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Nel solitario (Maxmex)

by maxmex

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1.
SPERO SIA IO IL TUO DOMANI (Massimo Messina) Mi spiace dirti certe cose, ma certe cose non le posso dire. D'accordo prendo qualche cosa, no, non posso accettare. Speriamo vada via la luce, così guardo nel buio. Ho voglia di vedere amici, dai, restiamo da soli. Ma ricorda, in ognuno di noi, c'è un bambino con la sua stella che ritorna a giocare nei prati. E sento vicino il mare e la tua mano come un'onda accarezzarmi il viso, il viso incerto di un gabbiano col suo occhio deciso. E ho voglia di dirti ti amo, di guardarti allo specchio, padrona di sapere tutto e non credere a niente. Ma ti incontro, un raggio di sole è il tuo sorriso e sei una stella colorata su un foglio di scuola. E non c'è nessuno, ma poco importa, con tutto quello che abbiamo da dire, tutto quello che abbiamo nel cuore. Non c'è nessuno dietro la porta, non c'è nessuno che accenda la luce, mai nessuno che aggiunga qualcosa, al silenzio in cui mi sono avvolto e quando parli tu mi hai già scoperto, fingendo di trovarmi sciolto mi hai gelato sbuffando. E non capisco perché vinci, ma ti piace imbrogliare, girare tutte le mie carte ed io resto a guardare. Ma ti amo e mi piace restare nel tuo gioco, così, nel mazzo, aspettando che peschi una carta e spero sia io nel solitario, nel tuo rispetto e nel tuo respiro, io nel tuo guardare lontano. Spero sia io quella moneta che tieni in tasca e non spendi mai, la lancetta in cui guardi le ore. Spero sia io il tuo domani, il tuo domani spero sia io. Ma ricorda in ognuno di noi c'è un bambino con la sua stella che ritorna a giocare nei prati e sento vicino...
2.
NUVOLE DI VENTO (Massimo Messina) Possa essere luce nei tuoi occhi, che tu possa guardare il mondo. Possa essere la tua mano, che tu possa sentire. Possa essere l'aria del mattino che ci porti a ballare, un giorno. Possa essere la vergogna che ci faccia arrossire. In questo sole che scalda le mani, passava l'auto del Giudice e non m'importa cosa mai potrà succedermi, in questo giorno che va via, noi siamo nuvole di vento. In questo sole che stiamo aspettando, guardo la strada e le macchine, ma non m'importa, niente ormai potrà sconvolgermi, in questi nostri secoli, noi siamo nuvole di vento. Forse perché è già mattino, fuori fa freddo e non mi sento più le mani. Possa essere pioggia nel tuo viso, che ti possa asciugare il vento. Possa essere tu quel ramo, che tu possa ascoltare. Possa essere un improvviso tuono che ci faccia svegliare dal buio. Possa essere la speranza che ci faccia lottare ancora. In questo sole che scalda le mani, passava l'auto del Giudice e non m'importa cosa mai potrà succedermi, in questo giorno che va via, noi siamo nuvole di vento. In questo sole che stiamo aspettando, guardo la strada e le macchine, ma non m'importa, niente ormai potrà sconvolgermi, in questi nostri secoli, noi siamo nuvole di vento. Forse perché è già mattino, fuori fa freddo e non mi sento più le mani. In questo sole che scalda le mani, passava l'auto del Giudice e non m'importa cosa mai potrà succedermi, in questo giorno che va via, noi siamo nuvole di vento. In questo sole che stiamo aspettando, guardo la strada e le macchine, ma non m'importa, niente ormai potrà sconvolgermi, in questi nostri secoli, noi siamo nuvole di vento.
3.
