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Bugie e Patate (Maxmex)

by maxmex

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1.
CREDI NEI MIRACOLI? (Massimo Messina) Scendo, preparati, puoi metterci dei secoli, vengo sui trampoli, se cado giù, sorridimi. Non lo so se questa sera, tra un anno, poco importa, se facciamo un’altra vita o un’altra volta. Non m’illudo sia per sempre o solo un’avventura, se tra noi sarà coraggio o grido di paura. Amore, credi nei miracoli? non puoi vivere una vita senza ostacoli. Correrò, tu aspettami, che sia tu terra straniera, dentro un bosco, una balera, oppure a Napoli. Cento semafori, arriverò, tu contaci, dentro i tentacoli, puoi perderti tra i vicoli, ma anche fosse sulla luna, che sia all’una o in settimana, e se ormai mi sei vicina o già lontana, se scavalcherai quel muro, varcherai la mia frontiera, semmai ci sarà la neve o forse è primavera. Amore salta, su, deciditi, non puoi vivere una vita senza brividi. Volerò, tu cercami, anche se non ho bandiera, nessun volto e la tua agenda è senza numeri. Che importa poi se il vento via ci spazzerà, se il pennello ripasserà, sopra i nostri cenacoli, se anche il tempo che dilata, tende a stringerci, se saremo due elastici o tra i denti di una morsa.
2.
BUGIE E PATATE (Massimo Messina) Ho bevuto caffè tutta la notte, ho viaggiato tanto, con le ossa rotte, ho lustrato il silenzio alle banchine, mani fredde, strette come sardine. Ho fumato tre sigarette, sveglio fino alle 7, da solo, come un cane, nel vento ad abbaiare. Ho schivato mille pistole, ho difeso le mie parole, ho pelato bucce e patate, inghiottito bugie e risate. Ho sperato di non morire, a rischio di impazzire, ho anche tossito forte, per ingannar la sorte. Ho pagato mille ingiustizie, ho frugato tra le immondizie, ho imparato pure a pregare, tutto il peggio, pur di arrivare. Ho spalato che ho già le spalle cotte, ma se canto, è per non sentir le botte, certo, piango, però non dico basta, e mi scuso se ho questa voce in testa e se sogno, però mi pare di riveder mio padre nel buio che mi dice: “Figlio, non sei felice, ma se tu varcherai il confine, non importa se ormai è la fine, e anche a costo poi di annegare, credi, raggiungerai quel mare.
3.
FINO ALLA FINE (Massimo Messina) Sei cotto ormai, e anche se brucia tanto, vedi, non molli mai, che se barcolli, non ti siedi, e se anche ti hanno fatto fuori, cadi, ma non muori, alzi un braccio e ti rimetti in piedi. È buio e sai che ormai quel muro è ai tuoi confini, ma salti e vai, oltre i silenzi più meschini, e la tempesta che temevi, spezza ora i tuoi remi, crolla addosso il mondo, ma non cedi. Certo che lo sai, anche se è difficile, rinunciare è assai più facile. Tutto intorno a noi, ci sembra impossibile, ma se provi, è un po’ più semplice. Se fallirai, aggiungi cera alle tue ali, se piangerai, sarà la pioggia nei tuoi occhiali, e quella lama che hai nel cuore, tace il tuo dolore, tutto fa paura, ma non tremi. Forza, che lo sai, non è invulnerabile, se lo tocchi, il fondo è fragile. Niente in fondo, poi, è così invincibile, se tu lo combatterai, e non si pronuncia fine, fino alla fine. Dentro te, lo sai, l’importante è credere, non ci si può sempre illudere. Tutto quanto, poi, sembra irraggiungibile, ma lottando, l’otterrai, lottando tu l’otterrai.
4.
PASSA (Massimo Messina) Lento, passa nella sera, passa la pianura, passa la frontiera, passa, è primavera, che la corriera passa e se ne va. Lieve, passa dalla bocca, passa e non ci tocca, passa per la strada, passa la fermata, su quella schiena che si piegherà. Tu, che non passi mai, come passi in fretta, per noi. Tu, svelta passerai col tuo lungo passo, che dentro passa la paura, ed il suo grido, addirittura, è un mare calmo e abbassa anche la schiuma, e il tempo canta e passa la sua cera, cancella tutto dietro noi. Presto, passerà il ricordo, passa, è un suono sordo, passerà di mano, scivola lontano, e il pomeriggio presto passerà. Piano, passa il mal di testa, passa la tempesta, passa e già è una festa, passami anche il vino, che l’arrotino presto arriverà. Tu, che mai passerai, ma che passi spesso e vai. Tu, lenta passerai, col tuo immenso viaggio, e il vento passa la radura, all'arrembaggio, all'avventura, con il coraggio e un poco di fortuna, che quando tutto passa, è gioia pura, e la nottata presto passerà. Tu, quando passerai, con il tuo sonaglio? in quel silenzio che striscia e ci tortura, tra uno sbadiglio e questa arsura, e intanto il braccio passa la verdura, e quel che cade dentro, si consuma, un giro e tutto passerà.
5.
Una (maxmex) 03:31
