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Le mele più dolci (Maxmex)

by maxmex

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1.
È TUTTA MIA QUESTA STORIA (massimo messina) Ho un conto aperto nel passato ma il cuore mio non mette in moto. È tutta mia questa impareggiabile storia per cui ho viaggiato, è tutta mia questa incontentabile vita per cui ho vissuto. Vi lascio solo il mio cappello, lo passo a prendere tra qualche giorno e m'incammino con invulnerabile sfida nel mio passato col sacco mio pieno di molliche di pane per il mio ritorno. È tutta mia questa storia e il tempo che è passato. È tutta mia la mia vita e tu me lo hai riconfermato. È solo mia questa rabbia che prende i colori del mare, questa allegria, mia imperdonabile amica, la solitudine, inseparabile sposa. Ma sono fiero dei miei occhi che mi han guidato in questi giorni, mentre li vedo che si ridispongono in fila e mentre m'innamoro di più di te che in fondo, poi, sei la mia stessa vita, per te ho viaggiato tanto. È tutta mia questa storia e il tempo che è passato. È tutta mia la mia vita e tu me lo hai riconfermato. È solo mia questa rabbia che getta i suoi occhi nel cielo, questa allegria, mia imperdonabile amica. la solitudine, inseparabile sposa. È tutta mia la mia storia. È solo mia questa rabbia che prende i colori del mare, questa allegria, mia imperdonabile amica, la solitudine, inseparabile sposa. È tutta mia la mia storia.
2.
LUPO DEI BOSCHI (massimo messina) Io temporale divento poi cado nel vuoto, sono un lupo perduto nei boschi. Invento un prato d'argento lo stendo e ci dormo, sono un lupo perduto nei boschi, io sono un lupo perduto nei boschi. Incontro l'aria di marzo, mi fermo e mi volto, muso a nord e neve nel cuore. Poi faccio il giro di cento portali e ritorno, sono un lupo perduto nei boschi, io sono un lupo perduto nei boschi M'incanto e sono il fuoco che brucia il mio fianco, né scoprirò coi respiri il verso. Poi mi sfilo di dentro un torpore profondo, lo getto in acqua, mi siedo e aspetto che arrivi in fondo. L'odio non può confortare il pianto, camuffarsi da profondità. L'odio non può, ogni muro è un pianto ed io sto crollando. Quel sole che va giù, che ha veduto e tutto sa, del mio aspetto ride. Io sono un lupo perduto nei boschi. Nel santo silenzio che racchiude il mio pianto, l'universo custodisce il senno. Ogni grido o dissenso nel suo occhio rotondo, sorriderà, dando pace al mondo, respiro al tempo. L'urlo mio può soffocare il pianto, conquistare le profondità. L'urlo mio può, ogni suono è un canto ed io sto volando nel sole che va giù che ha veduto e tutto sa, al di fuori dei passati solitari e di vertigini camuffate ad arte da ascensori o uffici, il distacco dal binario fa di me un bersaglio mobile, io dimenticato, io lupo dei boschi.
3.
ROBY (Massimo Messina) Un mare profondo tra gli alberi, prima di tutto, prima di illuderti, sognavi un blu cielo per liberi gabbiani enormi, file di alberi. "Blu cielo tra gli alberi, domani ci vado e dormo lì, magari mi siedo e respirerò dal mare il rosso dei crepuscoli." "Domani è festa e forse resto un po' di più." Ma stiamo qui con le lacrime in mano ormai, coi bicchieri senza dissetarci, con parole senza risponderci ma dovunque sarai io non ti scorderò mai, Roby… Un vento leggero, le macchine ferme tra i monti, zaini sui cofani. Domani è un bel giorno per ridere, ricco di sogni, di terra in Canada. "Blu cielo tra gli alberi, domani ci vado e dormo lì, magari mi siedo e respirerò dal mare il rosso dei crepuscoli". Sarà perché quel sogno forse è uguale al mio, e pure tu, che ora stringi il tuo cuore, lo sai, quando piangi di notte, svegliami, quando trovi parole, cercami, perché chiunque sarai, non ti ho scordato mai, Roby… E intanto il blu cielo tra gli alberi rimane chiuso perfino il lunedì e mentre ti vedo andare via il cielo è nero, strade, elicotteri e un tassì.
