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La fabbrica dei numeri (Maxmex)

by maxmex

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1.
TRA SILENZIO E MUSICA (Massimo Messina) Tra silenzio e musica, siamo stati immobili per troppo tempo, il rancore al buio non ha più logica, serve solo a nasconderci. Fiero del suo plastico, l'uomo osserva, il suo lavoro è come un guanto, ha imponenti spazi, eppure incita la sua voglia di espandersi. E i suoi occhi guardano come gli occhi di un ragazzino. E i suoi occhi guardano come gli occhi di un ragazzino. Stringe i pugni e immagina la sua vita come vista da lontano, non è come gli altri, ma è più forte di sé, non riesce a distinguersi. E l'effetto magico della stessa immagine che sta guardando, è quello che mescola stupore a viltà, è l'immagine unica. E i suoi occhi guardano il lento fumo sollevatosi nei secoli che stende le braccia nel blu e adesso scudo del rancore dei suoi simili che non vede più. Questa paura lo riconduce a quando piangeva nel buio, i giorni tristi son cibi commestibili, ma non vanno giù. Resta solo un attimo d'incertezza e un attimo di smarrimento, l'uomo guarda il plastico, è sicuro di sé, ora ha voglia di vincere. Ma tra silenzio e musica, siamo stati buoni ormai per troppo tempo, il pensare al buio non ha più logica, ora è tempo di muoversi. E i suoi occhi guardano come gli occhi di un ragazzino. E i suoi occhi guardano il lento fumo sollevatosi nei secoli che stende le braccia nel blu e adesso scudo del rancore dei suoi simili che non vede più. Questa paura lo riconduce a quando piangeva nel buio, i giorni tristi son cibi commestibili, ma non vanno giù. E i suoi occhi guardano come gli occhi di un ragazzino. E i suoi occhi guardano...
2.
NUMERI (Massimo Messina) Nuove impronte sul grembiule da lavoro, benvenuti padri e figli, nella fabbrica del suono, Tu che ridi come un uomo disperato, che ti credi necessario. Qui ogni uomo è una maglia di catena ed il suo nome è quello dei suoi artigli quando c'è la luna piena. Ma il suo nome resta avvolto nel mistero e la luna su nel cielo. Ed il suo "no" è una voce, un coro, lo senti? Una voce, un coro, lo senti? No, oh no, no. Una voce, un coro, lo senti? Una voce, un coro, lo senti? No, oh no, no. L'oppressione apre il suo vuoto e che sia avvoltoio o uccello lira, l'uomo può spiccare il volo. Mentre il sonno si fa sempre più leggero, nuovi cliché nello stampo dei numeri. Tu che ridi come un uomo disperato, che ti credi necessario.... Ed il suo "no" è una voce, un coro, lo senti? Una voce, un coro, lo senti? No, oh no, no. Una voce, un coro, lo senti? Una voce, un coro, lo senti? No, oh no, no. Ed il suo "no" è una voce, un coro, lo senti? Una voce, un coro, lo senti? No, oh no, no.
3.
MONDI SCONOSCIUTI (Massimo Messina) Tu camminavi nella pioggia ed eri povero, con la tua scatola di fiori e di fiammiferi, illuminavi di speranza strade e vicoli, a mille piedi dalla fabbrica dei numeri. Ovunque sei, siamo due mondi diversi, ovunque vai, siamo due corpi distanti. Stringimi e vai verso confini perduti, ovunque sei tu, noi mondi sconosciuti. Tu prigioniero di risposte e di filosofie, fermo sotto finti cieli e dirigibili, col tuo cappello di pensieri e solitudini, a immaginare gli ascensori sotto gli alberi. Ovunque sei, siamo due mondi diversi, ovunque vai, siamo due corpi distanti. Stringimi e vai verso confini perduti, ovunque sei tu, noi mondi sconosciuti. Lascia i miei pensieri, non ho risposte nel mio cuore, l'arte dei musicisti è musicare storie già vissute, il mio sogno è musicare il mondo e il nostro mondo siamo noi. Il marinaio getta sogni sull'oceano e le risposte come spruzzi gli ritornano, ha ripiegato la sua lettera e monotonie del consueto lento andare dei piroscafi.
4.
