We’ve updated our Terms of Use to reflect our new entity name and address. You can review the changes here.
We’ve updated our Terms of Use. You can review the changes here.

I sentieri di ieri (Maxmex)

by maxmex

/
1.
GIRO DI GIOSTRA [Briciole intro] (Massimo Messina) Senti che pace, un silenzio che profuma di foglie in libertà, che non fa dire niente, ma conterà le nuvole che il cielo si trascinerà nel giro di giostra, del tempo che rimane, raccoglierà le briciole e una risposta attenderà.
2.
COLPA DEL DOMANI (Massimo Messina) Il futuro, amico, è solo vento nelle mani, chi lo scava oggi, sarà sabbia domani, se lo punti in alto, buca i tuoi pensieri, ma se crolla addosso, siedi, senza problemi. Il futuro, amico, è solo gesso nei confini, una giostra vuota per tornare bambini, il volto nel muro quando siamo soli, la paura che abbandoni nei suoi lenzuoli. Ah, niente e tutto passerà come pioggia sui tuoi piedi, è colpa del domani, quando i tuoi occhi restan chiusi, ed il buio inciamperà, e il tuo vetro sfonderà. Il futuro, amico, è tradimento dei tuoi sogni, quello spazio bianco, fuori dai tuoi disegni, un martello per i giorni ancor più duri, le narici quando affondi nei tuoi silenzi. Ah, dove il tempo fugge via, non c’è snodo di sentieri, è colpa del domani, quando rallenti ai suoi richiami e nessuno correrà, mentre ti sorpassa. Gabbie di sospiri, coltri scure nei deserti, vince chi non salta giù dai cieli aperti, albe di destini, corsi e fiumi nelle mani, tutto è colpa, credi, di quel tuo domani, se in quest’antro di universo siamo soli, guardi il cielo e ti consoli,
3.
ERA MAGGIO (i sentieri di ieri) (Massimo Messina) Tutto il grigiore svanì da quel mandorlo in fiore, era maggio, come d’incanto era lì, che al cospetto, anche il buio, stranì. Ed una voce cantava, come un fiume alla foce ritornava, ed ogni roccia splendeva di quel sole, e mai un fiore appassì. Su, per le scale del borgo, negli spiazzi, le chiese, una giostra, una fiumana di bimbi, sopra i ponti di pietra, una corsa per strada. Dentro il sapore, il ricordo, nel riflesso di un lume, uno specchio, nella memoria, lo sguardo, se nel vento, il coraggio, non so. Tutto il passato era nuovo e quel che era distante, già vicino, il tempo è il guscio di un uovo, che al confronto, il futuro sembra quasi un pulcino, che se ti annusi le mani, tu riesci a sentire quei silenzi, e se ti affacci al domani, i sentieri di ieri non son tanto diversi. Tutto il segreto sta qui, basta non rivelarsi il traguardo, e camminare spedito, senza mai il francobollo incollato. Anche il mistero più grande vive nelle fessure, ma nel cuore si espande, e la memoria è un vassoio, rovesciato di frutti di un mercato, ogni profumo, un ricordo, che riporta a un sentiero che si è già calpestato. E anche il dolore svanì, e la porta si schiuse, era maggio, come un presagio era lì, che di colpo anche il cielo guarì.
4.
COME LE FOGLIE (nel muto soffio) (Massimo Messina) Come le foglie, nel muto soffio noi danziamo, d’altronde, siamo foglie e non parliamo, dentro le fronde, coi nostri gambi ci abbracciamo, e ci teniamo stretti, non cediamo, al vento che ci dà e che ci toglie, e sibila per noi, come le bombe, e come piume, ci adagiamo, e se cadiamo svelte, non scoppiamo, come le onde stinte di un fiume, ci aggrappiamo, alla corrente noi non ci arrendiamo, al tempo, che ci inquina e alle sue sponde, che scivola su noi con le sue gocce, sopra le rocce, e chi cola più cielo di noi due, sa che metà di stelle sono sue, e se ti stai chiedendo dov’è che il tempo va, solo il tempo sa e non risponde. Come le ombre, dentro le brume della sera, ci basta solo il buio e una candela, che ci confonde, ma sopra un muro riflettiamo, e se si spegne il lume, sorvoliamo la luce che ci sfida e ci soccombe, e fugge via con noi, come colombe, su fredde spiagge, e il mare sembra steso per noi due, lontano, sta muggendo come un bue, forse ci sta dicendo dov’è che il tempo va, quando il vento va e ci raccoglie, e noi stiamo in silenzio ed aspettiamo, noi che in quel muto soffio ci danziamo, come le foglie.
5.
