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La pioggia di settembre (Maxmex)

by maxmex

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1.
MOMENTI SBAGLIATI (Massimo Messina) Stasera sono triste e non ho voglia di cantare, odio la gente, la gente che ride. Succede sempre così nei momenti sbagliati, ora non sento, non sento più nessuno. E ad ogni istante, la voglia di gridare cresce sempre di più. Vorrei pensare, ma la testa gira e non ti voglio più. E pensare che, riflettendoci un po', tu non c'entri niente con quello che ho. Ma forse domani, domani sarà diverso, con un altro sole riuscirò a sognare. E spengo la luce, non voglio più pensare a te e alla mia rabbia. Sì, io vincerò ancora e poi, che importa poi, se non è vero niente, ti lascio malinconia e volo via.
2.
ZIO CAMILLO E LA GUERRA (Massimo Messina) Zio Camillo, cos'è la guerra certamente questo non lo sai, pensi sempre e fissi quell'armadio, tu sorridi ma non parli mai. Zio Camillo, hai perduto tutto ed i baffi ed i capelli tuoi sono d'argento come la medaglia, la coperta sulle tue ginocchia calde. Zio Camillo, cos'è la guerra non lo sai. I ricordi danno emozioni, i ricordi fanno paura a chi ha visto nel volto la storia, a chi ha annusato miseria e sfortuna. Zio Camillo, io non so cos'è ma la guerra che hai fatto tu, io la sento in tempo di pace, di pace si fa per dire. Io conduco la stessa vita di un ragazzo della mia età, di uno che torna a casa, accende la tele e magari, “tah”, è scoppiata una guerra. Zio Camillo, cos'è la guerra, è un motore che se ne va, che ci avvolge nella sua nebbia, questa nebbia sono i nostri guai. Zio Camillo, il tuo motore non è più nel tuo garage e di certo chi l'ha rubato è come te. Zio Camillo, chi è fesso e pazzo, è come te. Ma a pensare a questo schifo di guerra, mi è venuta una malinconia… è meglio andarsene a casa a dormire, poi alla fine resta tutto com'è. Zio Camillo, cos'è la guerra, è un motore che se ne va, che ci avvolge nella sua nebbia, questa nebbia sono i nostri guai. Zio Camillo, il tuo motore non è più nel tuo garage e di certo chi l'ha rubato è come te...(pazzo) Zio Camillo, chi è fesso e pazzo, è come te.
3.
ANNUSANDO LA PIOGGIA (Massimo Messina) I due vecchi abbracciati si spendono ancora i minuti, la campana del ponte sul fiume non suona più. Un bambino sorride alla pioggia che gli cade sul viso, coi ginocchi graffiati, sorride e poi si butta giù. Ed il cane randagio che è passato per caso, non capisce il perché si ritrova a passare di qua. Il rumore del fiume è ora esasperante ed il vento che spazza le foglie accartocciate. Più lontano, un uomo sta piangendo ed il cane che è passato per caso sta abbaiando al fiume, al fiume… Ma il sole ci sarà ancora, e chi lo sa, annusando la pioggia? Ora il ponte è affollato di gente che ha visto passare quel bambino che sorride alla pioggia e che voleva morire. I due vecchi, ora fermi poi seri, stanno a pensare ma pensare alla morte di un bimbo non è affatto normale, no, non è normale, normale. Ma il sole ci sarà ancora, e chi lo sa, annusando la pioggia? annusando la pioggia...
4.
STUPIDA CANZONE (Massimo Messina) Niente, è durato niente, era solo uno sprazzo di felicità, che cadendo si è portato via un sorriso bagnato di malinconia. Normale, tu mi dici è normale che da un po' di tempo io non dormo più, se bevo, dopo due o tre ore, a me viene sete, magari di più. E' soltanto una stupida canzone, melodia che mi ronza in testa, un cane che mi porta via i pensieri, come ossa, li sotterra e basta. Se tu vuoi, tu puoi, tu mi devi aiutare a cercare di strapparla via dalla mia mente, come hai fatto con me, ma no, non c'entra niente... È solo una melodia da gettare via. Dopo che l'avrò suonata, sto mal di testa mi passerà, riuscirò a riprendere fiato, avrò da cantare qualcosa in più. No, Dio mio no, non prendere mai sul serio questa canzone, è uno scherzo, una fesseria, per non pensare più ad una malattia. Per continuare ad essere ignoranti, è necessario che io scriva così, ed è normale, ti prego, non pensar male, ridi bene, ridi ancora, così, perché era logico che dopo una notte, tutto sarebbe tornato così. Sento ancora una campana che suona e un uomo che piange ancora. Se tu vuoi, facciamo finta di niente, se vuoi, ricomincio tutto da capo, lascia i dolori qui nel mio cassetto e vieni a darmi una mano, a strappare questa melodia, per gettarla via.
