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1. |
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LA RAGIONE IN PIÙ
(Massimo Messina)
Vorrei trovare nella tasca
una ragione in più,
invece ho un buco che si allarga
ed hai ragione tu,
nel mare più profondo
una bolla di ossigeno
che mi riporta su.
Vorrei silenzio nella testa,
una canzone in più,
un’onda innaturale
che travolga i miei tabù,
un’altra mano per grattarmi,
sì, è bellissimo,
ah, ora un po’ più giù.
Hey,
non mi piace ciò che dico,
non mi piace quel che penso,
non mi piace come parlo, sogno,
corro e cammino.
Non mi piace il mio profilo,
non mi piace il lato oscuro,
non mi piace la mia luce,
neanche l’ombra sul muro.
Vorrei rialzarmi
dal tappeto del mio K.O.,
sputare tutti i denti e urlare:
“non mi arrenderò,
un’alta fune tesa
nel mio filo logico,
per stare in bilico.
Vorrei aspettare
tutto il giorno un altro autobus,
che quando arriva è ancora presto
e prendo il prossimo,
sudare tutti i miei timori
e il fumo tossico del male cosmico.
Hey,
non mi piace quel che faccio,
non mi piace come mangio,
non mi piace il mio silenzio calmo,
come mi arrabbio.
Non mi piace il mio sorriso,
non mi piace il paradiso,
né l’inferno del mio ardore maschio,
sesso felino.
No, non mi piace questa attesa,
questa fretta che mi pesa
come un sasso appeso al collo
e il crollo fino alla resa.
Non mi piace la corrida,
questa ola che mi intriga,
che mi annega, che mi spaventa,
acqua alla gola.
Non mi piace la moneta
quando gira e resta appesa
nell'indecisione ferma,
dubbio che non disseta.
Non mi piace la mia scienza,
non mi piace l’ignoranza,
non mi piace la mia stanza,
mamma, odio la scuola!
Ora freno e torno indietro,
mostro il dito, abbasso il vetro
e lo mando a quel paese:
“Bestia, sei il mio destino!”
Ora cambio d’improvviso,
m’improvviso ma ravviso
nel mio viso, un riso inviso,
irriso, mal condiviso.
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2. |
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TUTTO TORNERÀ NEL MARE
(Massimo Messina)
Passano le nuvole,
non tornano più,
accompagnano il vento
che promette e tutto porta con sé,
che attorciglia le foglie
e il mulinello è la danza del sud,
la cascata di tante gocce rosse
che si incollano a me.
Cadono le piogge nuove
e spazzano via,
la conchiglia di sabbia si riempie
e si offre alla marea,
l'orizzonte s'inarca
e sembra quasi che ci mostri la via,
che la sorte è segnata
e non c'è scampo
per chi ha un cuore o una prua.
È passato quel tempo
che ci fa sognare,
è passato quel tempo
che ci fa aspettare.
Tutto passa e va
poi tutto tornerà
ma a noi ci sembrerà normale.
Tutto scorre via,
la morte e così sia,
e tutto tornerà nel mare.
Tornano le barche
ed è il destino, si sa,
che le ha fatte tornare
ma chi spinge il nostro cuore,
chissà?
La pupilla che guarda
se è la stessa,
se la vita è la mia,
se la vela è scolpita sulla rotta
o se ne segue la scia.
Tirano le reti
e ogni memoria ha la sua
manovella che gira
e niente s'alza se non giri la tua.
Troppo svelta la luna da seguire
e troppo lenta la via
sconfinata di stelle,
troppa luce è buio,
il senno è follia.
Anche il vento che soffia
non sarà più uguale
e anche se l'orizzonte
brucerà nel mare,
tutto tornerà
poi tutto passerà
col suo ritardo puntuale.
e la mano tua
si stringe nella mia
e noi siamo statue di sale...
e noi siamo statue di sale…
Tutto tornerà nel mare...
Tutto tornerà nel mare...
Apri gli occhi che
ci siamo sciolti ormai
come le prime nevi al sole.
