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1. |
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HEY TU, QUANDO MI GUARDI
(Massimo Messina)
Lo sguardo accigliato a tratti e pugni chiusi,
le braccia conserte e sotto i libri
e sopra il banco, l'ombra del professore
dei tanti appelli dimenticati.
E tu, mentre osservi i suoi capelli bianchi,
inspiri e ringhiotti i tuoi sbadigli,
che fioriranno più tardi nei giardini,
tra bei sorrisi e sguardi grandi.
Hey tu, guardi e non parli,
ma io lo so cosa pensi, non ascolti,
io lo so, perché ho avuto i tuoi anni,
mio padre ha avuto gli stessi.
Hey tu, quando mi guardi,
lo so che non mi ascolti,
non vuoi forse cambiare tutto
e scappare via?
via da che?
E in fondo, il ragazzo dai pensieri strani
ti segue e ti preda coi suoi occhi,
che giocano bene di fiocina e poi in fuga,
ti infilzeranno con sicurezza.
E quando ti guarda fisso, i tuoi silenzi
li senti rimbalzare in tutti i muri,
scarabocchiati di rosso e di paura,
con le tue gote, la differenza è nessuna.
Hey tu, guardi e non parli,
ma io lo so cosa pensi, non ascolti,
io lo so, perché ho i tuoi stessi anni,
gli stessi tuoi immensi silenzi.
Hey tu, quando mi guardi,
lo so che cosa pensi,
come me vuoi spaccare tutto
e scappare via,
via con me.
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2. |
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UN DIO DI NOME UOMO
(Massimo Messina)
Come sempre, dorme la città
tra le tende nell'oscurità,
col suo corso di lampioni,
coi nastrini colorati,
coi suoi muri
e sopra i muri, l'umidità.
Un poveraccio, solo nella via,
tormentato dalla polizia,
e si muove tra i portoni,
coi sacchetti nei passanti,
coi suoi fumi sputati in faccia alla società.
Come vorrei che fosse tra noi,
un dio qualunque,
con i suoi lustrini, con i suoi capelli bianchi,
con il suo mantello e il carro di rifiuti profumati.
Ecco il dio degli straccioni,
il sommo re dei mendicanti,
la corona fulgida di lana
e un fiasco di diamanti,
che ora passa in mezzo ai viali
con i suoi stracci
ed i lampioni fanno un inchino
e quelle luci sembrano tanti gigli bianchi,
ed io vorrei che fosse tra noi,
un dio di nome uomo, come te.
Come sempre, ride la città,
forse, mente nella vanità delle file dei negozi,
degli addobbi traboccanti di un Natale,
di quel Natale che ucciderà.
Come vorrei che fosse tra noi,
un dio qualunque,
con i suoi sbadigli,
con le sue ginocchia stanche,
occhi di marmo, il viso fermo,
fiero d'inverno e il cuore grande.
Ecco a voi Signori,
il principe dei martiri ubriaconi,
si dia il benvenuto a questo re dei santi squattrinati,
che ora piscia sopra i muri
ed anche i rami si sono alzati ad applaudire
e pure il vento saluta e lo cinge di foglie,
ed io vorrei che fosse tra noi,
un dio di nome uomo, come te.
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3. |
Cambierà (maxmex)
03:52
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CAMBIERÀ
(Massimo Messina)
Cambieranno le montagne,
cambierà anche il cielo,
cambieranno le risposte,
cambierà l'inverno.
Cambierà il modo di parlare
intorno a noi,
cambierà il modo di pensare
dentro te.
Cambieranno i mari
e le onde cambieranno il fondo,
cambierà paesaggio
e il fiume troverà il sentiero.
Cambierà il modo di vestire
intorno a noi,
cambierà il senso
e capiremo che cos'è.
E il vento ritornerà
a soffiare su noi.
Cambieranno le speranze,
cambierà il perdono,
cambierà la luce e le ombre,
cambierà anche il buio.
Cambierà il senso
di ruotare il mondo e poi
cambierà il senno
e sarà pace intorno a te.
E il vento ritornerà
a soffiare su noi.
E il vento ritornerà
a soffiare su noi.
Cambieranno mani e colpe,
cambierà il sorriso,
cambierà bugia
e la voce romperà il silenzio.
Cambierà presto
per cambiare presto noi,
cambierà tutto
e tutto cambia attorno a te.