4.
LA MIGLIORE SEI TU (massimo messina) La migliore sei tu con i tuoi denti bianchi. La migliore sei tu con il tuo guardare avanti. Sei più forte di me che non so restare solo, che mi ami così, senza soldi né lavoro. Hai ragione anche tu, non si può tornare indietro ma è più forte di me, meglio guardare avanti e brillare così come stelle nel buio sorseggiando un caffè, rilassati e ridenti. La migliore sei tu, le altre sono falsi quadri. La migliore sei tu che ti svegli la mattina e prepari il caffè, stiri e apri la giornata senza perdere mai il tuo sguardo da bambina. E se esco con te streghi con la tua risata. La più bella sei tu dolce, ladra, imperfetta ed agra. E andiamo così piedi a terra e occhi in cielo. La migliore sei tu col coraggio di chieder scusa. È meglio così, non si può tornare indietro, forse è meglio lasciarsi ma è più bello poi rincontrarsi tra neon e fiorai per le strade del centro, raffreddati anche noi mentre il traffico scorre immenso. E star fermi lì, quasi fosse un anno intero senza vederci mai poi rincorrerti per dirti: Che fai? Dove vai? Hai ragione anche tu, non si può tornare indietro ma è più forte di me, meglio guardare avanti e brillare così come stelle nel buio, la migliore sei tu col coraggio di chieder scusa. Meglio così, non si può tornare indietro, forse è meglio lasciarsi ma è più bello poi rincontrarsi tra neon e fiorai per le strade del centro. La migliore sei tu....
5.
NUVOLE DI VENTO (Massimo Messina) Possa essere luce nei tuoi occhi, che tu possa guardare il mondo. Possa essere la tua mano, che tu possa sentire. Possa essere l'aria del mattino che ci porti a ballare, un giorno. Possa essere la vergogna che ci faccia arrossire. In questo sole che scalda le mani, passava l'auto del Giudice e non m'importa cosa mai potrà succedermi, in questo giorno che va via, noi siamo nuvole di vento. In questo sole che stiamo aspettando, guardo la strada e le macchine ma non m'importa, niente ormai potrà sconvolgermi, in questi nostri secoli, noi siamo nuvole di vento. Forse perché è già mattino, fuori fa freddo e non mi sento più le mani. Possa essere pioggia nel tuo viso, che ti possa asciugare il vento. Possa essere tu quel ramo, che tu possa ascoltare. Possa essere un improvviso tuono che ci faccia svegliare dal buio. Possa essere la speranza che ci faccia lottare ancora. In questo sole che scalda le mani, passava l'auto del Giudice e non m'importa cosa mai potrà succedermi, in questo giorno che va via, noi siamo nuvole di vento. In questo sole che stiamo aspettando, guardo la strada e le macchine ma non m'importa, niente ormai potrà sconvolgermi, in questi nostri secoli, noi siamo nuvole di vento. Forse perché è già mattino, fuori fa freddo e non mi sento più le mani. In questo sole che scalda le mani, passava l'auto del Giudice e non m'importa cosa mai potrà succedermi, in questo giorno che va via, noi siamo nuvole di vento. In questo sole che stiamo aspettando, guardo la strada e le macchine ma non m'importa, niente ormai potrà sconvolgermi, in questi nostri secoli, noi siamo nuvole di vento.
6.
STRANIERO TU (Massimo Messina) La vita che ho vissuto non l'ha portata il vento, all'ombra di un saluto, il sonno mi ha disteso. Il vino che ho bevuto non è piaciuto tanto a chi non l'ho versato, per chi non me l'ha chiesto mai. Adesso ho un po' paura, prima la notte era più scura ed io con lei. Tu da dove sei venuto? da cosa sei fuggito tu, così gentile, così sprovveduto? Straniero tu, con le tue foglie al vento, felice col tuo pianto, tu, così feroce, così delicato. E in mezzo a tanti fiori, la vita non mi ha ucciso con il suo sguardo schivo che, ahimè, non conoscevo. Il sogno è terminato però non