME FAI AD ESSER FELICE? (Massimo Messina) Come fai ad esser felice, in un mondo senza luce, quando tutto dentro te, è un tormento senza pace? Come fai ad esser presente, quando il tempo non ha fine, tra finzione e verità, se non sai qual è il confine? Come fai a provar pietà, in un cielo sopra noi, quando lui non ha pietà di te? Già, quando il vento soffierà un volo senza piume, quando il fiume dormirà nel letto senza schiume. Come fai a guardar le stelle, a sognare libertà, quando sai che, a vele aperte, la vita se ne va? Come puoi essere felice di un deserto senza lune, quando già l’oscurità sta solcando le tue dune? Come fai a sentirti grande, in un mondo freddo e ostile, quando il tempo correrà, come un bimbo in un cortile? Come puoi seguir la scia, quel binario appresso a noi, se il cammino ha dentro gli occhi bui? Già, quando un tempio sorgerà dal fango sulle rive, e la porta si aprirà di colpo, senza chiave. Come fai a sentire niente, quando tutto grida già, se in un mondo a luci spente, il buio assorderà? Quando il mare affonderà, terre, isole e domande, e il silenzio inghiottirà quel nulla che si espande. Come fai a sentire amore, a trovarci la poesia, se dal cuore, a rime sciolte, la vita fugge via?
6.
CANTA (Massimo Messina) Canta, ti prego canta nella mia testa, con la tua voce calda, e dentro balla, muovi la festa, finché la giostra non si fermerà. Quanta gente nel quartiere, mi domando dove andrà, sembra un’onda, ma dà piacere, è contenta, il perché non si sa. Per le strade, come un fiume, lenta mi trascinerà, oltre il fosso, sopra le le schiume, il suo corso mi travolgerà. Canta, ti prego canta nella mia testa, con la tua voce, impazza la tua danza sulla mia gamba, finché il tormento non si placherà. Chi mi porge ora un bicchiere, non so a cosa brinderà, se ad un mondo senza barriere o a un bel sogno, poco importerà. E ogni volto non ha nome, non so chi mi abbraccerà, cosa importa s’è gioia o amore? a me basta che sorriderà. Canta, ti prego canta, nell’aria fresca, con la tua voce in tasca, e questa vita sarà una brezza, finché leggera ci sventolerà. Non c’è nulla da temere da un cammino in libertà, da un pensiero, da una canzone, tutto il resto, al vento passerà. Canta, ti prego canta, nella tempesta, con la tua voce stanca, ed il silenzio sarà una Samba, finché l’inferno ci abbandonerà. Canta, ti prego canta nella tormenta, con la tua voce spenta, fino all’alba, vedrai che spunta, fin quando il ghiaccio si discioglierà. Canta, ti prego canta con la tua banda, percuoti la grancassa, il tempo sbanda e non si arresta, e dalla bolgia, lesto fuggirà. Canta, ti prego canta, con voce rotta, il tempo che si fotta, e la tristezza sarà una rumba, finché il torrente lento scorrerà.
7.
ZONA BLU [La decima ondata] (Massimo Messina) Dicono che troppo sole faccia male, e a me brucia la schiena, non vorrei pregiudicarmi la giornata. Se scendo poi a quest’ora, becco la portinaia, mi parte un mal testa, da qui fino a stasera… E per questo, non esco mai, e per tanto, non scendo più, un parcheggio non c’è, lo sai, tutto il Centro è “Zona blu”. Dicono che, a fare sesso in macchina, si rischi una querela, oltretutto, non si blocca la sicura, poi, metti che a un guardone gli tiri una sassata, ti portano in questura per una cavolata. E nel dubbio, non esco mai, e perciò, non osiamo più, non è affatto per te, lo sai, a me, a casa, piace di più. Tu non sai davvero di cosa son capace, per salvare il carapace. Ne potrei accampare di scuse, a tutta forza, a tutela della scorza. Dicono che un buon rimedio per ridar sollievo alla tua gola, sia del ghiaccio immerso in una coca cola, ma già, a pensare al turno, la lingua mi si stacca, la fretta si accartoccia, l’angoscia mi si stappa. Non per questo, non esco mai, ma è il principio, lo sai anche tu, il chinotto l’ho aperto ormai, al baretto, costa di più. Dicono alla radio che la decima ondata, forse a breve si scatena. Sbarra la finestra, chiudi a doppia mandata, metti il fermo alla catena. E per tanto non apro più, e perciò non rispondo mai, manca il pane, puoi andare tu? e un buon vino, già che ci sei. Tu non puoi sapere davvero com’è dura, indossare un’armatura. Tu non puoi capire, senza una copertura, quanto il mondo fa paura.
8.
NON FERMARSI MAI (Massimo Messina) Parla la tua coscienza, anche se mai nessuno ascolta, arriva al cuore della sostanza, ma la colpa non brucerà. Sale la tua preghiera, ma del buon Dio, nemmeno l’ombra, toglie la schiuma dalla tempesta, ma la rotta non ritroverà. Sempre così, come una scia, che non dissolve mai, Sempre così, basta remare poi, con quel bicchiere in noi, che non si svuota mai. E come la barca muove l’onda dalla sabbia, pure l’ombra si stancherà, ma alla luce non rinuncia mai. Sempre così, il detto, sai, è: "non fermarsi mai". Getta i tuoi semi per la raccolta, ma è l’attesa che crescerà. Gira e canta, ridi e salta sulla corda, e non fermarti più. Mira e scappa, con la fionda, buca il cielo e non fermarti mai.

about

Canzoni interamente scritte, suonate e cantate dal solo Massimo Messina, nel proprio "Room-Studio" - 2021;
Cover album: Massimo Messina.

credits

released June 20, 2021

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about

maxmex Palermo, Italy

Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.

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