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3. |
È andata via (maxmex)
05:07
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È ANDATA VIA
(Massimo Messina)
È andata via senza un saluto,
più svelta,
come goccia in un imbuto,
soffiata come foglia dal mio ramo,
dissolta come pioggia in un vulcano.
È andata via già, io lo sapevo,
sfumata, come un film
in bianco e nero,
sfuggita come gioia ad un sorriso,
scampata come un’ora al mio orologio.
È andata via,
non può esser vero!
ho appena chiuso gli occhi,
lo giuro,
che ce l’avevo adesso sotto il naso,
scomparsa, quasi fosse un mago.
È andata via nel girotondo
che fa girare in fretta il mondo,
sfocata come un tuareg da lontano
che ha preso l’oro del sultano.
Fuggita via dal mio futuro,
al mio peccato che ho desiderato.
È andata via…
È andata via in pieno giorno
o se era buio lei brillava intorno,
c’è stata un’esplosione
o forse un grido
che ha trasformato in ghiaccio
il mio silenzio.
È andata via in primavera,
può darsi che non sia stata sincera,
ed è per questo dunque che l’inverno
mi ha ritornato il vecchio sole in grigio.
Ed anche se ero uno sputo,
nel mare mi ha riconosciuto,
mi ha scelto ad occhi chiusi
dal suo mazzo,
che fossi stato mostro o pazzo,
mi avrebbe sollevato il mento
col dito e accesso il mio sorriso,
mi avrebbe estratto vivo
da un tornado,
salvato dall'abisso e cado!
E ancora non mi rendo conto
ma è inutile guardarsi ancora intorno,
è andata via...
è andata via...
Chi ha preso l’oro del sultano?
È andata sì, son contento,
ma è inutile cercarsi dentro,
è andata, evviva e allora bevo vino,
bestemmio ad alta voce e grido.
È andata via,
voglio star solo,
che ancora chiudo gli occhi e volo,
che ancora tocco i segni del mio viso,
sono già morto, è’ il paradiso?
O forse no,
questo è l’inferno,
una rincorsa e giù
nel fuoco eterno della pazzia.
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4. |
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LA MIA CONFUSIONE
(Massimo Messina)
Sei qualcosa di speciale,
una conchiglia sei
perduta in fondo al mare,
una canzone in testa
che non mi fa dormire,
un lampo dentro agli occhi
che non mi fa guardare.
Ti ho perso tante volte,
ti ho ritrovato in forme
cangianti nel futuro,
due occhi dentro un muro.
Mi parli in frasi sciocche,
sconvolgi le mie mosse,
mi perdi a volte il filo
e non lo trovo.
Sei un paradiso vero,
all'improvviso tu
sei un viaggio nel mistero,
una freccia nel cuore,
comincia a sanguinare
la mia indolenza e corre
ma non sa dove andare.
Ti affido le mie scelte,
ti porto a mille feste
e tu nel mio sorriso,
stai sempre lì, in agguato.
Nascondi le mie carte,
mi cambi le risposte,
con te sono un cancello sbarrato,
un libro chiuso.
Tu sei la mia confusione,
sei la rivoluzione
che non mi fa pensare.
Rimani con me
perché mi sento solo,
convinto ed insicuro.
Tu sei chiara come il sole,
sei l'alba che ho nel cuore
che non posso guardare.
Rimani ombra
e fa che il mio pensiero
sia solo pioggia nel buio.
Vicino, lontano,
mi giro,
non vedo più,
sei la mia confusione
ed ogni cosa che tocchi
finisce per cambiare.
Stordiscimi col vino,
saccheggia il mio passato,
non dirmi il mio destino
qual è e chi sono stato.
E spegni tutte quante le stelle
e della notte,
sia solo un clandestino,
un mendicante, un ladro.
Poi sarà solo calore
e la tua dolce ustione
a farmi confessare.
Rimani, brucia,
che siamo figli del cielo,
uno sbadiglio di Dio.
