Get all 64 maxmex releases available on Bandcamp and save 25%.
Includes unlimited streaming via the free Bandcamp app, plus high-quality downloads of Il sentimento oscuro (Maxmex), Vanita' (Maxmex), Ritorna (Maxmex), Cieco abbaglio (Maxmex), Buio riflesso [Schizzi di bossa in libera bozza] (Maxmex), Vita cometa (Maxmex), Parte di me (Maxmex), Stella libera (Maxmex), and 56 more.
1. |
||||
È TUTTA MIA QUESTA STORIA
(Massimo Messina)
Ho un conto aperto nel passato,
ma il cuore mio non mette in moto.
È tutta mia
questa impareggiabile storia
per cui ho viaggiato,
è tutta mia
questa incontentabile vita
per cui ho vissuto.
Vi lascio solo il mio cappello,
lo passo a prendere
tra qualche giorno
e m'incammino
con invulnerabile sfida
nel mio passato
col sacco mio
pieno di molliche di pane
per il mio ritorno.
È tutta mia questa storia
e il tempo che è passato.
È tutta mia la mia vita
e tu me lo hai riconfermato.
È solo mia questa rabbia
che prende i colori del mare,
questa allegria,
mia imperdonabile amica,
la solitudine, inseparabile sposa.
Ma sono fiero dei miei occhi
che mi han guidato in questi giorni,
mentre li vedo
che si ridispongono in fila
e mentre m'innamoro di più di te
che in fondo, poi,
sei la mia stessa vita,
per te ho viaggiato tanto.
È tutta mia questa storia
e il tempo che è passato.
È tutta mia la mia vita
e tu me lo hai riconfermato.
È solo mia questa rabbia
che getta i suoi occhi nel cielo,
questa allegria,
mia imperdonabile amica,
la solitudine, inseparabile sposa.
È tutta mia la mia storia.
È solo mia questa rabbia
che prende i colori del mare,
questa allegria,
mia imperdonabile amica,
la solitudine, inseparabile sposa.
È tutta mia la mia storia.
|
||||
2. |
||||
LEI RITORNA DOMANI
(Massimo Messina)
Lei è una canzone nella testa
e mi ossessiona ovunque vada,
è un libro chiuso,
un'incertezza,
di lei mi piace ogni cosa,
a cominciare dai suoi stivali
dai tacchi a blocchi,
silenziosi e bassi.
Lei ritorna domani.
Lei ha un sorriso sulla faccia
e lo nasconde, è molto brava,
un'espressione di tristezza
e quando ride già mi manca.
Ha un girasole tra le sue mani
e lo rigira,
lo rigira forte.
Lei ritorna domani.
Non ha consigli,
trame o rimedi,
né cartoline di saluti e baci.
Lei ritorna domani.
E il vento muove i suoi pensieri
e la sua voce è molto strana,
ora gentile,
ora sgarbata.
Ora è quel bagliore
che splenderà nel buio e in me.
E non si spezza
e non si piega
e non mi scrive
e non mi manca.
Se poi m'inquina,
è un fiume in piena,
è un altro sole, l'autostrada.
E mi ricopre con le sue mani,
con attenzioni
e risvolte di stelle.
Lei ritorna domani.
E mi ricopre con le sue mani,
con attenzioni
e risvolte di stelle.
Lei ritorna domani.
È come un'isola
e tra i muri,
ora mi vede,
ora mi chiama,
non ha capito…
poca importanza.
Ora è quel bagliore
che splenderà nel buio e in me
e in me.
|
||||
3. |
||||
CAMMINIAMO ANCORA
(Massimo Messina)
Ho un forte mal di testa
e sono stanco di girare
con l'ombrellone,
a piedi scalzi e testa in giù.
Io so che mi manca,
davvero,
non ne posso più di luce.
Sì, ho l'aria stanca,
ma credi, non ne posso più,
mi spiace!
Sì, è bello stare
sulla sabbia calda a sonnecchiare,
ma tutto questo tempo,
spiegami, a far che?