UNA (Massimo Messina) Una mi ha puntato al gioco, mi sentivo perso, una, tatuando un ragno, mi ha lasciato il segno, per fortuna che marchiava a fuoco, quella appresso, era puro ghiaccio, una mi ha tirato un secchio, ero uno straccio! Una, bella da spavento, mi curò il singhiozzo, ma è fuggita via, alla vista di uno scarafaggio, una, al treno, giù dal finestrino, con un balzo, mi mollò uno schiaffo, e pensare che io già quel film l’avevo visto. C’è troppa gente per le scale, qui non c’è posto, su avanti, andate, più in là c’è spazio, a mai finire. Un po’ di folla non dispiace, ma quando è troppo, bisogna andare, che confusione in sala, presto, che bisogna uscire. Una quasi sollevava il mondo, non ci davo peso, quasi mi sfonda lo sterno col suo dolce abbraccio, una chiusa, mi ha preso coraggio, una aperta, pure il mio parcheggio, una mi ha rigato l’auto, per mero sfregio. Una che mandava in bianco, un’altra, un chiodo fisso, una mi ha schiacciato un dito con il mio martello, dico, una non aveva amici, dunque è lei che mi ha rubato il gatto, una…”pensa che poi l’ho riavuto, con un riscatto”. Che putiferio per le strade, c’è ancora tempo, coraggio, entrate, poche poltrone ancora, in fondo, tra le file buone. Una ci ha lasciato il naso sul mio fazzoletto, una ha pianto sul lenzuolo, mi ha allagato il letto, una che diceva, torno, una mi diceva, parto, ma han staccato tutte il cuore, dal mio biglietto.
6.
SOLO IL SILENZIO (Massimo Messina) Solo il silenzio passa dentro i muri, solo il silenzio urla nei pensieri, solo il silenzio vola oltre i confini, solo il silenzio abbassa tutti i cieli. Solo il silenzio scroscia nelle mani, solo il silenzio libra tra i gabbiani, solo il silenzio è voce dei deserti, solo il silenzio tace i suoi consigli. Solo il silenzio, solo il silenzio e basta, solo il silenzio entri in questa stanza. Solo il silenzio, solo il silenzio conta, si siede accanto a te, ti parla e ascolta. Solo il silenzio sente strane voci, nega e sconfessa, ma sei tu che bruci, solo il silenzio fuma i tuoi respiri, sei sempre tu però a spannare i vetri. Solo il silenzio, solo il silenzio salva, firma la tua condanna e ti risparmia. Solo il silenzio, solo il silenzio tuona, perdi la guerra, ma non ti abbandona. Solo il silenzio, solo il silenzio è tomba, quando il silenzio è il fischio di una bomba. Solo il silenzio odia e in silenzio ama, piange ed affonda in gola la sua lama.
7.
VOLA TRA I FLUTTI (Massimo Messina) Ogni gabbiano ha le ali sue, sopra di me, tu volerai, ogni dolore ha le sue vie, per mare e in cielo cercherai, e anche se sai che ormai è così, di certo, non ti arrenderai, e anche se ormai non sarò lì, di certo, non ti fermerai. Urla se puoi, sono tra i flutti, urla se puoi, sono tra i venti. Ogni silenzio ha le sue scie, di certo, tu non tacerai, oltre gli inganni e le bugie, fin tanto tu non troverai. E anche se il mare è tutto lì, di certo non rinuncerai, e anche se il blu finisce qui, di certo non ritornerai. Urla se puoi, vola tra i flutti, urla se puoi, vola tra i venti. Urla se puoi che già mi vedi, urla se puoi, ora mi senti.
8.
L’ULTIMA CORRIERA (Massimo Messina) Qual è la stella che ci guiderà lontano, che l’universo sembra lì, a un dito di mano? e intanto dietro passa tutta la tua storia. Cos’è quel fiume che ci scorre ora vicino, che inseguivamo già con gli occhi di un bambino? e intanto dietro passa tutta la tua vita. Qual è la sfera che ci mostrerà il futuro, varcheremo la frontiera, se lo salteremo il muro? e intanto dietro passa l’ultima corriera. Dov’è la pioggia che ci scivola di dosso, giorni di attesa per solcare un mare grosso? e intanto dietro infuria pure la tempesta. E quell’ardore che cavalca la balena, follia e ragione, quasi fosse un’altalena? e intanto dietro impazza e te ne accorgi appena. Dov’è la festa, che già sento la baldoria, quest’amore che incatena, sarà resa o vera gloria? e intanto dietro schiuma e si fa memoria. Qual è il sentiero che ci porterà fortuna, sfuggiremo all’imboscata del miraggio che ci tocca e sfuma. Bugia o destino che sia, accada quel che accada, troveremo mai il coraggio, sguaineremo mai la spada? e intanto dietro scappa e va per la sua strada, e intanto dietro fuma, brucia ogni candela, e intanto dietro squaglia, anche se non c’era.

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Canzoni interamente scritte, suonate e cantate da Massimo Messina / Room-Studio 2019.

credits

released December 13, 2019

Disegno originale: Massimo Messina.

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maxmex Palermo, Italy

Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.

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