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1. |
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BALLATA D'AUTUNNO
(Massimo Messina)
Si direbbe che i cespugli
sotto gli alberi,
hanno braccia,
mani e volti.
Alti e impassibili,
loro guardano
e non importa dove,
né il tempo che va.
Si direbbe che ora
sia preda di brividi.
E cammino su sentieri
ancora umidi,
carezzati da un bel vento
a lievi spifferi.
Sui miei abiti,
tocchi di foglie lente,
poi cadono giù tra stivali,
al dolce crepitio dei ciottoli.
Quando tornerà l'autunno,
quando se ne andrà,
stringerò le braccia
nei miei vestiti.
Quando soffierà quel vento,
nelle notti in cui
aspetterò il sonno
ad occhi chiusi.
Si direbbe che i limoni a terra
e i grappoli d'uva verde,
mescolati a forti acredini
che profumano i giorni di pioggia,
sembrano perfetti,
ma nella quale scena
io non dovrei esserci.
Su dimmi,
quando tornerà l'autunno,
quando se ne andrà,
stringerò le mani nei miei vestiti.
Quando soffierà quel vento,
nelle notti in cui
mi porterà il sonno
ad occhi chiusi, lontano.
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2. |
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LA MIGLIORE SEI TU
(Massimo Messina)
La migliore sei tu,
con i tuoi denti bianchi.
La migliore sei tu,
con il tuo guardare avanti.
Sei più forte di me
che non so restare solo,
che mi ami così,
senza soldi né lavoro.
Hai ragione anche tu,
non si può tornare indietro,
ma è più forte di me,
meglio guardare avanti
e brillare così,
come stelle nel buio,
sorseggiando un caffè,
rilassati e ridenti.
La migliore sei tu,
le altre sono falsi quadri.
La migliore sei tu,
che ti svegli la mattina
e prepari il caffè,
stiri e apri la giornata,
senza perdere mai
il tuo sguardo da bambina.
E se esco con te,
streghi con la tua risata.
La più bella sei tu,
dolce, ladra,
imperfetta ed agra.
E andiamo così,
piedi a terra
e occhi in cielo.
La migliore sei tu,
col coraggio di chieder scusa.
È meglio così,
non si può tornare indietro,
forse è meglio lasciarsi,
ma è più bello poi rincontrarsi
tra neon e fiorai,
per le strade del centro,
raffreddati anche noi,
mentre il traffico scorre immenso.
E star fermi lì,
quasi fosse un anno intero
senza vederci mai,
poi rincorrerti per dirti:
“Che fai?
Dove vai?”
Hai ragione anche tu,
non si può tornare indietro,
ma è più forte di me,
meglio guardare avanti
e brillare così,
come stelle nel buio,
la migliore sei tu,
col coraggio di chieder scusa.
Meglio così,
non si può tornare indietro,
forse è meglio lasciarsi,
ma è più bello poi rincontrarsi
tra neon e fiorai,
per le strade del centro.
La migliore sei tu....
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3. |
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SAI PROPRIO TUTTO
(Massimo Messina)
Sai proprio tutto
e immagini,
sai proprio tutto
del viaggio a sud di nuvole,
sai proprio tutto ormai,
del cielo blu che domina
il mare aperto,
sai proprio tutto ormai.
Sai proprio tutto
e immagino di più.
Sai proprio tutto
degli argini scossi dal vento,
delle maree dissalate sulle battigie
e sai le teste in giù
dei salici folti di maggio,
sai proprio tutto ormai.
Sai proprio tutto
e immagino di più.
Ora sai tutto di me
e fai quel che vuoi,
sei migliore e tu lo sai.
Sorridi,
meglio così,
un incontro, se vuoi,
dove e quando tu lo sai.
Comunque è meglio così,
un abbraccio tra noi
fin quando non tornerai.
Sono un pagliaccio,
e immagino lo sai.
Sai proprio tutto
dei fervidi viali d'autunno,
di temporali ammirati
dalle finestre al buio.
E tu certo lo sai
del cuore mio che rotola
e va giù in fondo,
sai proprio tutto ormai,
cosa sarei
se non ci fossi tu.
Ora sei tutto per me
e tu certo lo sai
che da solo non potrei.