OLTRE IL CONSENTITO (Massimo Messina) Tu corri e noi guardiamo, tu vai, tu scegli la via, noi invece no, non c'è consentito. Tu inventi la storia e tracci i solchi per noi, che seguiamo la scia, finché dura. Tu, oltre il consentito, tra il buon umore e il pianto, coraggio o cuore in gola, tra il chissà e l'ancora. Tu, braccio a mille mani, fiore di tanti rami, tra confusione e sosta, tra silenzio e corsa. Il rinchiudersi tra gli spazi immensi di un silenzio, causa in noi il convincersi dell'esser stato mai, il diffondersi di un istante muto di un telefono chiuso, il costringersi a non rischiare mai. Tu intrecci sorrisi che poi restringi per noi, distrutti per strada, mentre voli e vai oltre il consentito, tu, tra rumore e suono, tu, domanda e risposta, in disparte o in mostra. Tu, tra gli eroi e i comuni, nodo di mille funi, sole della tua vita, planerai in salita. Il rinchiudersi tra gli spazi immensi di un silenzio, causa in noi il convincersi dell'esser stato mai, il diffondersi di un istante muto di un telefono chiuso, il costringersi a non rischiare mai. Tu, braccio a mille mani, fiore di tanti rami, tra confusione e sosta, tra silenzio e corsa. Il rinchiudersi tra gli spazi immensi di un silenzio, causa in noi il convincersi dell'esser stato mai.
5.
E TU SEI LÌ (Massimo Messina) Proprio quando si respira inverno e il freddo è alle porte, non si parla di sete, non ci ispira la sorte, la bottiglia è lì e quel vino tanto limpido sta finendo, e tu lo sai già che non ne puoi più versare. E qualcuno sta cercando ancora di convincerti che i giorni passano e tu sei lì, che vuoi lottare. La speranza è la musica dei poveri, ma i giorni passano e tu sei lì. La tristezza è una sinfonia di note stonate, l'avventura per te è un treno senza fermate. La durata di una sigaretta, salita in corsa, il vuoto sotto i tuoi piedi e pendii sulla testa. Ma i rintocchi della vita ancora ti rinvogliano, e tu sei un albatro che voli giù, radendo il mare, dentro un sogno, che poi è la realtà dei semplici, ma i sogni cadono e tu sei lì. Corri forte, corri un po' più in fretta, la vita è un temporale, tu non hai niente addosso e devi rientrare. Come tutti quelli che hanno un'ombra, respiri fuori un mondo fatto di vetri e la tua stanza a colori. E qualcuno sta cercando invano di convincerti che i soldi contano, e tu sei lì e lo vuoi fermare con passione, che poi è l'anima dei poveri, ma i soldi contano (purtroppo) e tu sei lì. Resta il mistero del vuoto che ho dentro, ma ho già deciso che voglio fare, che voglio… Ho già un lavoro che mi occupa il tempo, ma oggi ho deciso che voglio dare, che voglio dare, che voglio dare, che voglio dare, che voglio… Proprio quando si respira inverno e il freddo è alle porte, non si parla di sete, non ci ispira la sorte, la bottiglia è lì e quel vino tanto limpido sta finendo, e tu lo sai già che non ne puoi più versare. E una voce dentro sta cercando di raggiungerti, come un megafono e non vuoi più restare solo nel silenzio, alla luce dei fiammiferi. Ma i giorni passano e chiunque è complice se i soldi contano, chiunque è lì che ride.
6.
IL MAGICO PROFUMO DELLE SIGARETTE (Massimo Messina) Il magico profumo delle sigarette, profondo nei respiri di un bar. Il tocco sordo di un orologio sulle sette, sprofondo dentro il tempo che vola. È sabato e i giocatori fumano, e gli occhi tuoi, battenti socchiusi. Le sentinelle della notte brillano lontano dal tuo povero cuore, e prigionieri, i miei pensieri fuggono, le immagini li cercano ma è ancora notte. Frena questi giorni, la tua strada devo fare, pensa quanti cieli da guardare. Il dissoluto abbattimento dei tuoi sogni, la vita è così, è questo che vuoi? Il tuo sorriso alla bottiglia si riconfonde, la vita è così, è questo che vuoi? Guardiamo i nostri mondi che camminano, nel buio qualche cosa si muove. E i venditori della morte girano, rapaci nel cielo delle scuole, e gli estintori della mente fiutano il magico profumo delle sigarette. Tu frena questi giorni, la tua strada devo fare, tu pensa quanti cieli da guardare. Ma lo show del tuo destino deve andare avanti, bene o male, non ti puoi fermare. E i venditori della morte girano, rapaci nel cielo delle scuole, e gli estintori della mente fiutano il magico profumo delle sigarette.
7.