SPLENDIDO E LEGGERO (Massimo Messina) La vita sta lì, seduta su un muro, ma sorride, ha le gambe distese e aspetta qualcuno poi fugge nei campi, è il profumo dei fiori, è appresso a una stella, la mela più dolce, socchiude gli occhi per parlare di pace. La vita è così, è tutta da dire, da rimpiangere, da bere, un vento con cui giocare, è luce dei fari, il calore dei fuochi, è un film da girare nei boschi più soli, dov'è che andremo a parlare di pace. La vita è così e tu non la puoi cambiare, svela il suo mistero, la vita è nei pesci, la vita è nel mare. Splendido e leggero, la vita che sogna, la vita che incontra, la vita che sale, la vita è lo scoglio in cui s'infrange l'onda. La vita è una barca su un fiume d'argento, che galleggia, ci guardi e dentro non c'è nessuno. Ma io che l'ho amata, non le ho offerto mai fiori, né ho mai preso una stella, le mele più dolci, perché continuo a parlare di pace? La vita è così e tu non la puoi cambiare, svela il suo mistero, la vita è nei pesci, la vita è nel mare. Splendido e leggero, la vita che sogna, la vita che incontra, la vita che sale, la vita è lo scoglio in cui s'infrange l'onda. La vita è così, e di lei si può dire tutto con certezza, tanto tutto è vita, vita disperata, vita allegra e smorta, la vita che insegna, la vita che imbroglia. Splendido e leggero, la vita ci aspetta, la vita ci ascolta. ...perché continuo a parlare di pace?
4.
FUORI DALL'ACQUA (Massimo Messina) Chiudo gli occhi, non mi sembra vero, vedo tutti e rivedo un muro. Fuori dall'acqua, fuori che ora fa freddo, chiudo gli occhi e ci vedo meglio. Stringo i pugni, la pupilla al centro, vengo avanti e mi sembra un sogno. Son disperato, anche se non ho sonno, chiudo gli occhi e mi sento meglio. Fuori dall'acqua, anche se oggi non ho più le ali, volo e mi perdo tra i ricordi e i cieli più lontani. Io camminerò anche senza piedi e attorno a me risento le frasi, le parole più dolci, penso alle tue mani ormai troppo sole, e tu padre mio non ci sei più. Vedo i mari tempestati d'onde acquietarsi verso l'orizzonte. Dovunque vado, so che mi sei accanto, chiudo gli occhi e non ho più freddo. Fuori dall'acqua, anche se oggi non ho più le ali, volo e mi perdo tra i pensieri e i cieli più lontani. Io camminerò anche senza piedi e attorno a me risento le frasi, le parole più dolci, penso alle tue mani ormai troppo sole e tu padre mio non ci sei più. Fuori dall'acqua, e mi copro sempre più le mani senza coperta, e se non ti penserò domani e ti scorderò, senza lacrime sarò perduto, fuori dall'acqua, fuori dall'acqua… Io camminerò anche senza piedi e attorno a me risento le frasi, le parole più dolci, penso alle tue mani ormai troppo sole e tu padre mio non ci sei più.
5.
UNA RISPOSTA PER NOI DUE CHISSÀ DOVE (Massimo Messina) Non era la vita che tu ti aspettavi, che a lungo hai cercato, che certo sognavi. Non erano gli occhi pacati e sinceri con cui mi guardavi, non eran gli stessi con cui mi volevi, non erano loro. Non era la bocca con cui mi baciavi, la mano tranquilla con cui accarezzavi, lasciandoti uscire quel filo di voce, quel vento di pace con cui mi parlavi. Non c'era la luna ma non c'era il sole, non c'erano alberi ma c'erano parole grandi a farci ombra e c'era un sogno per viaggiare e una risposta per noi due chissà dove. Non erano i mondi oscuri e lontani di cui mi hai narrato, non erano i mari salati e distesi, non era la stella in cui tu brillavi. Poi c'erano specchi in cui pettinavi i tuoi lunghi imbrogli, ma sì erano loro! ma sì erano loro.... Non c'era la luna ma non c'era il sole, non c'erano alberi ma c'erano parole grandi a farci ombra e c'era un sogno per viaggiare e una risposta per noi due chissà dove... una risposta per noi due chissà dove...
6.
