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Buio riflesso [Schizzi di bossa in libera bozza] (Maxmex)

by maxmex

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1.
Libera 03:02
Libera la luce, quando te ne andrai, portali lontano i miei pensieri, ovunque tu sarai. Libera il mio fiume dai confini poi, viaggia col mio cuore e con la mente, nel vento, se lo vuoi. Senza una cornice, lo so, ora per sempre vivrò, nuvola di fumo sarò, che si riduce. Libera tu sei, il tuo universo ha un nome facile, libera nel tuo riflesso, il tuo mistero è tangibile, ma non si può toccare. Libera le stelle che riaccenderai, riempilo il mio vuoto con le gemme che al buio coglierai. Libera la pace dai silenzi poi, spegni tu la luna nel cortile e il cielo quando vuoi. Sopra la mia pelle, lo so, che il tuo limone terrò, brucia la ferita però, già si ricuce. Libera nel tuo coraggio, ogni sentiero è possibile. Libera tu sei, il tuo cammino ha il passo nobile, libera con il tuo abbaglio, di colpo, tutto è plausibile e nulla da spiegare, il volto tuo raggiungibile, ma niente che può arrivare fino a te. Libera nel tuo distacco.
2.
Oggi l'atmosfera sa di amaro, è una settimana che ama dondolarsi sulla schiena di un amore che si allontana. Nascono in silenzio le parole e tanta voglia di cantare. Passano le ore, le ore su un tram. Ora si avvicina l'uomo dalla camminata strana, ha un aspetto dolce e chissà che spera, ma una voce lo richiama. È la voce della sua ambizione, della sua voglia di avventura. Passano le ore, le ore su un tram. Sarà che è un uomo semplice e lei, una donna fragile, e passano le ore, le ore su un tram.
3.
Svelto o lento, tutto passerà, trascinando dietro la sua nostalgia, un bagaglio di risposte che il silenzio vuole aprire, il sorriso spento che non tradirà. Una donna aspetta, senza età, conta le ferite dentro l’anima, ferma lì, con le sue borse che non varcano il confine, il suo sguardo è un muro, non si valica. E che porta dentro, non si sa, già, né check-in o controllo mai lo scoprirà. Doppio fondo di risposte, e paure clandestine, il suo viso è marmo che non lacrima. Non ha verità da dire, né bugie da dichiarare, è un dolore fresco che non sanguina. E tutte quelle sensazioni, nessuno mai le può capire, tutte le attese ed illusioni che oggi porta via con sé. Forse un giorno, il vento suonerà la sua mesta bossa che si strascica sopra i boschi e le pianure, sulle guance ora distese lieve il suo rullante soffierà, che anche il firmamento si confonderà, siglando il permesso per la libertà. Fuggiranno le sue angosce oltre ferrovie e dogane, nessun buio sentiero la rincorrerà. Dubbi profughi e incertezze molleranno la sua fune, ogni gabbia in fumo si disperderà. E le più orrende vessazioni saranno lucciole di stelle, le sue profonde delusioni, saranno sogliole nel mare, oscuri granchi, ansie e tristezze faranno cumuli di sale, e correranno le fatiche che oggi porta via con sé. E queste splendide emozioni nemmeno tu le puoi sapere, quando giù guerre e religioni cadranno con fronti e barriere e tutto il tempo, in un istante tutto il suo succo verserà, per te che sbucci acri speranze che via con te si porterà.
4.
Tu sei il mio vero padre, e vivi in tutto il mondo, in ogni città, tu sei il mio vero padre, perché sei tu lo specchio dell’onestà. Tu sei il mio vero nome, che l’altro, quasi non lo ricordo più, sei forse un mendicante, però, lo so, non chiedi la carità. Sei tu il tozzo di pane, sei tu il sincero volto della bontà, magari, un grande attore, e anche se menti, dici la verità, io, appena un principiante, m’insegnerai poi tu, come si fa, o forse quel migrante, credevo fossi lì, per un istante. Sei tu il mio vero padre, sei tu la forza della ragione, ed io, tuo