mi ha svegliato nessuno e resto appeso al mio aquilone al vento. Ma confesso la paura per questa morte, l'avventura e il suo nome. Tu da dove sei venuto? da cosa sei fuggito tu, così gentile, così sprovveduto? Straniero tu, con le tue foglie al vento, felice col tuo pianto, tu, così feroce, così delicato. Vedi amico quanta vita c'è? Venuto dal mistero a raccontare il mondo per chi non sembra vero quel vento che leggero va… quel vento che leggero va… Tu da dove sei venuto? da cosa sei fuggito tu, così gentile, così sprovveduto? Straniero tu, con le tue foglie al vento, felice col tuo pianto, tu, così feroce, così delicato. Vedi amico, vedi amico (Straniero tu). (Straniero tu) (Straniero tu)
7.
IL GIOCO CHE FAI (massimo messina) Mai che raccogli le tue lacrime nelle mani, mai che poi dalla porta tua se ne vanno i dolori. Mai che ti svegli d'improvviso e vai così nella notte, mai che poi sola te ne stai tra domande e pensieri. Ma il gioco che fai è così, e ti voglio sempre così, con tutti i dubbi tuoi, non cambiare. Bella che sorridi ad occhi chiusi, sono qui se mi vuoi ascoltare. Mai che dipingi le più pallide emozioni, mai che poi dai silenzi tuoi nasceranno canzoni. Mai che ti specchi e il tuo viso sta così, ore ed ore, mai che poi i solitari tuoi riescano senza imbrogli, già, ma il gioco che fai è così e mi piaci sempre così, con tutti i vezzi tuoi, non cambiare. Bella che cammini a piedi nudi, sorridi se mi vuoi abbracciare. Bella che ora stringi le mie mani, socchiudi gli occhi tuoi, non cambiare. Rosa che risvegli il mio mattino di luci, gli occhi tuoi non cambiare mai.
8.
VITA COMUNE (massimo messina) Abito al numero 11 e fabbrico sogni improbabili incubi, cuori di plastica, tedio e follie, quello che capita e di tutto quello che vedrai contorni e colpi di testa per pensare a quello che non vuoi, soffici ciottoli tra alberi di numeri, parole ed enfasi, scorciatoie lunghe chilometri, poi alibi, finezze e scortesie. Ho un album di quel che non succede mai, togliendo quel che mi resta, il pensare a niente, è tuo, vuoi? Comunque, auguro fantasie a tutti voi compresi mai, un mondo più illogico senza semafori. Abito al numero 11 della vita comune e fabbrico sogni improbabili, cuori di plastica e tutto quello che vedrai dentro te. Strabiche ferrovie poi scatolette di bugie, accenti sbagliati, virgole cadute e scorte di parentesi. E mi precipito se il campanello mio non suona mai, comunque, ciò che mi basta è pensare a quello che non vuoi. Comunque, auguro fantasie a tutti voi compresi mai, un mondo più illogico senza semafori. Abito al numero 11 della vita comune e fabbrico sogni improbabili, cuori di plastica e tutto quello che vedrai dentro te. Abito al numero 11 della vita comune e fabbrico sogni improbabili, cuori di plastica e tutto quello che vedrai dentro te, quello che vedrai dentro te...
9.
SPERO SIA IO IL TUO DOMANI (Massimo Messina) Mi spiace dirti certe cose ma certe cose non le posso dire. D'accordo prendo qualche cosa, no, non posso accettare. Speriamo vada via la luce così guardo nel buio. Ho voglia di vedere amici, dai, restiamo da soli. Ma ricorda, in ognuno di noi c'è un bambino con la sua stella che ritorna a giocare nei prati. E sento vicino il mare e la tua mano come un'onda accarezzarmi il viso, il viso incerto di un gabbiano col suo occhio deciso. E ho voglia di dirti ti amo, di guardarti allo specchio, padrona di sapere tutto e non credere a niente. Ma ti incontro, un raggio di sole è il tuo sorriso e sei una stella colorata su un foglio di scuola. E non c'è nessuno ma poco importa con tutto quello che abbiamo da dire, tutto quello che abbiamo nel cuore. Non c'è nessuno dietro la porta, non c'è nessuno che accenda la luce, mai nessuno che aggiunga qualcosa al silenzio in cui mi sono avvolto e quando