5.
LA PIOGGIA DI SETTEMBRE (Massimo Messina) Preso il coraggio dalle mani tue, l'inverno rinfuriò stracciando foglie calpestate già dalle nostre scarpe. Cade la pioggia di settembre sui nostri visi bui, deserta e grigia oggi è la strada ma la nebbia non c'è più. È un vento freddo che già sa di neve e che colore sono le tue labbra, questo non lo so, so solo che conosco bene il tuo sapore e i tuoi perché. Restare qui a guardarci, ormai lo so, è solo una pazzia o forse è tenerezza di un ricordo di tre mesi fa. Cade la pioggia già e le tue labbra ormai si sono spente e quel che c'era, ormai, è solo un pianto di nuvole che migrano nel cielo, in cerca di una sola via. E respirando un'aria fredda che taglia la gola, il vento urla per cacciare via gli uccellini spersi. E non c'è tempo di pensare, né tempo di gridare, soltanto un cane infreddolito abbaia da lontano. Un'auto che va via vuol dire che il tempo è nostalgia sulle tue labbra fredde. D'accordo, come vuoi, dimentichiamoci perché è già rumore anche una frase sdolcinata che per te ho ricamato sulle tue vesti sbiadite e il freddo che io non volevo, ora lo prenderò e lo porterò con me. E non c'è tempo di pensare, né tempo di gridare, soltanto un cane infreddolito abbaia da lontano. Un'auto che va via vuol dire che il tempo è nostalgia sulle tue labbra fredde. D'accordo, come vuoi, dimentichiamoci perché è già rumore anche una frase sdolcinata che per te ho ricamato sulle tue vesti sbiadite e il freddo che io non volevo, ora lo prenderò e lo porterò con me.
6.
MA CHE COS'È? (Massimo Messina) Ma che cos'è che piove leggera? un certo rumore di sassi alle sei del mattino. Ma che cos'è che mi fa tremare, sarà la solitudine? poi latte e caffè per ricominciare un giorno. E va, il vento va, sfiora gli alberi e spazza le foglie. Che cosa io ho dentro, che mi suona dentro? Ma che sarà, che cos'ho nel cuore? È voglia di stare, di fermare il tempo e magari morire sulle tue braccia. Restare così, a guardare passare le ore e poi chiudere gli occhi e non pensare più a niente, più a niente... E va, il vento va, soffia freddo e spinge le nuvole. Il sole, è un nuovo mattino, se il tempo si potesse fermare ti direi che non è un gioco. Ma fermare le nuvole, il vento, lo scorrere dei minuti, è strano, strano... E va, il vento va, soffia freddo e spinge le nuvole. E noi moriamo nel mare, ci fermiamo tutta la notte per svegliarci nel sole. Siamo vento che spazza le foglie e più freddi tra gli alberi, spingiamo le nuvole, nuvole... nuvole...
7.
FALCE DI LUNA (Massimo Messina) Notte svuotata da questa luna piena, disteso contro un muro, lascio che il vento scorra dolcemente sui miei capelli. Freddo di mare che fugge tra le barche su spiagge ormai deserte, a rivangare antiche delusioni. La solitudine appiccicata sopra la mia pelle salata, canzoni tristi e frasi senza senso, contorno di una vita sempre più vuota. Avessi un po' di sonno forse dormirei sulla sabbia bagnata, sognare di svegliarmi e non trovarmi più da solo, solo, solo... Falce di luna che taglia i miei pensieri come erba bagnata, due gocce fredde sulla mia pelle, un ricordo crudo fugge nella notte. E le montagne mi guardano lontano e nuvole di fumo passano veloci, un'eco fredda di voci tristi, le onde del mare. Ma il tempo passa sulla pelle salata di un bimbo appena nato, primo respiro di una vita frettolosa. L'alba è vicina, lo sento si allontana quel mio senso di angoscia e le mie mani io le posso toccare con quel sorriso pago di chi respira ancora. Resto a pensare che cosa è successo, che cosa è rimasto di questa notte, un sentimento freddo, come questa falce di luna nel cielo. Falce di luna che taglia i miei pensieri come erba bagnata, due gocce fredde sulla mia pelle, un ricordo crudo fugge nella notte.
