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Canzoni di dentro e d'amore in tempesta (Maxmex)

by maxmex

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1.
L'ALBERO (massimo messina) Vorrei piantare un albero, la cima irraggiungibile, i rami solitudine e arrampicarmi su, staccarmi dalla polvere che tolgo via da me. Vorrei guardare libero di non vedere più, calmare le onde gelide che sono dentro me, un tuffo di quiete per non ritornare più. E stando a lungo immobile, nuotare dentro me, dal volto mio impassibile si levano maree. Perché c'è un mondo isterico che scava intorno a noi ed alza su pareti dentro di noi, come sai. Anch'io dal volto angelico, staccato dai miei guai, ho colpe tali che le radici mi strapperei. Le foglie per coprire poi il mio sorriso fertile, che sia presto visibile e la gente dirà: "Guardate lì quell'albero e come sale su e sfida l'impossibile, più bello non ce n'è e buca il cielo e va più su, ma chissà di chi è?" E mai nessuna verità abbatterlo potrà perché la sua corteccia la mia ignoranza sarà. Addio mondo isterico, io me ne vado su, è solo il mio silenzio quello che mi porterà.
2.
RESTA CON ME QUANTO VUOI (massimo messina) Resta con me, sono più tranquillo se ci sei, in questo cielo buio e antico che ci fai? Resta un po' qui abbracciata, con le labbra tue che mi proteggono il respiro, come fai? Che quando parli con me, mi sento meno solo e quando ridi così, come sai, che quando voli con me, mi perdo nel tuo cielo. Stai con me, Dio mio quanto mi piaci! Resta con me quanto vuoi. Resta con me, mi vergogno tanto e tu lo sai ma chiudo gli occhi e te lo dico, come mai? Che quando sogni con me, si accendono i tuoi occhi e i mille gesti che fai sono miei, che quando guardi così, dimentico anche il mondo. Stai con me, ora stringi i miei fianchi, danza con me come sai. Stai con me, Dio mio quanto mi piaci! Resta con me quanto vuoi. Resta con me, sono più tranquillo se ci sei, in questo cielo buio e antico che ci fai? in questo cielo buio e antico che ci fai? in questo cielo buio e antico che ci fai?
3.
QUAL È IL TUO VOLTO? (massimo messina) Come le canaglie dentro un film, comparirai dietro di me poi sparerai, non è così? Come le radici lente, poi, tu scaverai dentro e di me ti ciberai, non è così che crescerai? Dove ti nascondi non so, forse nelle trame del buio, forse nella giusta attesa di trovarmi solo. Mia dolce nemica che sei chiusa nei rintocchi del tempo, forse nell'insana voglia di strapparmi un grido. Ma non so qual è il tuo volto. Come la fragranza di un caffè, mi attirerai verso di te, io ti berrò, non è così? Come la malerba attorno a me, ti stringerai sempre di più, poi mi dirai: "non è così che tu mi vuoi?" Dove ti respiro non so, forse tra i capelli del pianto, forse nei miei giorni grigi, nel mio stare incerto. Senza alcun rumore verrai, scosso dai ritorni del vento, ti darò le spalle e finalmente avrai il mio scalpo, ma non so qual è il tuo volto…
4.
CHE BELL'AMICO (massimo messina) Anch'io la penso come te, anch'io ho bisogno di respirare, vedi, non piango come te, tutto è così normale. Anch'io la penso come te, potremmo essere buoni amici e da domani ognun per sé, magari più felici. Un'avventura che è durata poco, noi come rami nello stesso fuoco siamo in due. Che bell'amico sei! Come le stelle dallo stesso cielo cadute insieme, come dadi in mano, siamo in due. Che bell'amico sei! Anch'io la penso come te, provarci ancora ci farebbe male e non c'è verso, questo film ormai deve finire. Anch'io la penso come te, potremmo essere più sinceri, ognuno per i fatti suoi e non pensar più a ieri. Una discesa fin troppo veloce, noi come i legni della stessa croce, siamo in due. Che bell'amico sei! Come lancette ferme nell'attesa, come monete della stessa spesa, siamo in due. Che bell'amico sei! Che bell'amico sei… Che bello amico sei… Un grande volo, il tempo di uno sputo, noi come mani strette in un saluto, siamo in due. Che bell'amico sei! Come le labbra nello stesso morso, come le guance dello stesso bacio, siamo in due. Che bell'amico sei! Io vorrei sottrarmi presto a questa tortura, dunque chiedo scusa se non posso starci, non so non amarti più, se devo vederti senza volerti bene, io proverò ad odiare.
5.