E il vento ritornerà
a soffiare su noi.
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4. |
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HAI ROVINATO TUTTO
(Massimo Messina)
Sei proprio tu
che mi hai bucato gli occhi,
cane randagio giravo
senz'ossi e senza strada.
In questa notte stellata,
camminano in tanti,
eppure mi sento da solo.
Sei proprio tu
che mi hai stracciato i sogni,
io col destino di pioggia
e neve nei pensieri,
che non avevo paura
del mondo e dei giorni
e adesso,
mi sento sconfitto,
nemmeno una stella
con cui parlare.
Tu hai rovinato tutto,
sei arrivata e poi
con invadenza vai
nel mio silenzio.
Io avrei sciupato il tempo,
avrei dormito e poi
non avrei amato mai
quella sana incoscienza che hai,
amor mio, amore…
Sei proprio tu
che mi hai cucito il cuore,
io ci ho inciampato, sbadato,
distratto dai miei inganni
ma non volevo davvero
amarti e incontrarmi
così spettinato e indifeso.
E adesso che vivo sul serio,
mi manca il respiro,
eppure mi sento leggero
ma cerco un sostegno
a cui aggrapparmi.
Tu hai rovinato tutto,
ti sei infilata e poi
con insistenza fai
e inutilmente io,
che avrei sfidato il vento,
lo avrei imbrigliato poi,
adesso proverei
a giocare col fuoco.
Ma tu amor mio,
amore,
tu hai rovinato tutto,
sei arrivata,
ti sei infilata con insistenza.
Comunque io,
io ci rinuncerei
per l‘allegra incoscienza che sei,
amor mio...
amor mio…
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5. |
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QUESTO SOLE È DI TUTTI
(Massimo Messina)
Guarda i miei occhi,
specchi d'acqua socchiusi,
i miei capelli
spettinati di follia.
Nei miei ricordi,
la mia pace riposa
e le mie mani
sono stanche di bontà.
E ormai
splende il sole su noi,
ma dagli il tempo che finirà.
E c'era un tempo
e non c'è più,
vabbè, ritornerà…
E c'era un cielo
per tutti noi,
embè, di chi sarà mai?
Nei miei silenzi,
c'è una stanza per noi due
ed i rintocchi
del mio cuore capirai.
Se vuoi volare,
i miei sogni cercherai
ma non toccare
le risposte che non sai,
che ormai
piove rabbia su noi
e soffia un vento di crudeltà.
E c'era un mare di verità,
vabbè, riapparirà…
E c'era un uomo
e non c'è più,
vabbè, riposerà.
Ma su noi
questo sole è di tutti.
Tutto quello che resta
e ci capirà,
è sopra di noi.
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6. |
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È CAMBIATO TUTTO
(Massimo Messina)
Come stai?
ne è passato di tempo.
Come stai?
ne è piovuto di cielo.
Come stai?
è cambiato tutto.
È difficile capire come stai.
Dove vai
col tuo viso dipinto?
Dove vai?
è difficile dirlo.
Dove vai
e che cosa pensi
dal momento che i tuoi falsi umori
sono diventati giorni più sinceri?
E fra noi,
è difficile dire fra noi
se è cambiato di certo o mai.
Non è colpa mia credo,
lo sai,
ma è difficile dirsi addio.
Com'è facile odiarti ma poi
meglio amarsi in silenzio,
lo sai.
Che farai,
dei tuoi anni felici,
che farai?
e se son stati felici,
come mai hai sciupato tutto?
È difficile adesso dire che farai.
Bella ciao,
spettinata dal vento.
Bella ciao,
coi tuoi occhi di cielo
dove andrai?
È cambiato tutto,
e il tuo cuore non ha vergogna
di dimenticare e confessare tutto.
E fra noi,
è difficile dire fra noi
se è cambiato di certo o mai.
Non è colpa mia credo,
lo sai,
ma è difficile dirti addio.
Com'è facile odiarti ma poi
meglio amarsi in silenzio,
lo sai.
E fra noi,
è difficile dire fra noi
se è cambiato di certo o mai.
Non è colpa mia credo,
lo sai,
ma è difficile dirti addio.
Com'è facile odiarsi ma poi
meglio amarsi in silenzio,
lo sai.
………………….
………………….