unico figlio, ti cerco in tutto il mondo, per le città. Tu sei il volto irreale, e quello vero che mai si svelerà, tristezza che fa male, tu, l’allegria del mio carnevale. Sei come mio fratello, e anche una madre, forse molto di più, l’amico più leale, che se fosse un amore, saresti tu. Tu, nobile ideale, concetto mio profondo di libertà, tu sei il mio Signore, Buddha, Gesù, Dio, Allah, mio salvatore. Sei tu la mia frontiera, e sei nella distanza che colmerà, la toppa sul mio gommone, l’onda che spinge acqua sul mio motore. Paura che mi assale, e sempre tu, il coraggio su cui contare, ed io, figlio prediletto, al buio o anche all’inferno, ti troverò, in fondo a un malincuore, oppure nel miraggio che svanirà, che sia questa vacanza, l’addio, la fine, o viaggio della speranza. Tu sei il volto irreale, e quello vero che mai si svelerà, tristezza che fa male, tu, l’allegria del mio carnevale.
5.
Credo in un solo Dio che apra i miei occhi e con i suoi sguardi lenti mi spinga avanti. Credo in un solo Dio che morda il mio cuore duro, brilli di un sole vero, stracci i miei sogni. Non è così, io non ho pregato mai, ma c'è stato sempre chi ha risposto a più di una domanda, dentro di me. Ma sarà per fantasia, che ho trovato dentro me sempre più di una certezza. Credo in un solo Dio che spacchi i miei giorni e brucino anche i mesi nei freddi inverni. Non ho che te e ti prego di andar via, mia speranza amica mia, sei più calda tu di una coperta. Ma è con te che ho perduto l'allegria, il mio cuore è andato su e si è perso nella nebbia. Credo in un solo Dio che tocchi il mio sentimento, ma deve stare attento ai miei rimorsi. Credo in un solo Dio che pesti i miei piedi stanchi, perché non si va avanti senza dolori.
6.
Vita, brilla nel sole, posso guardarti, sì, toccarti mai. Se vuoi andare via, darci un taglio, via dai capelli, se vuoi andare giù, butta un fischio, saluterò. Cos'hanno fatto dimmi, cos'hanno fatto al mio cuore? Cos'hanno fatto di me? Impazzirò, chiuso in un ufficio sbarrato. E tu vita stai lì a brillare, dalla finestra io, tu splendi e vai. E ancora mi dirai che hai mentito, ma io ti amo troppo e quando ne uscirò sarò vecchio, ma aspetterai. Con un ventaglio, di me non riderai, ma quel ventaglio, dimmi che soffierà sui miei occhi chiusi. E ancora guardo che belle nuvole in cielo, ma una me la piglio, se vuole Dio.
7.
L'uomo nella via, senza pensieri, accompagnato dal vento e senza capire mai cosa lo porta via, senza problemi, senza soffrire più, senza piaceri. L'uomo nella via, senza paure, ad ammirare le nuvole, ma senza prenderle. Poi se le porta via, dentro nel cuore, perso in un cielo blu, senza aquiloni. Non sa dove va, non guarda intorno a sé, risposte non ne dà e non chiede mai perché. E anche se lo chiami, anche se non vuoi, quell'uomo correrà fino a che gli scoppia il cuore. Anche se lo chiami, anche se non vuoi, su grida, urla il suo nome, niente, non si volterà. L'uomo chi sarà con le sue rughe appiccicate alla sua onestà, stanche di nostalgia, ma mi assomiglia un po' quando sorride, quando mi guarda, poi, socchiude gli occhi. E anche se lo chiami, anche se non vuoi, quell'uomo correrà fino a che gli scoppia il cuore. Anche se lo chiami, anche se non vuoi, su grida, urla il suo nome, niente, non si volterà. Non sa dove va, non guarda intorno a sé, risposte non ne dà e non chiede mai perché. E anche se lo chiami, anche se non vuoi, quell'uomo correrà fino a che gli scoppia il cuore. Anche se lo chiami, anche se non vuoi, su grida, urla il suo nome, niente, non si volterà.
8.