E ho voglia di ombra,
di pace, di serenità,
di essere in pizzo di luna,
tuffarmi nel silenzio della notte.
Sì, ama il mare quanto vuoi,
anch'io amo il mare,
ma il vento mi piace.
Oh sì, ama il sole più che mai,
anch'io amo il sole,
ma il buio mi piace di più.
E scavo nella sabbia
e sono rosse le mie mani,
le spalle a chiazze
e bianco dalla testa in giù.
E vorrei gridare:
"Davvero non ne posso più”,
confesso,
sì e poi scappare a razzo
travolgendo sdraio e borse.
Si, ama il mare quanto vuoi,
anch'io amo il mare,
ma il vento mi piace.
Oh sì, ama il sole più che mai,
anch'io amo il sole,
ma il buio mi piace di più.
Sì camminiamo ancora
su questa spiaggia affollata,
in vestiti di sabbia bagnata.
.........
Sì, ama il mare quanto vuoi,
anch'io amo il mare,
ma il vento mi piace.
Oh sì, ama il sole più che mai,
anch'io amo il sole (giuro),
ma il buio mi piace…
|
||||
4. |
Scende la sera (maxmex)
03:31
|
|||
SCENDE LA SERA
(Massimo Messina)
Strano pomeriggio
che saluta
e prende il giorno per mano,
entra nei muri,
nella televisione accesa,
passa nei miei occhi
e si aggiunge
a queste ore che vanno,
lente naviganti
di una calma e infinita attesa.
Scende la sera,
con le sue mille luci offuscate,
col suo vento alle porte.
Cala il sipario sopra i tetti
ed il marmo stremato
dopo il sole al mattino,
coi suoi telefoni,
quelli che squillano,
corri e non risponde nessuno,
con le sue stelle d'agosto
precipitate dal cielo
che nessuno raccoglie.
Sbatte la serranda,
ho un sussulto
e cade il telecomando,
ho aperto gli occhi,
eppure sto dormendo ancora.
Scende la sera,
con le sue finte barche nel mare,
fisse nell'orizzonte,
col suo miracolo
dalle infinite reti abbassate
dove il mare è un respiro,
coi suoi misteri di mappe stellate
e un silenzio
sterminato nel buio,
sui pescatori protetti
ed accompagnati da un cielo
che la luna rincorre.
Scende la sera,
sui miei verdi occhi arrossati,
sopra un uomo alle corde,
cala il sipario,
e forza, ancora un ultimo passo,
se ne trovo il coraggio,
su quel bicchiere amaro,
sollevato nel cielo
che ora brinda nel buio.
Mentre da fuori,
cigolanti ruote di un carro
che si trascina la notte.
|
||||
5. |
Vita comune (maxmex)
04:17
|
|||
VITA COMUNE
(Massimo Messina)
Abito al numero 11
e fabbrico sogni improbabili
incubi,
cuori di plastica,
tedio e follie,
quello che capita
e di tutto quello che vedrai,
contorni e colpi di testa
per pensare a quello che non vuoi,
soffici ciottoli
tra alberi di numeri,
parole ed enfasi,
scorciatoie lunghe chilometri,
poi alibi,
finezze e scortesie.
Ho un album
di quel che non succede mai,
togliendo quel che mi resta,
il pensare a niente,
è tuo, vuoi?
Comunque,
auguro fantasie
a tutti voi compresi mai,
un mondo più illogico
senza semafori.
Abito al numero 11
della vita comune
e fabbrico sogni improbabili,
cuori di plastica
e tutto quello che vedrai dentro te.
Strabiche ferrovie,
poi scatolette di bugie,
accenti sbagliati,
virgole cadute
e scorte di parentesi.
E mi precipito
se il campanello mio non suona mai,
comunque, ciò che mi basta
è pensare a quello che non vuoi.
Comunque,
auguro fantasie
a tutti voi compresi mai,
un mondo più illogico
senza semafori.
Abito al numero 11
della vita comune
e fabbrico sogni improbabili,
cuori di plastica
e tutto quello che vedrai dentro te.