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7. |
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IL GIORNO È SEMPRE QUELLO
(Massimo Messina)
È cominciato il sole
e il cielo sopra noi
sembra si sia fermato
ad ascoltare voi.
Il giorno è sempre quello,
il corso dei fiorai,
il fumo di gennaio
e il fuoco dentro voi.
"Sembra un fiume sai
quel che ci porta via,
lo sai,
non è facile non farci caso".
"Ti aspetto, le otto in punto,
al chiosco della scuola".
I libri sottobraccio,
sorridi e sei confusa.
E lui è così sincero,
il fango nelle mani
gli si trasforma in grano,
l'oggi in domani.
"Hey, sembra un fiume sai,
hey, che ci porta via,
lo so, non è facile
non darci peso".
E niente è più così
scontato e profumato
e dura un lunedì di festa,
un sole caldo
che si consuma in fretta.
È cominciato il buio,
ti ha detto vieni sola,
l'atteggiamento strano,
né un cenno o una parola.
E tu lo tieni stretto
quel dubbio nella gola,
il cuore dentro il petto
e tu gli dici "vola".
"Non ti amo più,
hey, che ci porta via?
lo sai, non è facile,
è così scemo
ma sembra inutile
continuare sai".
E ormai,
più il sorriso è dolce,
l'addio è più amaro.
E tu e il tuo sguardo muto
tornate punto e a capo,
il giorno è sempre quello
e tutto è dato.
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8. |
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PIANGI ANCORA UN PO'
(Massimo Messina)
Sei molto bella
con le tue lacrime in gola,
così sincera con le tue bugie,
coi tuoi capelli sciolti
e tirati all'indietro,
con le tue scuse così stupide,
sei cosi…
Sei così dolce
con i tuoi occhi affannati d'ingenuità,
che potrei uccidermi
se non tenessi il viso giù
per non incontrarli,
così indifesa con le tue trappole.
E così, tu credi che
darsi la mano sia più semplice,
non è così.
Sei così stupenda
nel tuo bel prendermi in giro,
così diversa con le tue favole,
così importante
che vorrei crederti tanto
e abbandonarmi insieme a te
e piangere.
E così, tu credi che
per me sia facile comprendere,
non è così.
Già, lo so,
molto più facile è uscire dalla porta,
e correre giù
e per le scale gridare,
impazzire di gelosia.
Lungo le strade,
vagare senza nome
e chiudersi
e tutti a darmi ragione,
ma io ragione non ho.
Sei così incerta
con le tue mani alla bocca,
così distratta dalle mie idee,
da non vedere
che vorrei tanto toccarti
ed asciugare quelle tue lacrime.
E così, tu credi che
perdonarti sia impossibile,
non è così,
Amor mio,
sarebbe bello riuscire…
Piangi ancora un po'
e vedrai
che in me qualcosa si muove.
Piangi ancora un po'
e vedrai,
è così bello volare
e cadere giù amor mio,
che non m'importa soffrire.
Piangi ancora un po'
amor mio,
che non c'è torto o ragione.
Piangi ancora un po'
amor mio,
piangi nel bene e nel male.
Piangi ancora un po'
amor mio,
che non m'importa morire.
Piangi ancora un po'....
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9. |
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CON IL SOLE NEGLI OCCHI
(Massimo Messina)
Fra tante cose che tu vuoi,
ci sono cose che non sai,
fra tante stelle che vedrai,
ce n'è una mia, la libertà.
Per ogni frase che dirai,
per ogni goccia che berrai,
ci sono storie e crudeltà
che come gli altri ignorerai.
Tu vuoi di più
del sole rosso su noi.
Combatterò,
sempre più forte chiederai.
Lavorerò
per ogni luna che tu vuoi.
Raccoglierò
tutte le foglie dove andrai.
La tua vita è così,
con il sole negli occhi.
Per ogni scarpa che vedrai,
per “ognicché” tu comprerai,
fra tanta luce e vanità,
tu non vedrai la libertà.
Ma al di là di ogni pazzia,
di ogni saggezza e ipocrisia,
c'è la metà di una poesia,
io ho la tua e tu la mia.
Tu vuoi di più
del sole caldo su noi.
Combatterò,
sempre più forte chiederai.
Cosa pensi?
Ora dimmi cosa vuoi.
Raccoglierò
tutte le foglie dove andrai.
La tua vita è così,
con il sole negli occhi.