parli tu mi hai già scoperto, fingendo di trovarmi sciolto mi hai gelato sbuffando. E non capisco perché vinci ma ti piace imbrogliare, girare tutte le mie carte ed io resto a guardare. Ma ti amo e mi piace restare nel tuo gioco, così, nel mazzo, aspettando che peschi una carta e spero sia io nel solitario, nel tuo rispetto e nel tuo respiro, io nel tuo guardare lontano. Spero sia io quella moneta che tieni in tasca e non spendi mai, la lancetta in cui guardi le ore. Spero sia io il tuo domani, il tuo domani spero sia io. Ma ricorda in ognuno di noi c'è un bambino con la sua stella che ritorna a giocare nei prati e sento vicino...
10.
SCENDE LA SERA (massimo messina) Strano pomeriggio che saluta e prende il giorno per mano, entra nei muri, nella televisione accesa, passa nei miei occhi e si aggiunge a queste ore che vanno, lente naviganti di una calma e infinita attesa. Scende la sera con le sue mille luci offuscate, col suo vento alle porte. Cala il sipario sopra i tetti ed il marmo stremato dopo il sole al mattino coi suoi telefoni, quelli che squillano, corri e non risponde nessuno, con le sue stelle d'agosto precipitate dal cielo che nessuno raccoglie. Sbatte la serranda, ho un sussulto e cade il telecomando, ho aperto gli occhi eppure sto dormendo ancora. Scende la sera con le sue finte barche nel mare, fisse nell'orizzonte, col suo miracolo dalle infinite reti abbassate dove il mare è un respiro, coi suoi misteri di mappe stellate e un silenzio sterminato nel buio, sui pescatori protetti ed accompagnati da un cielo che la luna rincorre. Scende la sera sui miei verdi occhi arrossati, sopra un uomo alle corde, cala il sipario, e forza, ancora un ultimo passo, se ne trovo il coraggio, su quel bicchiere amaro e sollevato nel cielo che ora brinda nel buio. Mentre da fuori, cigolanti ruote di un carro che si trascina, la notte.
11.
SPLENDIDO E LEGGERO (Massimo Messina) La vita sta lì, seduta su un muro ma sorride ha le gambe distese e aspetta qualcuno poi fugge nei campi, è il profumo dei fiori, è appresso a una stella, la mela più dolce, socchiude gli occhi per parlare di pace. La vita è così, è tutta da dire, da rimpiangere, da bere, un vento con cui giocare, è luce dei fari, il calore dei fuochi, è un film da girare nei boschi più soli dov'è che andremo a parlare di pace. La vita è così e tu non la puoi cambiare, svela il suo mistero, la vita è nei pesci, la vita è nel mare. Splendido e leggero, la vita che sogna, la vita che incontra, la vita che sale, la vita è lo scoglio in cui s'infrange l'onda. La vita è una barca su un fiume d'argento che galleggia, ci guardi e dentro non c'è nessuno. Ma io che l'ho amata e non le ho offerto mai fiori, né ho mai preso una stella, le mele più dolci, perché continuo a parlare di pace? La vita è così e tu non la puoi cambiare, svela il suo mistero, la vita è nei pesci, la vita è nel mare. Splendido e leggero, la vita che sogna, la vita che incontra, la vita che sale, la vita è lo scoglio in cui s'infrange l'onda. La vita è così e di lei si può dire tutto con certezza, tanto tutto è vita, vita disperata, vita allegra e smorta, la vita che insegna, la vita che imbroglia. Splendido e leggero, la vita ci aspetta, la vita ci ascolta. ...perché continuo a parlare di pace?
12.