Abito al numero 11
della vita comune
e fabbrico sogni improbabili,
cuori di plastica
e tutto quello che vedrai dentro te,
quello che vedrai dentro te...
|
||||
6. |
Tutte le volte (maxmex)
04:37
|
|||
TUTTE LE VOLTE
(Massimo Messina)
Io m'incammino
con il vento tra i capelli
in una sera colorata a mano,
coi pennarelli ben nascosti
dai riflessi di un'ampia
luna d'asfalto.
E mi trascino quasi a stento
tra i sospetti,
provato da ogni tua sventata scusa,
che se potessi,
volentieri cambierei con una stella.
Tutte le volte che non hai pianto.
Tutte le volte che non ho vinto.
Tutte le volte, ma ora è diverso.
Tutte le volte che corri via di fretta.
Tutte le volte che non hai tempo.
Tutte le volte che ho sbagliato tutto.
Potessi cedere
al mistero dei tarocchi,
pupe di cera e sfere di cristallo,
nel mio futuro certamente guarderei,
ma ora no,
non so più se farlo,
perché mi preoccupo
di ciò che non vedrei,
ma tutto questo non mi fa paura
quanto il piacere del tormento
e non m'importa se sei una strega.
Tutte le volte
che non ti ho accanto,
spengo la luce e non ho sonno,
tutte le volte mi sento solo.
Tutte le volte
che ordini una pizza,
tutte le volte che ridi troppo,
che non mi dici "son felice",
io continuo a pensare
che nel paradiso,
senza odio e dolori,
nessun uomo può esser felice,
in un mondo violento di pace,
senza lacrime e senza bugie.
E guardo l'orologio,
e sono in ritardo
per imparare a stare solo,
per litigare con qualcun altro.
Come sei bella,
come sei diversa,
così distratta
che non mi tocchi
con il tuo sguardo.
Son felice e tu?
|
||||
7. |
||||
NON TROVO LE PAROLE
(Massimo Messina)
Cosa dovrei dire,
cosa dovrei fare
per avere il tuo cuore?
Guarda che bel cielo,
guarda che mare,
ma no, sono banale!
Cos'è che mette in moto
il mio cervello stupido e imbranato?
Cosa lo mette in moto,
lo stuzzica
e mi fa sentire scalognato?
E cerco,
ma non trovo le parole dentro
e in un viavai di macchine,
sono sordo e muto.
Ma che cos'ho,
cos'è che mi fa sentire inebetito?
Ma che cos'ho,
cos'è che mi fa rimanere senza fiato
davanti al tuo bel viso?
Cerco le parole
e ritrovo il mio sorriso,
sorriso da scemo.
E ti offro una rosa
pallida e ingiallita
che stringo tra le dita,
poi tolgo la spina
che mi si è conficcata,
con vaga indifferenza.
Dunque rimetto in moto
e carico il mio sguardo
di coraggio neolatino
e scopro che quello sguardo
era un lamento camuffato.
E cedo,
non riesco più a mentire,
sono stanco di combattere,
stanco di stare muto,
perché sei tu,
sei tu che mi fai sentire
belva ed uomo,
perché sei tu,
sei tu che mi fai
felice e disperato.
E ora che sai già tutto,
scopri le tue carte,
sono stanco di decidere,
se vuoi andiamo al mare.
Ma che cos'ho,
cos'è che mi fa sentire inebetito?
Ma che cos'ho,
cos'è che mi fa rimanere senza fiato
davanti al tuo bel viso?
Cerco le parole
e ritrovo il mio sorriso,
sorriso da scemo.
sorriso da scemo....
|
||||
8. |
||||
IO HO FIDUCIA IN QUELL'UOMO
(Massimo Messina)
Io ho fiducia nell'uomo
che coltiva la sua vita
nei deserti africani
e dagli occhi arrossati
in mezzo a polvere e fumo,
che interrompe la sua strada
e davanti a un aiuto
si strofina le mani.