E ti diverti così,
coi tuoi finti "se vuoi",
solo se tu lo vorrai.
Poi un girotondo così,
di universo
sui tuoi occhi grandi
e non tornerai.
Ora sai tutto
e immagino di più.
Ora sei tutto
e immagino di più.
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4. |
Ecco l'autunno (maxmex)
04:05
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ECCO L'AUTUNNO
(Massimo Messina)
Ora che il tempo ha ripreso
il suo viaggio alle porte.
Ora che il vento è imbrigliato
e ladro di foglie.
Ora che è autunno,
ora che sono uscito.
Ora che il giorno è fuggito
dai pascoli al sole.
Ora che il marmo
è vischiato dal muschio rasato.
Ora che è autunno
e sento il suo profumo.
Ecco lontano,
coi suoi spiccioli al sole,
coi suoi aranci e le zorbe
e i suoi ninnoli di Natale.
Ecco l'autunno,
rotolarsi nei campi,
camuffarsi da bosco,
dal maschio brunire in mano,
con una candela accesa.
Ora che i maglioni
coprono spalle influenzate
e le castagne tostate
di fumo le strade.
Ora che è autunno,
comincia un altro giro.
Ora che è autunno
e fuma il mio respiro.
Ecco l'autunno,
le sue mandorle amare
calpestate dai passi
di notti di mezza estate.
Eccolo ancora
rivestirsi di vento,
agitare il suo pianto
sugli alberi e per le strade.
Ecco l'autunno che è tornato.
Ecco lontano,
coi suoi spiccioli al sole.
Ecco l'autunno
rotolarsi nei campi.
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5. |
Fuori è Natale (maxmex)
04:34
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FUORI È NATALE
(Massimo Messina)
Vengo a dormire,
come sempre,
salgo le scale,
chiudo la porta.
Di là c'è il letto,
tolgo le scarpe,
con indolenza
spengo la luce.
Oh che mistero,
oh che peccato,
tutto quel sonno m'è passato.
Fuori è Natale
e non piove,
c'è un lumicino
che mi conforta.
Ecco in pugno
le mie emozioni,
in una brocca,
le mie parole.
Soffia leggero
quel bel vento,
tra le serrande,
un movimento.
Oh che mistero,
oh che peccato,
tutto quel sonno m'è passato.
Fuori è Natale
e non piove.
Ma intanto silenziosamente
sto gridando dentro al buio,
mi giro, scalcio,
mi trasformo, strido
e ridivento fuoco.
Io sono il vento,
l'ombra che cammina,
io sono il temporale
che scatena la sua rabbia
sopra i boschi,
la pioggia per le strade.
Io sono il mare
tempestato d'onde,
io sono il gabbiano,
il cielo buio,
la cera colata
di candele storte,
io sono il peccato.
Che cosa è stato
di là in cucina?
quasi un rumore
di confettura
che si muoveva
come un lamento
e che ha svegliato
la mia paura.
Oh che mistero,
oh che peccato,
tutto quel sonno m'è passato.
Fuori è Natale
e non piove.
........
Io sono il mare
tempestato d'onde,
io sono il gabbiano,
il cielo buio,
la cera colata
di candele storte,
io sono il peccato.
Oh che mistero,
oh che peccato,
tutto quel sonno m'è passato.
Fuori è Natale
e non piove....
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6. |
Viali d'autunno (maxmex)
04:29
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VIALI D'AUTUNNO
(Massimo Messina)
Oggi sono uscito
e ho respirato i mandarini
caduti per terra
e gli odori freschi dei giardini.
E a testa in giù,
più in là nel prato,
ho camminato
e lo stivale destro
di terra si è infangato,
dopo un temporale.
E ho fatto rosse le mie mani
di melograni trafugati
da una cestata di tarocchi,
ai quali si erano mischiati.
Poi, in un panificio,
ho fatto incetta di brioscine
calde di forno,
ed ho pagato
senza frasi alcune.
Sfrettato dunque,
ho camminato
viali di autunno rimboscati
dal giallo tempestio di foglie
secche per le strade.
E un girotondo di alberelli
che mi ricordano Natale,
ma profumati di quei fiori
che se li tocchi fanno male.
Chissà
cosa mi fa stare giù?