OGGI NON MI VA (Massimo Messina) Oggi non mi va di muovermi, ho solo voglia di dormire, di infilarmi in un maglione. Gli altri corrono verso il futuro, io no, resto a casa, non ci sto. E mi siedo qui, nel cinema dei miei sogni a immaginare, senza luci e posizione. Gli altri battono le mani al buio, io no, resto fermo, non ci sto. Se tu tornassi qui, scivolando a sensazione per noi due, con quella voglia di stupire che non ho mai avuto, come pioggia in un bicchiere che non ho bevuto, nella gioia o nel dolore che bene o male hanno tutti, invece io no. Oggi non mi va di esprimermi, e mi allaccio i miei silenzi, abbottono le mie pose. Gli altri parlano, magari ridono, io no, resto serio, non ci sto. Se tutta la città si accendesse d'improvviso per noi due, forse avrei voglia di capire, di voltarmi indietro, avrei voglia del tuo amore e del tuo sorriso e il bisogno di cambiare che ogni uomo prima o poi avverte, io mai. Beh, oggi non mi va e recito la mia parte di pittore a disegnarmi un'espressione in viso. Ma non mi va, sul serio, di essere incerto o sicuro, giuro.
7.
IL SOGNO MIO (Massimo Messina) Che ora è, perché accendo la luce? provo a pensare, ma non lo so, c'è qualcosa di diverso dentro me che non so spiegare. È andata via anche l'ultima stella, mi guardo intorno, bevo un caffè. C'è qualcosa di diverso dentro me che non so spiegare. Ma il sogno mio è di guardare lontano, nel fondo dei silenzi tuoi, oltre gli aerei che svaniscono, negli orizzonti, sopra le nuvole. Ma c'è qualcosa dentro me, mi sento diverso, diverso nei miei occhi chiusi. Il sogno mio è di viaggiare lontano nei mondi della verità, alla ricerca delle immagini e dei segreti che si nascondono. Ma c'è qualcosa dentro me, mi sento diverso, diverso nei miei occhi chiusi. E sono qui, che mi scaldo le mani nel mio silenzio, pace non ho e mi accorgo che il destino dentro noi non si può cambiare. Ma il sogno mio è di volare in un prato, librarmi nell'immensità, tra lo stupore dei miei simili, visto tra i rami che ora s'intrecciano. Ma c'è qualcosa dentro me, mi sento diverso, diverso nei miei occhi chiusi. Il sogno mio è camminare nel tempo, girare angolo e realtà, e riabbracciare tutti e stringermi a quelli che non rivedrò mai più. Ma c'è qualcosa dentro me, mi sento diverso, diverso nei miei occhi chiusi. …………………………… alla ricerca delle immagini e dei segreti che si nascondono ma c'è qualcosa dentro me, mi sento diverso, diverso nei miei occhi chiusi... diverso nei miei occhi chiusi...
8.
OCCHI SOLITARI (Massimo Messina) Ascoltatemi, ascoltate i miei discorsi e prendete le mie mani, io vi sto davanti. Ascoltatemi, nei miei immensi pomeriggi, nei miei pianti e nei miei giorni, nei miei sogni. Ascoltatemi prima che sia tardi, che il vento soffi e la luce fugga dai miei occhi, i miei occhi solitari che guardano lontano. Ascoltatemi prima che sia il tempo a sentirmi, il silenzio è una calda coperta e la vita un lungo inverno, ora che sto gridando. È finita, (è finito) è finito tutto, solitario. È finita, è finito tutto, solitario, rimetti il tuo cuore in frigo. Ascoltatemi, anche se non so che dirvi, anche se non ho che darvi e sono come gli altri. Ascoltatemi prima che sia tardi, che il vento soffi e la luce fugga dai miei occhi, i miei occhi solitari che guardano lontano. Ascoltatemi prima che sia il tempo a sentirmi, il silenzio è una calda coperta e la vita un lungo inverno, ora che sto gridando. È finita, (è finito) è finito tutto, solitario. È finita, (è finito) è finito tutto, solitario, rimetti il tuo cuore in frigo. È finita, (è finito) è finito tutto... È finita, (è finito) è finito tutto, solitario, rimetti il tuo cuore in frigo. È finita, (è finito) è finito tutto, È finita, è finito tutto, solitario, rimetti il tuo cuore in frigo. È finita, solitario.
9.