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10. |
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COMUNQUE TU CREDI IN ME
(Massimo Messina)
Ho vissuto inutilmente
mille giorni da bandito,
camuffato da vigliacco,
armato dei miei sogni,
ho atteso un treno.
Nessuno sa dov'è,
nessuno sa dov'è.
Ho perduto tutto,
i miei ricordi,
gli occhi da bambino,
aggrappato al pomeriggio,
poi la notte mi ha sorpreso solo.
Nessuno sa perché,
nessuno vuole guai,
nessuno vuole occhi.
E tu cosa farai accanto a me,
amore mio?
Io che odierò il silenzio tuo
quando sarai accanto al mio.
Comunque,
tu non cambi idea
e non t'importa.
Al posto tuo,
io scapperei così lontano
che lascerei di me la scia.
Comunque, tu credi in me.
Io mi sto avvelenando
e intanto tu credi in me.
Io mi sto consumando
e intanto, tu credi in me.
Io mi sto arrampicando
e intanto tu credi in me.
Io mi sto smontando.
Ho inseguito da randagio
il mio miraggio nel futuro,
l'ho fiutato troppo a lungo
quel rimpianto
che ho portato indietro.
Nessuno sa cos'è,
nessuno sa cos'è,
………….
nessuno sa com'è,
non te lo chiede mai,
ognuno tira avanti.
E tu cosa farai accanto a me
amore mio?
Io chiederò il rispetto tuo,
tu siederai accanto al mio.
Comunque,
se cambiassi idea
e sopra il tetto di un tassì
portassi via la vita tua
io capirei,
che ipocrisia!
Comunque, tu credi in me.
Io mi sto avvelenando
e intanto tu credi in me.
Io mi sto consumando
e intanto, tu credi in me.
Io mi sto arrampicando
e intanto tu credi in me.
Io mi sto smontando.
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11. |
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LA STRADA NERA DEL RITORNO
(Massimo Messina)
Bene,
cominciamo a farci del male,
immaginiamo d'essere un treno
che cammina senza una coscienza
nella strada nera del ritorno
e all'uscita di una galleria,
si trasforma in una risata
sulla faccia triste della sera,
con la luna in bocca.
Con la punta tocca
e le stelle colpite vengono giù,
accompagnate dal leggero applauso
delle onde fredde e contente
che su sé stesse ricadono.
Bene,
continuiamo a prenderci in giro,
inamidiamo colpe e camicie
di innocenza e di cattiva sorte,
poi abbassiamo di colpo la voce
e il giradischi si mette a gridare,
mastichiamo fretta e stoviglie
e divoriamo in un sol boccone
tutte quante le scuse.
Con la pancia piena
e le espressioni vuote nella tv
che ci insegue col telecomando,
mentre gli altri ridono,
mentre gli altri sognano,
mentre gli altri giocano.
Bene,
riproviamo ad uscirne fuori,
mettiamo il cielo dentro il cappotto,
pettiniamo le nuvole,
giriamo il vento e si mette in moto.
Bussiamo
al campanello dell'ipocrisia
poi saliamo di corsa
le scale della solitudine,
arriviamo con il cuore in gola,
con le scarpe rotte,
le finestre aperte,
buttiamolo giù
questo amore dall'ultimo piano
e gustiamoci il tempo necessario
alfine il botto che farà.
Quando ci scoppierà
la bugia in testa come una preghiera
e sentiremo allora il freddo che fa,
finché si spoglierà
di ogni ricordo la nostra attesa
e avremo ancora un solo ultimo ramo,
quando si storpierà
perfino il nome della nostra storia
e l'inchiostro nero ci coprirà,
finché avremo le mani
infangate dei nostri giorni
e le briciole sul nostro sentiero.
quando si spegnerà
l'ultima nota della festa
e il sonno gelido ci sorprenderà,
finché sventolerà
il viso incolore della nostra resa
ed il cuore non si ferma,
lottiamo!
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12. |
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QUELLO CHE HO DENTRO
(Massimo Messina)
Quello che ho dentro,
quello che sento,
forse mi pentirò,
ma domani,
giuro domani,
domani ci penserò
e nessuno,
giuro nessuno,
nessuno mai riderà.