Chissà,
è un profondo
rifiuto della realtà.
Oh sì, mi sa
che resto qui,
non ho più fretta,
né un lavoro.
Niente, che altro dire?
non c'è più niente da portare
che non sia il giorno della scuola
e niente da cambiare.
E questi rossi accapponati
viali d'autunno restan soli
nei pomeriggi di paura
che si ricoprono di sera.
Chissà
cosa mi fa stare giù?
Chissà,
è un profondo
rifiuto della realtà.
Oh sì, mi sa
che resto qui,
non ho più fretta,
né un lavoro.
Oh sì, mi sa
che resto qui,
non ho più fretta,
né un lavoro.
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7. |
Uno di troppo (maxmex)
03:45
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UNO DI TROPPO
(Massimo Messina)
Io vorrei nascondermi,
solitario tra i cespugli
sotto gli alberi,
fuggire dai fiumi di macchine,
dai ritardi, dalla gente,
dai discorsi muti ed inutili.
Io vorrei disperdermi
come fumo,
poi salire in cieli liberi,
un'aquila,
nube di polvere,
sbriciolarmi in mille pezzi,
pur di non sentirmi
uno di troppo,
fiducioso e sincero,
con un sorriso,
col suo giornale in mano.
Vorrei spaccare il mondo,
ma mi vedo,
sono uno fra tanti,
con un lavoro,
con la macchina e vado
su strade grigie
e già tracciate.
Io potessi sciogliermi,
liberarmi dei vestiti
e a piedi liberi,
correre tra i vialetti pubblici,
negli spiazzi delle chiese,
sui carboni ardenti.
Brucio e continuo,
senza voltarmi indietro,
salto nel vuoto,
sorridente e planato
sul muschio di un bel bosco
e trasportato
dagli umori del vento,
vago smarrito come un bimbo
e mi perdo tra gli alberi.
Ma intanto sono solo,
sono uno di troppo,
sempre al lavoro,
ma ogni tanto mi siedo,
così socchiudo gli occhi
e faccio un giro di cielo…
(così socchiudo gli occhi
e faccio un giro)
un giro di cielo....
Comunque, io
vorrei nascondermi.
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8. |
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E GUARDO IL CIELO
(Massimo Messina)
Nuvole aspettatemi,
non lasciatemi da solo.
Fiaccole accendetevi,
proteggetemi dal buio.
E guardo il cielo
e tutti i suoi misteri,
verso sud,
code di uccelli
passano come riflettori
e s'incendiano
qui sotto i miei piedi.
E guardo il cielo,
però mi piace
questo blu
e quello che non dice.
E questo cielo
ispira pace,
tutto intorno,
diffonde la sua luce.
Perciò, io vi dico
aspettatemi.
Oh mio Dio,
com'è che son rimasto solo io?
Vento soffia
e accompagnami,
si è smarrito il mio cammino
nel tempo.
……………..
passano come riflettori
e s'incendiano
qui sotto i miei piedi.
E guardo il cielo,
però mi piace
questo blu
e quello che non dice.
E questo cielo
ispira pace,
tutto intorno,
diffonde la sua luce.
Perciò, io vi dico
aspettatemi,
oh mio Dio!
Fiaccole accendetevi,
oh mio Dio!
Vento soffia,
oh mio Dio!
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9. |
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ORA È SOLO INVERNO
(Massimo Messina)
Non c'è neanche
un alberello per Natale
che rinfranchi il tuo silenzio
di calore.
Cielo grigio,
nuvola di asfalto,
non è tutto vero,
non è tutto falso.
E tu stiri
ceste di parole nuove
che non hai da dire
e le rimetti al sole.
Amicizia poca
e poi l'inverno
bussa alla tua porta
mentre stai dormendo.
Forse che l'inverno
è qui e già si muove
sopra le colline
bianche come il pane.
Forse che l'inverno
aspetta tutto l'anno,
entra all'improvviso
e gli corri incontro.
E dovunque impazza,
non si lascia indietro
emozioni e dorme
dove non c'è grano.
Candelina,
ampolla di vetro,
non è tutto falso,
non è tutto vero.
Certo che l'inverno
non è il paradiso,
ma tu lo riscaldi
con il tuo sorriso.