ADESSO È L'ORA (Massimo Messina) Fa' che il vento nella via non ritorni quasi più, come se il respiro fosse la marea. Fa' che quando mi vedrai, che è scontato prima o poi, non ritorni come ieri. E fa' che io non t'incontri mai, né telefono fra di noi, sono lame contorte da cui non usciamo più. Dunque è così, adesso è l'ora, ti rendo gli occhi tuoi. Questa è la via, la strada è vuota, è tutto, prendi e vai. …come se il respiro fosse la marea... E ogni cosa che dirai da questo momento in poi, sarà l'ultima e la prima che hai. Coraggio vai, adesso è l'ora, sennò impazzisco, sai. Ti prego, vai, io ti amo ancora, non l'hai capito? dai!
6.
IL MIO CAPPELLO (massimo messina) A questo punto, io mi rimangio tutto e me ne vado via, sbattendo poi forte la porta. Il mio cappello dov'è? è molto strano... l'avrò lasciato su da te. Ma come faccio? Che rabbia, era nuovo. Con quale faccia poi ti busserei dopo che ho detto che non ti avrei cercato per niente al mondo, non ho bisogno più di te. Che inquietudine, io rivoglio il mio cappello ma non è facile ritornare ancora su. Potrei voltarmi e rinunciare, in fondo che cosa vuoi che sia uno stupido grigio cappello. Mi servirebbe tanto, ora fa freddo e non ho voglia di andar via. E mi domando se avrò sbagliato tutto, se è stata colpa mia e non è lui quello che voglio o se non è una scusa per rivederti ancora, perché ho bisogno anch'io di te. E mi precipito a suonare il campanello ed alzo polvere per tornare ancora su.
7.
GRAZIE ANCORA (massimo messina) Grazie che ci sei e grazie d'esser stato il cuore mio e l'anima, la gioia e il mio rimpianto. È buio ma i tuoi occhi sono distesi nel mio futuro, come diamanti li stringo e il tuo profumo mi torna fuori come un segreto che porto dentro, non so da quanto. Grazie al tuo respiro che mi ha portato il vento e grazie ancora alla tua dolce lacrima che ho conosciuto nel vino e ancora bevo. Grazie al tuo sorriso e grazie al tuo regalo, mi fanno male i piedi se ripenso al tuo cammino e a quanto hai corso. Vedi, sono cresciuto solo tra i dubbi ma quando canto, li confeziono tutti. Poi quando piango, lenti li scarto e li prendo a morsi ma sono unghia. Grazie al tuo richiamo che mi ha tenuto sveglio e adesso asciugo gli occhi miei col bacio del tuo ricordo. E grazie ancora ai dolci tuoi consigli che mi ha portato il mare ed oggi sono figli miei. Lo so che devi scappare ma vienimi a trovare quando son solo...
8.
DI GETTO (Massimo Messina) E tu mi hai detto sorridi, con uno scatto, sorridi ma in quella foto io no ho sorriso mai. E tu mi hai offerto per cena e mi hai sbucciato una mela ma quel peccato non ho consumato mai, io. E tutto quello che dici sembra scontato, tutte le volte che chiedi, hai già deciso. E tu mi hai scelto il vestito, il mio respiro, tutte le pose, gli amici che frequentiamo. E tu mi hai preso per mano e mi hai cambiato il cognome, torto o ragione, non ho protestato mai io. E tu mi hai spento la luce e illuminato tutto il grigiore ma vedi, è colorato. E tu hai fissato nel quadro il mio ritratto, in un solaio nascosto, poi mi hai perduto. Però intanto devo correre tra deserto e solitudini col mio cuore malato. Però intanto devo fingere, tra sorrisi e mille maschere devo andare in scena anch'io. E tu mi hai steso stasera e mi hai posato nel letto come un mattone ma non ho pesato mai, io. E tutto quello che è stato, era vissuto, tutto il mio amore che hai detto l'hai già ingoiato. E tutto il resto è commedia, tutto pensato, tu l'hai creato, tu l'hai distrutto. Però intanto devo correre tra deserto e solitudini col mio cuore malato. Però intanto devo fingere tra sorrisi e mille maschere devo uscire di scena anch'io. Dunque ti ho amato di getto, tutto perfetto, non ho mentito, a te non l'ho detto mai, io.
9.
SE QUALCHE VOLTA (massimo messina) Se qualche volta da qui passerai, fa attenzione che la mia allegria la tua emozione non trafigga mai, la strada del tuo sangue laverei. Se qualche volta, con l'amica tua, ed inciampassi negli sguardi miei, non so con che disagio ti alzerai ma a sollevarti io la aiuterei. Girati subito e anche se non guardi me, io so quale faccia fai. Col tuo sguardo basso, anche se parli con lei, lo so cosa dirai. Con passo rapido, anche se non chiedi a me, io so che risposta vuoi. Col tuo cuore trepido più sottovoce dirai: "Ma sì, è lì, è lui, è proprio lui". Se qualche volta nei pensieri tuoi entrassi io, non ti fidare mai, chiudi la porta, il ladro che c'è in me vuole rubare l'appetito tuo. Se qualche volta, sola in casa tua, fantasticando ti sentissi mia, sta attenta alle parole che dirai perché non so quello che io ti farei. Scordami subito e anche se non pensi a me io so perché arrossirai. Lontano dai sogni il mio sorriso terrai ma so che riderai. Sopra il tuo naso, quella coperta alzerai ma so che non dormirai più sola nel buio e quando un'ombra vedrai dirai: "Ma sì, è lui, è proprio lui". Perché la mia dolcezza "a stella" apre le porte, è inutile quindi chiudersi. "Ma sì, è lì, è lui, è proprio lui".