Io ho fiducia in quell'uomo
che rinuncia,
la sua vita è remare
quando il mare è mosso
ed ombra non vuole.
Infatti, cerca un saluto,
si ripara e poi, di nuovo, lontano,
quando il sole caldo
gli spacca le mani.
Gli altri credono ancora
che il compenso della vita
sia il successo più spicciolo
e il denaro,
e invece pagano solo
solitudine e fatica
e il ricordo dei figli nel tempo.
Io ho fiducia nell'uomo
che ricopre le sue ali
con colate di cera
e verso soli lontani
ed anche quando si incendia,
ricadendo giù in picchiata,
non distoglie lo sguardo,
non si copre la faccia.
Io ho fiducia in quell'uomo
che ora vive solo
e vuole lottare,
anche a costo della sua stessa vita,
che si butta in un letto
di sconforto nero e lacrime amare,
in quell'uomo che ora
si copre d'amore.
Io non credo a nessuno,
guardo solo l'autostrada nella notte,
le macchine del centro
che s'incrociano ancora
come corde della vita.
Io ho fiducia
nei figli e nel vento.
Gli altri credono ancora
che il compenso della vita
sia il successo più spicciolo
e il denaro…
|
||||
9. |
||||
CHE M'IMPORTA DI VOI?
(Massimo Messina)
Anch'io oggi come ieri
parlo, scrivo, mangio, grido
ma ho una bocca sola,
ascolto il pomeriggio immenso
mescolarsi lento
e il tempo si è fermato.
Vorrei essere quel ragazzino,
quello strano,
senza verità e risposta,
ma annaspo sopra un trampolino
e con il mio sorriso
cancello una smorfia.
Che m'importa di voi?
Che vi frega di me?
Non m'importa di morire,
se in macchina
o se in paradiso andrò?
Cambio strada e cognome
e mi scuso con tutti,
ma mi sembra d'impazzire.
Decidi tu
se in paradiso andrò.
Comunque, anche oggi sbaglio
e mi rattristo quando osservo
il mio ritratto che invecchia
e sotto tiro scelto,
ladro, giro in mezzo
a infinità di borse.
Vorrei essere uno sgabuzzino,
una pietra,
un bicchiere mai tenuto in mano,
spaccarmi all'improvviso
od essere un mattone rosso
in fondo a un edificio.
Che m'importa di voi?
Che vi frega di me?
Non m'importa di morire,
se in macchina
o se in paradiso andrò?
Cambio strada e cognome
e mi scuso con tutti,
ma mi sembra d'impazzire.
Decidi tu
se in paradiso andrò.
Decidi tu,
quale preferenza hai?
Decidi tu
come sono, come mi vuoi.
Che m'importa di voi?
Che vi frega di me.
Non m'importa di morire,
se in macchina
o se in paradiso andrò?
Cambio strada e cognome
e mi scuso con tutti,
ma mi sembra d'impazzire.
Decidi tu
se in paradiso andrò.
|
||||
10. |
||||
OGNI DISCORSO CHE FAI
(Massimo Messina)
Ogni discorso che fai,
ogni volta che sbatti i tuoi occhi,
ogni volta che parli nel buio,
non mi sembra vero.
Ogni qualcosa che tocchi,
ogni volta che apri un sorriso,
noi cantiamo la nostra canzone d'amore
in silenzio.
Ogni sospiro che fai, è un incendio.
Dunque passiamo tra i mari,
dentro i muri, tra i viali ingialliti,
tra colline, autostrade e deserti.
Tu mi stai uccidendo!
Fermati qui,
riposiamoci un poco,
sono un po' stanco
di camminare a piedi nudi
ma ho bisogno del tuo mondo,
dove mi stai portando?
Ogni risposta che dai, è un silenzio.
Ogni respiro che fai,
ogni volta che fuggi
chiudendo le porte,
ogni goccia che cade,
ogni cosa,
ti amo di più,
e solo tu resterai nei sogni miei.