L'acqua è il tuo mistero
e l'amore il tuo fuoco,
tu lo tieni in mano
come fosse vetro
e lasci che il sangue
s'impasti al suo cammino.
Prima era l'autunno,
ora è solo inverno.
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10. |
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MA CHE BELLA SORPRESA
(Massimo Messina)
Benvenuto tra noi,
ma che bella sorpresa,
che continui la festa.
Benvenuto tra noi,
già mi scambi le mani,
hai rimesso il tuo umore
come le ali ai gabbiani.
Hai il vestito più bello
o hai ripreso colore,
hai un sorriso diverso,
ma non hai cambiato i tuoi occhi,
che ora smaniano
di universo e fame.
Ma che bella sorpresa,
che continui la festa!
Non importa che sia inverno,
perché so che ogni giornata,
bella o brutta che sia per me,
sarà migliore per te.
Bentornato tra noi,
sei fuggito dai mali,
sei tornato dal buio,
ma ora pensiamo a domani,
a una macchina,
ad un lavoro.
E anche se
la speranza non basta,
oggi voglio che sia
il tuo giorno,
la tua vittoria è la mia.
E l'amore, la pace,
l'amicizia,
che siano con te.
Oggi si canta per te.
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11. |
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OGNI GIORNATA DI VENTO
(Massimo Messina)
Non è una chitarra,
non è il grido di cento bocche,
non è un temporale.
Non è una lurida menzogna,
non è un gioco di carte,
non la notte di Natale.
Ogni giornata di vento
s'interpreta
e uguale non è mai,
ma continua così.
Non ha mai risposte,
non ha le stesse foglie,
ma intanto è così.
Non è una montagna,
non il mazzo di fiori gialli,
non è uno stivale.
Non è una candida coperta,
non una buccia di castagna
e non la pioggia al sole.
Ogni giornata di vento
ti spettina diversamente
e sai che la stessa non è.
Non ha mai proposte,
non ha mai contromosse,
ma intanto è così.
E incespica nei boschi,
insegue il manto delle siepi,
scuote e appanna i vetri bui,
mossi dalla luce di candele.
Spiffera nei colli nudi
dei bambini,
nei fuochi delle focaccerie,
agitando fumi silenziosi.
Non è una vacanza,
non i viali d'autunno,
non il bianco delle nevi.
Non è una sperduta amicizia,
non il salto di mille fossi,
non un folle amore.
Ogni giornata di vento
s'interpreta
e uguale non è mai,
ma continua così.
Non ha mai risposte,
non ha le stesse foglie,
ma intanto è così.
Ogni giornata di vento
ti spettina diversamente
e sai che la stessa non è.
Non ha mai proposte,
non ha mai contromosse,
ma intanto è così.
E incespica nei boschi,
insegue il manto delle siepi,
scuote e appanna i vetri bui,
mossi dalla luce di candele.
Spiffera nei colli nudi
dei bambini,
nei fuochi delle focaccerie,
agitando fumi silenziosi.
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12. |
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TI MANCHERÒ (prima o poi)
(Massimo Messina)
Prendili,
sono degli attimi,
portali dentro di te.
Amali
come un giocattolo,
tienili quanto più puoi.
È tutto qui,
ma prima o poi
ti mancherò come il sole,
come tu mi manchi
e sai che la vita è così.
Ti mancherò,
solo che non sarò lì
quando tu vuoi.
Ti mancherò
come il sonno,
dunque tu ti alzerai,
ma non mi troverai,
e cercherai solo che
non sarò lì.
Ma se tu vuoi,
mi troverai dentro di te.
Guardale,
sono due lacrime,
tienile negli occhi tuoi.
Usale
quando ti capita,
prendile,
non si sa mai.
È tutto qui,
ma prima o poi
ti mancherò come il pane,
dunque cosa mangerai
se vorrai solo me?
Ti mancherò,
solo che non sarò lì
quando vorrai.
Mi chiamerai
con la voce che ti rimane,
nei giorni tristi e bui.
Mi cercherai,
solo che non sarò lì,
ma se tu vuoi,
mi troverai negli occhi tuoi,
negli occhi tuoi.
Non sarò lì,
ma se tu vuoi,
mi troverai dentro di te.
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maxmex Palermo, Italy
Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.
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