Che fai, così infelice, ma più leggera di un riflesso di lampara in superficie, senza brillare, né mai un barlume, ma più sincera di una lucciola, una perla in fondo al fiume, senza bagliori, né mai certezze, ma così vera che nel cuore, il cieco dubbio svanirà. Che fai soffusa e lieve, ma tanto calda, che il tuo pianto ha fatto un buco nella neve, così gigante, che effondi pace, con quella calma che al confronto, anche il silenzio sembra brace, senza gioire, né mai un piacere, ma per rispetto o per distacco, anche il tormento sparirà. E per sempre, il sogno si confonderà con le tue distanze, ed il fosco velo si colorerà di belle speranze, il profilo austero tuo s’inarcherà di tante ingiustizie, ma la parte offesa ti s’imbroncerà per altre sciocchezze. Che fai, così intrigante, che sai di tutti, ma non vedi e non rispondi alle domande, senza sussulti, né mai un rumore, tu non ascolti e se l’hai fatto, è per dispetto o per errore, ma sai incantare con le promesse e di quel garbo, che al cospetto, il muto orgoglio arrossirà. E su e giù, la schiuma si dissolverà tra mille amarezze, ed il cielo oscuro s’innamorerà sulle tue terrazze, come un guanto, l’ombra poi si allungherà, a sfiorar la pelle, che anche la vergogna si nasconderà.
9.
La bossa di maggio che ho per te, mi prude nel naso come se l’allegria mutasse in allergia, ho il polline addosso della tua. Nella pioggia frigge la voce mia, come una crocchetta di follia, il vento che fiuta la marea, annusa i miei piedi e fugge via. Abbaiano le nuvole, il cielo ringhia ormai, scodinzolano i rami, ma a chi non lo so mai. E saltano in mente quei ricordi sulle zampe ritte, e sia, lascia due fangose impronte nella memoria mia. La bossa di maggio è lenta sì, mi lega al guinzaglio ed io resto qui, solo ad aspettare così. E cade la sabbia dai miei pugni chiusi, il tempo non passa più, sembra accucciarsi l’inverno e il buio resta su. La bossa di maggio è per te, lo sai, la lancio e per sempre tu correrai in questo silenzio, su vai!
10.
Facile castigo, assopirsi sul tuo seno, svegliarsi all’improvviso, tutto solo, col tuo odore al naso. Facile dispiego, veleggiare a più non posso, fuggire, mentre prego di annegare col tuo mare addosso. Facile e sincero, riscoprire l’universo, vagare sotto un cielo, per cadere nel tuo fosso. Facile lavoro, liberarsi da ogni spago, legarsi a nodo stretto, avvinghiato, un’edera al tuo fianco. Facile veleno, risentirsi nel profondo, strisciare nel tuo prato, come una pantera a pelo raso. Facile futuro, tutto ciò che non prevedo, io lo vedo nel tuo buio, ma di accenderti non sono in grado. Facile confino, di smarrirsi più lontano, cercare un altro mondo, per trovare il tuo cammino. Facile mistero, scomparire da ogni luogo, svanire da ogni tempo, incrociare il volto tuo, per caso. Facile davvero, ma per me, forse è un regalo, finire sotto un treno, e a me basta, se ti pare strano. Facile e sicuro, poco importa il mio decoro, piuttosto, torno indietro, perdo tutto e ne faccio tesoro. Facile baccano, frastornarmi del tuo vino, brindare al tuo sorriso, col dolore del mio cuore astemio. Facile tormento, respirare ora il tuo fuoco, ma stando un po’ più attento, che l’amore l’han già messo al rogo.
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about

Raccolta di canzoni a ritmo di Bossa nova.

Tutte le canzoni sono state composte, suonate e cantate dal solo Massimo Messina e fanno parte di raccolte già edite,
ad eccezione dei brani:

Libera: composta nel Luglio 2022 - Massimo Messina.

Le ore su un tram (rifacimento del brano omonimo, contenuto nella raccolta inedita "Un uomo gelido" - 1986, di Massimo Messina.

credits

released August 19, 2022

Disegno originale di copertina: Massimo Messina-

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about

maxmex Palermo, Italy

Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.

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