UNO DI TROPPO (massimo messina) Io vorrei nascondermi solitario tra i cespugli sotto gli alberi, fuggire dai fiumi di macchine, dai ritardi, dalla gente, dai discorsi muti ed inutili. Io vorrei disperdermi come fumo poi salire in cieli liberi, un'aquila, nube di polvere, sbriciolarmi in mille pezzi pur di non sentirmi uno di troppo fiducioso e sincero, con un sorriso, col suo giornale in mano. Vorrei spaccare il mondo ma mi vedo, sono uno fra tanti, con un lavoro, con la macchina e vado su strade grigie e già tracciate. Io potessi sciogliermi, liberarmi dei vestiti e a piedi liberi, correre tra i vialetti pubblici, negli spiazzi delle chiese, sui carboni ardenti. Brucio e continuo, senza voltarmi indietro, salto nel vuoto, sorridente e planato sul muschio di un bel bosco e trasportato dagli umori del vento, vago smarrito come un bimbo e mi perdo tra gli alberi. Ma intanto sono solo, sono uno di troppo, sempre al lavoro ma ogni tanto mi siedo così socchiudo gli occhi e faccio un giro di cielo… (così socchiudo gli occhi e faccio un giro) un giro di cielo.... Comunque io vorrei nascondermi.
13.
CONDANNATO A VOLARE (massimo messina) Sento che non ritorneranno cose che non abbiamo più, frasi che abbiamo un tempo pronunciato, volti che non guardiamo più, strade che abbiamo già smarrito, fuochi che non accesi mai, poesie che abbiamo un dì legato al cuore, storie tristi e sorrisi miei. Sento che il giorno sta arrivando, che non si torna indietro, come dicevi tu. Luna aspettami, torna più su e dimmi come faccio a tirarmi indietro, questo cuore in moto non si ferma più. Tu mi hai condannato a sognare. Sento rumori del passato rompersi nel silenzio mio, cadere e sbriciolarsi in un sorriso questo pazzo dolore mio. Se mai, forse, ritroveremo dubbi e perché sopiti mai, ben venga presto anche un triste ricordo, bruci questo tormento mio. Luna aspettami, torna più su e dimmi come faccio a tirarmi indietro, questo cuore in moto non si ferma più. Tu mi hai condannato a sognare. Vento, che a lungo mi hai guidato, a te ho offerto il mio viso come volevi tu, dunque ascoltami, soffia di più a spezzare il filo che mi porta in alto, che mi lega giù. Sono condannato a volare. Dentro di me, ora l'alba è di vetro, nuvole nel cuore mio, dal cielo sul mio corpo fango e pioggia, terra, quello che vuole Dio.
14.
È TUTTO IL GIORNO CHE CAMMINO TRA LE AUTOMOBILI DEL CENTRO (massimo messina) È tutto il giorno che cammino tra le automobili del centro, nessuno stringe la mia mano, non mi saluta mai nessuno. L'aria di feltro che respiro frena le lacrime di vetro, lente si adageranno al suolo, non le raccoglierà nessuno. Uomo senza amore, solitario, in un mondo che non scoprirà nessuno. Vuoto, senza cuore, solitario, stelle in cielo, quando ritorneranno? Comincio a correre e mi giro ma è inevitabile, mi vedo riflesso nei vetri di un faro e sembro un vecchio calendario. Chiavi di ruggine mi levo dal cuore e corro via di nuovo contro lo smarrimento umano ma non mi toccherà nessuno. Uomo senza amore, solitario, in un cerchio nessuno stringe la mia mano. Vuoto, senza cuore, millenario, tutti intorno ora rideranno. È tutto il giorno che cammino tra le automobili del centro. Provo a dimenticare invano coi miei sorrisi da bambino che dentro me c'era anche un uomo ma non importerà a nessuno. Uomo senza amore, solitario, del mio pelo non se ne accorgerà nessuno. Uomo senza nome, disumano il mio urlo, non si volteranno. È tutto il giorno che cammino tra le automobili del centro. E tu ridi pagliaccio in un film muto il tuo strano saluto. Accudisci la notte in un bisbiglio, errato consiglio. Accompagni la morte nel suo inciso col tuo agro sorriso.
15.
IL MIO FUOCO (massimo messina) Quel ramo nell'arcobaleno, quel treno fermo tra i ricordi, è il mio fuoco. Al mare un giorno affideremo i nostri occhi nostalgici. Niente appare perciò non scompare, negli orizzonti poi il sole risale. Chissà che cosa incontreremo, si alzerà il vento e gli aquiloni e il mio fuoco? se nei tramonti in cui entreremo avremo gli occhi lucidi... Mentre sale, quel fuoco scompare, pochi discorsi per ciò che rimane. Chissà che cosa inventeremo, quali sono gli orizzonti del cuore e il grande fuoco che volando va, tuonando va e va. Leggera corre come un treno, breve rincorsa e un grande salto nel vuoto, è il grande