Sono sfinito,
stanco, arreso,
ma andiamo avanti se tu vuoi.
|
||||
11. |
E divento fuoco (maxmex)
04:15
|
|||
E DIVENTO FUOCO
(Massimo Messina)
Io divento fuoco,
ma ho paura del mio istinto,
perché se comincio,
non mi pongo un freno.
Poi respiro l'acqua
quando smetto di reagire,
ma divento fuoco
se bisogna uscire.
Così rinnego tutto
e anche il mio imperioso sguardo
sembra una candela,
cerco di aiutarlo.
Presto, presto,
che bisogna uscire,
vino, acqua, per favore!
Fin quando illumino un sorriso,
alimento il mio coraggio,
sembro un angioletto,
un virtuoso, un santo.
Poi sputo veleno
e dalle punte dei miei occhi,
sfrecciano pugnali,
aquile, serpenti.
E sì che a volte imbroglio,
ma mi vesto con rispetto,
di tranquillo garbo
mi profumo il naso.
Presto, presto,
che bisogna andare in un posto,
non so dove.
E divento fuoco,
non ho niente da aggiungere…
Poi, tutto d'un tratto,
si placa il mio respiro,
davanti a un fuoco,
sono sereno.
Suona quel citofono,
mi tocca uscire!
Non ho niente da aggiungere…
Io divento fuoco,
ma a dispetto del mio incanto,
spezzo la catena,
mordo a lungo il labbro,
stacco le mie unghie
con violente rosicate,
e di certo voi,
voi non mi aiutate,
voi che mischiate tutto ai soldi,
i dispiaceri alle risate,
voi che non sapete vivere e morire.
Presto, presto,
che bisogna uscire,
vino, acqua, per favore!
E divento fuoco,
sì, divento fuoco.
Poi confesso tutto,
ma è colpa del destino,
mi rendo conto,
ma è ormai accaduto.
Tutto si è fermato,
si placa il mio respiro,
sono tranquillo, giuro, sereno,
ma stacca quel telefono,
sennò, mi tocca uscire!
Il fuoco l'ho spento,
ho chiuso le porte...
strano… mi sento un altro!
Non ho niente da aggiungere…
|
||||
12. |
Meglio così (maxmex)
04:51
|
|||
MEGLIO COSÌ
(Massimo Messina)
Meglio così,
non ti ho mai sopportato,
come il sole d'agosto,
accecato.
Meglio così,
non ti ho mai capito
e forse neanche aiutato
a riprender fiato.
Meglio così,
me ne torno a dormire,
e scusate
se ancora non sto male.
Chiudo la porta
e mi butto e il letto
scompare sul pavimento
e ci cado sopra.
E poi riaverti sempre nei miei sogni,
scambiare il giorno
con il giorno dopo,
vederti ovunque,
nella stessa scena,
chiuso al lavoro,
nella coca cola.
E poi giocare tutto,
fino a perdermi,
contare il poco
che mi resta in mano,
guardare tutti
e non poter più dire
che mi sento solo
e non ne posso più.
Che strana moneta
è l'amore, che gira,
e non ne posso più,
che strana moneta...
Meglio così,
se telefoni ancora,
chiederai del mio orgoglio,
dov'è andato.
Meglio così,
se l'ho sotterrato,
l'ho già dimenticato
dove e in quale giorno.
E poi sognare
sempre ad occhi aperti,
con un martello
frantumare un muro,
versarmi sopra un fusto di benzina,
con un rasoio tagliarmi la gola.
E poi tenerti forte, fino a stringerti
e soffocarti in un discorso nuovo,
ma spero sempre che tu possa dire:
"dai, ricominciamo",
e non ne posso più.
Che strana moneta
è l'amore, che gira,
e non ne posso più,
che strana moneta,
è l’amore che gira,
e non ne posso più,
che strana moneta...
Perdonami perché,
perdonami, sto male!
|
maxmex Palermo, Italy
Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.
Streaming and Download help
If you like maxmex, you may also like:
Bandcamp Daily your guide to the world of Bandcamp