SINCERAMENTE (Massimo Messina) Vago da solo, con gli occhi chiusi e con la testa tra le mani. Vago da solo, qui a ripetermi: “è stato uno sbaglio pensare di allargar le braccia e di volare, è stato uno sbaglio forse crederci.” Tu sei così sincera mentre io, chi sono io non lo so. Cosa cercavo, al punto di giocare tutto e farmi male? Cosa cercavo pur di perderti? Forse il coraggio, la forza di spaccare tutto e di reagire, e ora vago da solo, qui a ripetermi: “tu sei così sincera mentre io, chi sono io non lo so." Mentre tu sei così, sinceramente io non ti avrò più, guarda un po'. E sinceramente, sono le mie le colpe, ho sbagliato tutto, ma ora è tutto diverso. E guardo lo specchio e aspetto che passi una luce nei miei occhi, spero soltanto che mi porti via, ma sono da solo, nel solitario che oramai volge alla fine. Solitario, solitario, fermati! Tu sei così sincera mentre io, chi sono io non lo so. Mentre tu sei così, sinceramente io non ti avrò più, guarda un po'. E sinceramente, sono le mie le colpe, ho sbagliato tutto, ma ora è tutto diverso.
10.
IL GRIDO SOLITARIO DI TUTTI (Massimo Messina) Stella nascente e faro di tutti, leggenda del porto di raggi confusi, qui sono tutti ed io insieme a loro, con gli occhi di pietra, di gesso le mani, e il dolore è muto e il nostro respiro, fumo. Stella dei carri trainanti del cielo che porta fortuna e scorze di luna, oggi sfreccia nel cielo la rabbia di tutti, roteante di fuoco e libertà. Quando un Dio verrà, il nostro silenzio sarà un grido, un grido, il grido solitario di tutti. Nessuno ci sentirà. Il grido, il grido solitario di tutti. Nessuno ci sentirà, ma non potrà mentire più, chi sa e non vuol parlare. Brilliamo tutti lontani e riflessi, sul fondo del mare perché siamo pesci? Noi siamo gli occhi del mare profondo, vascello e miraggio di libertà. Quando finirà, il nostro silenzio sarà un grido, un grido, il grido solitario di tutti. Nessuno ci sentirà. Un grido, il grido solitario di tutti. Nessuno ci sentirà, ma non potrà mentire più chi sa e non vuol parlare subito. Un grido, un grido, il grido solitario di tutti. Nessuno ci sentirà. Il grido, il grido solitario di tutti. Nessuno ci sentirà mai… Nessuno ci sentirà…
11.
VOLTA LA CARTA (Massimo Messina) Non riesco a capirmi più, non riesco a decidere, non riesco a comprendermi, a cominciare dalla mia faccia tranquilla e ipocrita, sopra la nuca, le stesse nuvole, lo stesso cielo. Volta la carta e sogna un cielo più libero, dove gli aerei possano andare oltre i semafori, appiccicarsi agli orizzonti mirati dalle fionde. Non c'è nessuno, nessuno che ascolta, non c'è nessuno a farmi un po' di compagnia. Apro la porta e non c'è nessuno, provo a chiamare e non sento nessuno. Non c'è nessuno, ma volta la carta, un re, una stella, la voglia di chiudermi. Non c'è nessuno nel mio solitario, nemmeno un discorso che possa convincermi. Non riesco a commuovermi, non riesco a sorridere, mi sento di pietra, fatto di foglie secche e stracci intrisi sotto i tavoli. Vorrei volare, volare via, ma non ho più le ali. Volta la carta e sono un vecchio fiammifero, sempre in attesa che qualcuno lo usi e getti via lo scatolo, naso di cera colato a terra e uscito dalle porte. Non c'è nessuno, nessuno che imbroglia, e vago solo senza amore e compagnia. Guardo lo specchio e non c'è nessuno, cambio canale, però, sempre io. Non c'è nessuno, ma volta la carta, un re, una stella, la voglia di chiudermi. Non c'è nessuno nel mio solitario, nemmeno un discorso che possa convincermi. Non c'è nessuno, nessuno che ascolta.

about

Canzoni scritte, suonate e cantate da Massimo Messina, in "Room Studio" @ tape 1993.

credits

released May 15, 1993

Disegno originale di Massimo Messina.

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maxmex Palermo, Italy

Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.

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