Cammina dentro me,
nella mia convinzione,
come una processione,
credenza popolare.
Avvolgimi ora,
che voglio solo dormire
col tuo lenzuolo sul viso.
Lontano, vicino,
mi arrendo,
non lotto più,
sei la rivoluzione,
la lancia è nel mio costato
eppure non muoio.
Tu sei la mia confusione,
sei la rivoluzione
che non mi fa pensare.
Rimani con me
perché mi sento solo,
convinto ed insicuro.
Tu sei chiara come il sole,
sei l'alba che ho nel cuore
ma non posso guardare.
Rimani ombra
e fa che il mio pensiero
sia solo pioggia nel buio.
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5. |
Come piove! (maxmex)
04:05
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COME PIOVE!
(Massimo Messina)
Ascoltami,
ho un forte malincuore
che maschero
con giochi di parole.
Comprendimi,
ho dubbi in ogni dove,
che osservano
sicuri di capire.
Ho rughe che si intrecciano,
solitudini appiccicate al fondo
e note impavide che steccano.
Se piango,
mi scoppia un temporale…
Come piove!
sto allagando
tutti i boschi e le colline
ed inondo terre ed isole lontane,
verso te.
E il mio grido
è come il vento
ed ogni goccia d’amor mio
rimbalzerà nell’eco il nome tuo.
Certe piogge
tu non le hai viste mai…
Certe piogge
tu non le hai viste mai…
Perdonami,
ho nuvoloni neri
che passano
veloci nei pensieri.
Sopportami,
ho tosse secca
e come balbettano
le corde del mio umore.
Le mani mie trasudano,
sono abile
a strofinarle in fretta
e non è facile
ma supero le trappole
con la tempesta e il fango.
Come piove!
sto franando le montagne
e le salite
si dirigono diritte in un burrone.
Sai, non c’è più destino,
una voce persa nel silenzio mio,
un Nautilus che emergerà dal buio,
e io che Nemo
e nessuno sarò mai,
certe cose le sento.
E ancora piove,
sto invadendo ponti
e corro per le strade
e travolgo auto,
entro nelle case.
Cerco te,
un respiro,
un silenzio immerso,
un sorso del tuo oblio,
un posto da allagare
e fare mio.
Certe piogge
tu non le hai viste mai…
Certe piogge
tu non le hai viste mai…
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6. |
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SCENARIO CATASTROFICO
(Massimo Messina)
Stanno appassendo tutte le rose
e le montagne attorno a me
che si accartocciano nervose,
tutte le foglie sulle radici,
si scollano le stelle e vanno giù.
Ed il silenzio passa la mano
su un orizzonte sconosciuto
e nel suo occhio c’è un gabbiano
su un mare calmo, verde petrolio.
Respira la risacca e sale su
profumo di benzina,
il sole è blu.
Vallate che sfioriscono,
paesaggi che traboccano,
colori che si mischiano,
le luci fuggono
e il vento brucia gli alberi,
le isole sprofondano,
crateri che si allargano
e tutto inghiottono.
Lontano,
bianchi cigni abbaiano
e stormi di conigli si alzano,
i corvi han preso il posto
degli aironi,
i gamberi via, controvento.
Stanno svanendo tutti i confini
e l’Arizona e il Colorado
sono la pista di un tornado,
un valzer lento e spensierato
diventa adesso country strascicato,
travolge New Orleans,
a suon di rhythm & blues.
Uccelli che si infrattano,
deserti che si espandono,
ghiacciai che si sciolgono,
le acque salgono
e i fiumi rompon gli argini,
le rocce che si sfaldano,
torrenti si ribellano,
i corsi insorgono.
E in branco,
le lumache schizzano,
veloci le balene si alzano in piedi
e dalle grotte vengon fuori
farfalle estinte,
esplode il buio.
La neve cade a ciottoli
su strade che si scontrano,
salite che deragliano,
discese impennano,
domande che si eclissano,
speranze che tramontano,
pensieri surriscaldano,
i dubbi tremano
E tutte le risposte chiedono,
in coro, le certezze dicon
“boh”
ragioni che si accollano gli errori,
passati senza più futuro.