8.
QUALCOSA CHE NON SO (Massimo Messina) Cos'è che mi fa stare giù, fermo a fissare il mio caffè, eppure la giornata è bella, c'è il sole, la gente corre incontro a me. Gli amici parlano ma non sento, perché qualcosa non va dentro, io non sono più lo stesso. Qualcosa si risveglia in me ma non capisco che cos'ho, che mi solletica il cuore, che mi dà un certo calore. È voglia di cantare ma mi fa solo gridare e mi fa stare tanto male, male... Perché non te ne vai? Perché mi prendi al cuore? Perché mi fai star male quando sono felice? Eppure, è un dolore che mi piace ed è normale se lo sento quando guardo gli occhi tuoi. Ed io vorrei scappare via ed io vorrei restare qui, io no, non so che fare ma mi va tutto com'è. Non chiedermi il perché, tutto mi sembra strano e poi scoprire dolcemente che mi sono innamorato. ............. Perché non te ne vai? Perché mi prendi al cuore? Perché mi fai star male quando sono felice? Eppure, è un dolore che mi piace ed è normale se lo sento quando guardo gli occhi tuoi.
9.
VENTO (Massimo Messina) Occhi di gente che ha visto morire, occhi rigati da un filo di pianto, occhi sognanti di due innamorati, occhi appannati di un uomo che ha sete. Sete di soldi, di gloria e di sesso, sete in una giornata di estate, sete di quando ti svegli la notte, sete che secca la gola al vento. E il vento, freddo tra i capelli soffia il vento come un grido secco nelle sere. Sere di nuvole basse a settembre, sere passate a contare le stelle, sere noiose a guardare la tele, sere a suonare con un amico. Amico, cos'è quella luce negli occhi, amico, quegli occhi appannati di sete, amico che gridi nelle sere, amico, gola seccata al vento? È il vento che ti porta via spingendo, il vento che disperde tra le nuvole una canzone. Vento di sogni perduti nel tempo, vento di un bimbo che gioca in cortile, vento di sabbia e di polvere tra i capelli miei. Freddo tra i capelli soffia il vento, il vento... E il vento freddo tra i capelli, soffia il vento come un grido secco nelle sere. Vento di sogni perduti nel tempo, vento di un bimbo che gioca in cortile, vento di sabbia e di polvere tra i capelli miei. Freddo tra i capelli soffia il vento... il vento...
10.
LA PORTA DELLA NOSTRA VITA (Massimo Messina) Che meraviglia questa notte, vorrei cantarla insieme a te, sul viso tuo gocce di luna e se c'è un fuoco acceso, avremo stelle da incollare tutta la notte su nel cielo e dormiremo sulla sabbia, tra le conchiglie e la tua bocca. Solo i rumori della sera cadranno sulla nostra pelle scura, fingendo di essere libellule voleremo nelle stagioni. E se tu vuoi, accenderò la luna, la luna e tutte le sue stelle. E noi saremo più uniti, cancellati dal mondo, saremo felici. Avremo un'ora di speranza e niente più, niente più, soltanto un sole colorato di realtà. Ma tutto ciò non ha importanza, sei solo tu quello che conta e da stanotte queste stelle le incolleremo sulla tua porta, la porta della nostra vita, possiamo entrare se tu vuoi e vivere senza paure sarà più facile per noi. E se tu vuoi, accenderò la luna, la luna e tutte le sue stelle. E noi saremo più uniti, cancellati dal mondo, saremo felici. Avremo un'ora di speranza e niente più, niente più, soltanto un sole colorato di realtà... soltanto un sole colorato di realtà...

about

Canzoni composte da Massimo Messina nel 1982;
Brani realizzati in Home Studio nel 2013 /2016;
Editing/Mastering @ 2019.
Maxmex: Guitar synth + Guitars + Pianoforte + vocals;

credits

released October 17, 2016

Disegno originale di Massimo Messina

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about

maxmex Palermo, Italy

Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.

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