10.
LASCIA CHE… (massimo messina) Lascia che il mio cuore ti odi, che io possa pensare di farti a pezzetti, che io possa avvitare questo grido ai tuoi occhi, che ti possa ammalare dei miei sentimenti, che ti possa svegliare al mattino dopo più sincera e infelice, che ti venga un colpo quando m'incontri giù, lontano dai tuoi guai. Lascia che il rimorso ti tocchi con la lama affilata dei suoi pentimenti, nella tela scucita dove affondi i pennelli con i quali dipingi i tuoi giorni più lieti, che ti cada il bicchiere pieno di rimpianto e che possa allagare tutto il pavimento ed il rosso del sangue tuo che non si tolga mai. Lascia che il tuo viso si specchi e che per ogni ruga scorra un fiume di anni e sia inutile ormai sciacquarne i ricordi, camuffarne i dubbi con matite ed ombretti. E che sia sempre sera e ogni sera Natale e tu, albero triste, stanco d'addobbare o anzi, meglio, una TV, che non si accenda mai… Lascia che i tuoi lunghi capelli te li possa imbrogliare il mio odio che è il vento, la mia rabbia che è il mare, il mio sdegno che è fuoco. Lascia che io sia solo, sotto ad aspettare in uno splendido cielo che io solo conosco e che tu sia una stella il dieci di agosto, che lenta cade giù, più lenta brucerai… Lascia che il sorriso ti ignori io ti rendo il dolore così siamo pari, che il vestito ti cada insieme ai tuoi occhi, che i miei lunghi racconti non sono finiti. E finché sarai in scena, dovrai recitare una lunga commedia che non ha finale, il sipario che scende giù, nessuno applaudirà…
11.
DUE ONDE (massimo messina) I nostri giorni sono lì, caduti a pezzi nella via, confusi e persi, in cerca di una scusa. E il pomeriggio siamo noi seduti in mezzo a un venerdì come lancette ferme nell'attesa. Io e te, come aquiloni di un vento lontano. Siamo noi come due onde di un mare blu in tempesta. Tu ti ricordi il fuoco tra noi ma se ci pensi non ti bruci mai. Aversi è quasi una mania, odiarci non ci stanca mai ma a volte sai ci vuole anche una sosta per divenire marinai, bruciati tra i pericoli dell'abitudine che il cuore scotta. Io e te, acqua salata, in noi stessi anneghiamo. Siamo noi come le mani protese, arriva l'onda! Poi sugli scogli sbattuti su noi e come schiuma dissolversi in noi. Io e te, come aquiloni di un vento lontano. Siamo noi come due onde di un mare blu in tempesta. Tu ti ricordi il fuoco tra noi ma se ci pensi non ti bruci mai. Io e te, come aquiloni di un vento lontano. Siamo noi come due onde di un mare in tempesta. Io e te, acqua salata, in noi stessi anneghiamo. Siamo noi come le mani protese in aiuto.
12.
SE COSÌ VUOI (massimo messina) Corrono gli occhi miei incontro al tuo richiamo, trappola che tu fai scattare col silenzio. Brillano come nell'attesa del perdono, mandorle succubi al rigore dell'inverno. Saltano le parole rotte dal respiro, cadono come frantumate dal disagio. Remano lente verso il mare del tuo orgoglio frasi che tremolanti sfuggono allo scalmo. Tu cosa mi fai? io non lo so perché ti amo. Io ti seguo pure, decidi tu dov'è che andiamo. E tu ridi e non chiedi mai, tanto tutto quel che vuoi lo ottieni. Ma cosa darei per dirti io come mi chiamo. Tu continua pure, se così vuoi… Stringono le mie mani i lembi del cappotto, statiche, quasi congelate dal tuo sguardo. Cercano nel tuo volto, come in un terreno, briciole di chi ha ormai smarrito il suo cammino. Tu vai avanti e non ti volti mai, io guardo il cielo. Sì, ti seguo sempre ma a volte anch'io sai, mi allontano. E tu prendi tutto e non sai che il disturbo prima o poi lo paghi. Ma cosa darei per dirti che mi stai perdendo. Tu continua pure se così vuoi…. Tu continua pure se così vuoi…

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Canzoni scritte, suonate e cantate da Massimo Messina, in "Room Studio" @ 1996.

credits

released February 2, 1996

Disegno originale di Massimo Messina.

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maxmex Palermo, Italy

Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.

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