TU STORIA! (Massimo Messina) L'abito che hai uscito fuori dal mio corpo, senza tasche, maniche e colori. L'avventura di una sigaretta, gravita nei miei pensieri, trasgressiva per il flusso dei miei desideri. L'oppressione di una doccia fredda, rapida sulla mia bocca, la prigionia di un sentiero, empasse di un fiume in secca. La ferita che non so curarmi, sanguina dei tuoi misteri, l'ambizione esalta il gusto dei sapori amari. Corri amore, corri, non fermarti. Sai che voglio te, con le espressioni da dipingere. Sai che voglio te, senza finzioni e poche chiavi in mano. Io seguo te nella tua vita, da quest'oggi in poi, tu storia, guidami e vai. Non fermarti… Non fermarti… La vittoria del tuo istinto sulla metodicità del mio ragionamento. La tortura di mille orologi, ticchetta come una pioggia, mazzi di giorni legati e vasi sempre senza acqua. Il prodigioso tuo negarti agli schemi dei mortali, ai grigiori spaventosi dei loro finali. Corri amore, corri, non fermarti. Sai che voglio te, le tue opinioni, la tua critica. Sai che voglio te, la tua facciata bianca e la tua nera. Io seguo te per la tua strada, voltati e vedrai. Tu storia, ispirami, storia stringimi, storia leggimi, storia guidami e vai. Non fermarti… Non fermarti… ……………. ……………. Sai che voglio te, con le espressioni da dipingere. Sai che voglio te, poche finzioni e poche chiavi in mano. Io seguo te per la tua strada, voltati e vedrai. Tu storia, ispirami, storia stringimi, storia leggimi, storia guidami.
8.
IL LUNGO VIAGGIO (Massimo Messina) Lungo è il viaggio, c'è tanto tempo per pensare, mangi un perché, un qualcosa che non ti possa far soffrire, è inutile mentire, i tuoi languori sono nel tuo cuore. Oltre il conscio, ci sono mondi da ascoltare, canti perché il silenzio non te li possa far scoprire, vivi perché qualcuno in te si possa raccontare, scrivi pensieri e frasi che nessuno può capire. Abbiamo perso troppo tempo e quello che è rimasto, sta sciogliendo, sta sciogliendo, devi affrontare il lungo viaggio. Immagina di perderti nell'universo della vita o di essere l'atto unico di una love-story mai vissuta, lo specchio di un ricordo tuo che non tornerà mai a riflettere. Scansi persone e sogni, ma non hai sete di avventura, anche se ridi poco, non hai bisogno di fortuna, al sole di un lavoro che ti asciughi la fatica. Abbiamo perso troppo tempo e quello che è rimasto, sta sciogliendo, sta sciogliendo, devi affrontare il lungo viaggio. Immagina di perderti nell'universo della vita o di essere l'atto unico di una love-story mai vissuta, lo specchio di un ricordo tuo che non tornerà più a riflettere. Al rintoccare del tuo tempo, il tuo coraggio dentro sta crescendo, sta crescendo, ha cominciato il lungo viaggio, verso giardini immersi, dentro la pioggia della vita, verso gli ambiti allori di una vittoria mai vissuta, verso il pendio in altura che ti annuncia la salita.
9.
LA FABBRICA DEI NUMERI (Massimo Messina) La fabbrica dei numeri nasconde nella mano parcelle di professionisti, code di aeroplano. Ci parla nei telefoni e con le chiavi in mano, sorpassa le automobili, ci guarda da lontano. Riguardo la sua immagine riflessa sul divano, la fabbrica dei numeri mi fa sentire umano. E incontra te che sperperi passati rimanenti, la fabbrica dei numeri ti accoglie nei presenti. Se tutto ti è possibile, tutto ti appare vero, la fabbrica dei numeri si avvolge nel mistero. E vince nei recuperi, trasforma foglie in oro, ventagli in frigoriferi, condanne in un perdono. La canti mentre ti isoli, e quando il grido è un suono, la fabbrica dei numeri ha preso il volo. E intanto tu non puoi capire che servi la fabbrica dei numeri che ha fabbricato te. E studi nei suoi libri, lavori nel suo grembo, la fabbrica ti spettina, ti fa sembrare stanco. Ci informa dai satelliti senza emettere un'onda, la fabbrica sa tutto e non occorre che risponda. E vince nei recuperi, trasforma foglie in oro, ventagli in frigoriferi, condanne in un perdono. La canti mentre ti isoli, e quando il grido è un suono, la fabbrica dei numeri ha preso il volo. E intanto tu non puoi capire che servi la fabbrica dei numeri che ha fabbricato te.

about

Canzoni scritte, suonate e cantate da Massimo Messina, in "Room Studio" @ tape 1990.

credits

released July 1, 1990

MaxMex: Electric Guitar - Electric Piano - Keyboards - El. drums programming - Voices;

Aldo Messina: Electric & Fretless Bass;

Francesco Ribisi: Lead Electric Guitar.
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Disegno originale di Massimo Messina.

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about

maxmex Palermo, Italy

Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.

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