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Canzoni, scritte, suonate e cantate da Massimo Messina
lyrics
KIRA (Massimo Messina)
Gente che viaggia dal giorno alla sera,
fila incessante che scorre leggera,
parte dal buio e prosegue nell’alba,
vira ed affonda nel cielo che annebbia.
Kira non parla, sta sempre da sola,
quando il silenzio le afferra la gola,
lo avvolge al collo che sembra una sciarpa,
scruta il paesaggio nel vetro che appanna.
Kira ha uno sguardo di muta memoria
e una campana che in mente risuona,
ogni rintocco scatena la danza,
ma anche un ricordo può dare tristezza.
Kira è il lavoro che spacca la schiena,
maglia, ingranaggio di una catena,
ma non demorde, né ammaina bandiera,
Kira ha il coraggio di una pantera.
Kira ha il coraggio di una pantera.
Kira è la notte che avanza sicura,
frena, rincorre, ma senza premura,
l’ombra la insegue nel vento che incalza,
fredda colpisce e addosso rimbalza.
Kira non morde, né abbaia alla luna,
porta pazienza, non cerca fortuna,
il tempo passa, rimuove la cera,
fino al passaggio di una corriera,
fino al passaggio di una corriera.
Kira è la corda di una chitarra,
tende la pace, non scorda la guerra,
e se il giudizio l’ha messa alla sbarra,
scampa al naufragio, si rialza da terra.
Di ogni confine conosce la strada,
punta il traguardo, non teme frontiera
e se barcolla o si sente confusa,
trova un appiglio, non molla la presa.
Kira è quell’onda che monta la schiuma,
filtra la sabbia che il palmo consuma,
apre il suo pugno ed il sogno si avvera,
crede al presagio e mai a una chimera.
Fila di gente dal vespro all’aurora,
ma del serpente si perde la coda,
curva nel mare e poi si attorciglia,
sbatte nel cielo e si chiude a conchiglia,
sbatte nel cielo e si chiude a conchiglia.
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