fuoco che volando va, tuonando va. Mentre sale quel fuoco scompare, quando il fuoco è giovane sale e va e va. Chissà se ancora sogneremo, la vita è corsa e il nostro cuore il motore e quella voglia che io non ho più dove sarà? Le mani aperte a ciel sereno, le valli impazzite di fiori, è il mio fuoco. Noi, grandi aquile di un cielo, torneremo invisibili, troveremo lì pure gli amici ad aspettarci e giocare felici. Chissà se mai ritroveremo risposte certe ed entusiasmi insonni, quel grande fuoco che volando va, tuonando va e va. Chissà se ancora rideremo battute sceme, se apriremo mai il cuore al nostro mondo che girando va, girando va. Succhieremo l'amore un domani come un fiore dai petali amari e la vita che svelta corre come un treno prende rincorsa, impatta e salta nel vuoto e questo fuoco che volando va, ritornerà. Mentre sale, quel fuoco scompare, quando il fuoco è giovane sale e va e va. Chissà che cosa inventeremo, quali sono gli orizzonti del cuore, e il grande fuoco che volando va, tuonando va e va. Leggera corre come un treno, breve rincorsa e un grande salto nel vuoto, è il grande fuoco che volando va, tuonando va…
16.
TUTTE LE VOLTE (massimo messina) Io m'incammino con il vento tra i capelli in una sera colorata a mano, coi pennarelli ben nascosti dai riflessi di un'ampia luna d'asfalto. E mi trascino quasi a stento tra i sospetti, provato da ogni tua sventata scusa che, se potessi, volentieri cambierei con una stella. Tutte le volte che non hai pianto. Tutte le volte che non ho vinto. Tutte le volte ma ora è diverso. Tutte le volte che corri via di fretta. Tutte le volte che non hai tempo. Tutte le volte che ho sbagliato tutto. Potessi cedere al mistero dei tarocchi, pupe di cera e sfere di cristallo, nel mio futuro certamente guarderei ma ora no, non so più se farlo perché mi preoccupo di ciò che non vedrei, ma tutto questo non mi fa paura quanto il piacere del tormento e non m'importa se sei una strega. Tutte le volte che non ti ho accanto, spengo la luce e non ho sonno, tutte le volte mi sento solo. Tutte le volte che ordini una pizza, tutte le volte che ridi troppo, che non mi dici "son felice", io continuo a pensare che nel paradiso, senza odio e dolori, nessun uomo può esser felice, in un mondo violento di pace, senza lacrime e senza bugie. E guardo l'orologio e sono in ritardo per imparare a stare solo, per litigare con qualcun altro. Come sei bella, come sei diversa, così distratta che non mi tocchi con il tuo sguardo. Son felice e tu?
17.
VIVER LONTANI (massimo messina) Chi mi darà il suo sorriso chi mi darà? Chi mi renderà il suo mattino chi mi renderà? Se i miei occhi lei vorrà sinceri sono qui, qualcuno glieli porti domani. Chi difenderà, i suoi capricci chi li difenderà? Chi mi parlerà dei suoi progetti chi mi parlerà? E se poi volesse le mie mani, sono qui, qualcuno presto corra, è già tardi. Dimmi che mi ami, dimmi che pensi, dimmi che sogni. Viver lontani, senza discorsi, senza attenzioni. Chi addormenterà le mie tristezze? Chi le accosterà le mie finestre? Chi mi spenderà con parsimonia e poi mi spoglierà con gioia? E se volesse le mie ossa, sono pronto a vendere la pelle, i miei anni. Dimmi che mangi, dimmi che ascolti, dimmi che inventi. Viver lontani, volare spersi come gabbiani, soli, soli. Dimmi che mi ami, dimmi che pensi al mio domani. Viver lontani, liberi e sciocchi come sorrisi, soli, soli...

about

Compilation di canzoni interamente scritte, rielaborate, suonate e cantate dal solo Massimo Messina; Room-Studio - 2017-2019

credits

released December 31, 2019

Originals Artworks: Massimo Messina

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about

maxmex Palermo, Italy

Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.

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