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7. |
Strano gioco (maxmex)
05:27
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STRANO GIOCO
(Massimo Messina)
Per non pensare più,
ti prendo come sei,
anche se una gemma non sei.
Mi vesto come vuoi,
tu non cambiare mai.
Dentro di me,
tutto quello che fai
mi sconvolge perché
dà la scossa e lo sai
ma, fuori di me,
è una ferita che brucia ormai.
Per non soffrire più,
ti voglio come sei,
un orizzonte in più
negli sguardi miei.
Come una stella
mi indichi la via,
stringo la mano
ma non è la tua,
io che volevo solo un po’ di tè,
bevo un caffè.
Che strano gioco che fai…
mi piace molto, lo sai…
Per non pregare Dio,
ho camminato nell'abisso tuo
e adesso bruciano in me
tutti i demoni tuoi,
ma l’inferno non è così male,
lo sai?
Memoria ed oblio
in me si confondono ormai.
Per non morire più
accetto quel che vuoi,
c’è un foglio bianco
e tu la penna non hai.
Firmo la resa
e che la pace sia,
ci metto faccia, orgoglio
e ciò che vuoi
ma ferma l’orologio,
il ticchettio mi snerva sai.
Si apre una porta
e sento il passo tuo,
mi alzo
e tu ti prendi il posto mio.
Io che non lotto più,
io non mi arrendo mai,
che strano gioco fai!
Memoria ed oblio
in me si confondono
come mai...
Come un battello
lasci in me la scia,
io la percorro
e cado dalla prua.
In fondo
non chiedevo chissà che,
non un sakè ...
È troppo caldo ma sai,
mi piace...
come lo fai?
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8. |
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IL BUIO È FUTURO
(Massimo Messina)
Il buio è futuro,
te ne accorgerai,
al di là di un muro
ti ritroverai
Poi verrà l’inverno,
neve, pioggia e grandine,
oblio e sonno eterno,
una vita fragile.
Nulla è ormai deciso,
non c’è così sia,
non c’è paradiso,
solo nostalgia,
raffiche di vento,
condizioni statiche,
e da 0 a 100
curve matematiche.
“Stocca e poi tocca l’amore,
scocca e rintocca dolore,
schizza la pioggia gentile,
spazza via il vento di aprile”.
Il dubbio è destino,
la malinconia
brucia il tuo cammino
e la fantasia
sembra un fiume eterno,
foce navigabile
ma dentro è un tormento
di correnti e rapide.
Per toccare il fondo,
devi andare via
da te stesso e contro
la tua stessa scia.
Per saltare in alto,
sarà inevitabile
non steccare il canto,
non versare lacrime.
Giorno dopo giorno
te ne accorgerai,
giorno dopo giorno
un uomo solo tu sarai,
una collezione di parole vuote,
uno sguardo di universo
e tu ti perderai.
È scritto col gesso,
tutto è così labile,
sì, sembra diverso,
ci sembra impossibile.
Usa il tuo quaderno
e matite morbide
poi cancella tutto,
sfrutta il tuo disordine.
Dal silenzio al tuono
poco tempo avrai,
se disegni un cono
lo comprenderai.
Tempo maledetto,
di carogne assai ce n’è,
dune nel deserto,
mulinelli e trappole.
Giorno dopo giorno
te ne accorgerai,
giorno dopo giorno
un orologio al muro sarai,
una lunga attesa che distilla ore,
una coppa d’ira e giù di un fiato
tutta la berrai
Goccia dopo goccia
te ne accorgerai,
roccia dopo roccia
un pugno chiuso in tasca sarai,
una smitragliata di emozioni a salve,
una mossa
e la regina ti riprenderai.
Giorno dopo giorno
te ne accorgerai,
giorno dopo giorno
un uomo meno solo sarai,
una collezione di parole nuove,
una briciola di eterno
e tu ti innamorerai.
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maxmex Palermo, Italy
Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.
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