Quello che sogno,
quello che voglio,
forse mi spoglierò,
ma ho le mani,
pensieri strani,
bisogno di libertà,
libertà…
Guardo le montagne,
ora il vento non soffia più,
casa mia è distante,
c'è silenzio nel mio cuore,
di lavoro non ce n'è.
Resto qui a pensare.
Per fortuna che adesso piove
anche se non mi spegnerò.
Giù dalle colline,
c'è qualcosa che ora sale
e si ferma dentro me,
provo anch'io a chiamare
e una voce mi risponde.
E mi siedo
nel mio mistero,
nessuno mai mi vedrà,
mi vedrà.
:::::::::::::::::::::::::::::
casa mia è distante,
c'è silenzio nel mio cuore,
di lavoro non ce n'è.
Resto qui a pensare.
Per fortuna che adesso piove
anche se non mi spegnerò.
Giù dalle colline,
c'è qualcosa che ora sale
e si ferma dentro me,
provo anch'io a chiamare
e una voce mi risponde.
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13. |
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SPEZZAMI IL CUORE
(Massimo Messina)
Spezzami,
spezzami il cuore,
come una volta,
come tu sapevi fare un tempo.
Parlami,
parlami amore,
dammi risposte,
quelle che io non ho da dire adesso.
Devo dirti qualche cosa,
dentro ho una strana sensazione
che non so capire
ma è inutile negare.
È difficile spiegare,
è una fitta nebbia nei pensieri,
tutte le parole
s'intrecciano confuse.
Sai che in me
non passano gli anni
ma nei miei capelli
c'è qualcosa che non torna.
E tu lo sai
che a me non bastano
gli occhi per guardare,
il viso per soffrire
o aprire bocca.
E dentro noi,
c'è una sana sofferenza in noi,
c'è qualcosa che si arrampica,
dentro noi.
Ho una strana sensazione,
dentro, ho una strana sensazione.
Spezzami,
spezzami il cuore,
come una volta,
come tu sapevi fare un tempo.
Parlami,
parlami amore,
dammi risposte,
quelle che io non ho da dire adesso.
C'è silenzio nel mio cuore,
senti che silenzio nel mio cuore,
quello che ho da dire,
in lui vuole gridare.
È impossibile guarire
dalla morte lenta dei pensieri,
guarda le mie mani,
già sembrano due rami.
Sai,
in me non credono in tanti
ma nel mio respiro
c'è una verità che tocca.
E tu lo sai
che a nulla servono i pianti,
i segni sul viso,
quando l'anima li mostra.
E dentro noi,
c'è una ladra indifferenza in noi,
c'è qualcosa che dimentica
e non lo sai.
È una strana sensazione,
senti è una strana sensazione.
È una strana sensazione,
senti è una strana sensazione.
È una strana sensazione,
senti è una strana sensazione.
È una strana sensazione,
senti è una strana sensazione.
Spezzami,
spezzami il cuore,
come una volta,
come tu sapevi fare un tempo.
Parlami,
parlami amore,
dammi risposte,
quelle che io non ho da dire adesso.
Spezzami,
spezzami il cuore,
come una volta,
come tu sapevi fare un tempo.
Parlami,
parlami amore,
adesso, adesso!
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14. |
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FILASTROCCA DI UN AMORE
(Massimo Messina)
Dovunque andrai, tu sarai mia,
dovunque andrò, sarò tuo.
Ti perderai, mi perderò,
mi pentirò, capirai.
Mi cercherai tra volti bui
e accanto a te mi vedrai,
sopra un tassì,
non sarò io,
ma tu vedrai gli occhi miei.
Mi chiamerai,
mi volterò
e anche se la voce è la tua,
non sarai tu dietro di me
ma io vedrò gli occhi tuoi.
Quello che pensi
è un po' anche mio,
quello che sogno è affar tuo.
Ti coprirai, mi scalderò,
ti ammalerai, tossirò.
Stringimi forte amore mio,
amami sempre a modo tuo,
io ti amerò a modo mio.
Se questo amore
è una notte stellata,
ogni battito al cuore
è una stella cometa,
ogni storia che nasce
è una stella che muore,
quella stella poi cade
e la storia finisce.
Mi scorderai, ti scorderò,
scomparirai, sparirò.
Ma quando il sole ci sveglierà
col primo odor di caffè,
mi verserai, ti verserò,
ti scotterai, brucerò.
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maxmex Palermo, Italy
Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.
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