FINE MAI (Va’ avanti e sogna) (Massimo Messina) Di quel sogno che ci rimane, se la giostra che è in te scompare, se quel giro non ha mai fine, poco importa, fa’ la tua corsa. Di quel soffio che ci sottace, se anche il vento riposa in pace, se è tempesta nel tuo bicchiere, bevi in fretta, quella è la rotta. E se il tuffo non avrà fine mai, tu quel sogno lo puoi toccare, senza entrare nel mare. E se il buio non ha confine poi, tu al tuo sogno accendi la luce, corri via più veloce. Non importa, non importa, va’ avanti e sogna. Non importa, non importa… A quel morso che strappa il cuore, credi, un nome non si può dare, d’incoscienza, si chiama amore, più per scelta che rima sciolta. E nel filo della sua voce, credi, un nodo non si può fare, che se sfila quel punto croce, ti si spezza l’intera corda. E se il volo non avrà fine mai, tu nel sogno ci puoi cadere, senza farti vedere. E se un giorno, di colpo, il cielo si abbassa, il tuo sogno ti può coprire, senza farti sparire. Non importa, non importa, va’ avanti e sogna. Non importa, non importa, va’ avanti e sogna. Non importa, non importa…
6.
LA MAREA [laddove, che importa?] (Massimo Messina) Galleggia dolce la marea nell’onda sua, poi, d’improvviso cambia idea, morde la prua, dov’è che fugge, tornerà di fretta, dov’è che ascolta, è sorda e non dà retta. Laddove sorge la sua scia, ci svanirà, laddove allunga l’agonia, si accorcerà, se teme il buio, scaverà una grotta, se starà al gioco, cambierà la rotta. Dove finirà la sua Odissea, si riposerà quel suo rincorrersi sull’acqua? Si distruggerà dove si crea, si trasformerà e la sua schiuma sarà chioma di una dea, e la voce sua ci solleverà, da cosa, che importa? La sua rinuncia troverà una sponda, e s'è di luce e verità, ci affonda. Dove sputerà la sua mania, si discioglierà quell’acre tosse di risacca? Dove correrà la sua apatia? Si riparerà sotto una roccia, per sfogare la pazzia. che ci avvolgerà, che ci porta via, laddove, che importa? Che ci avvolgerà, che ci porta via.
7.
CONFIDA IN TE (Massimo Messina) Brezza o sole in faccia, vela o carta straccia, finché ceppo brucerà, menta o sale in bocca, dritto o fuori rotta, dove, ancora non si sa. Curvo, senza ruota, cieco, a bassa quota, finché cielo pioverà, volerà leggero solo il tuo pensiero, tardi o presto, si vedrà. Lo puoi annusare il colore del mare, lo puoi sentire il silenzio giocare, e a volte basta un respiro di un’onda che sale e il fondo si immerge e scompare. Perciò, confida in te, tu credi in te, col freddo, vento in poppa o con il fiato in gola, e fino a che, fintanto che, non è deciso il porto, monterà la schiuma, nella tempesta, il falco in quella coltre sfuma. Ritto od aria stanca, passo in più o che arranca, finché giostra girerà, leverai lo scudo al tuo cuore nudo, quando, si deciderà. Lo puoi ascoltare il tramonto svanire in una stella che pulsa di pace, e se non basta una sola, si può replicare, quel che è complicato finire, ma tu confida in te, tu credi in te, in bilico sul filo o sopra un’altalena, e fino a che, fintanto che, il tempo col suo panno passerà la cera, nel temporale, il lampo draga la scogliera. Confida in te, tu credi in te, sin quando la marea non ci farà premura, e fino a che, fintanto che, della burrasca il tuono suona la grancassa, l’anfratto di uno scoglio sarà tosse grassa, un colpo di corrente ci darà la scossa, la luce fa lo scatto e la tua foto è mossa, la luna in gran segreto, solcherà le mura ed il coraggio al buio, incontra la paura.
8.
RACCOLTA DIFFERENZIATA (Massimo Messina) Ho mille difetti in una borsa, i pensieri cupi nella cesta, e potrei anche dire basta, ma giacché ho una busta, ci metto del buio ciò che resta. Ed il mio torpore batte cassa, forse è il caso che mi dia una mossa, per un giorno in più che passa, userò una sacca, che la vita è già compressa. Sì, anch’io vorrei mischiare i tuoi grigiori ai miei, ma ognuno sai, raccoglie i suoi, mugugni e guai, silenzi che non dici mai, ciascuno ha i suoi rifiuti. Lascio i miei lamenti sulla porta, vizi e malumori alla finestra, sai, in amore, la raccolta va differenziata, si separa il cuore dalla testa, e del sangue, se ne avanza, getti via la colpa e non salvi mai la faccia. Sai, anch’io vorrei sversare i miei dolori ai tuoi, che il mondo ormai si piange i suoi, e se vorrai, prometti che ci proverai, assenti, dai, rifiuti poi. Anch’io vorrei vedere le sterpaglie mie, bruciare tra le braci tue, ma se non vuoi, ti giuro, mi accontenterei perfino dei rifiuti tuoi.
9.
Ti ricordi? [anche se non c'eri] (Massimo Messina) Tu cantavi e avevo mal di testa, ti ricordi? anche se non c’eri, mi avvolgevi nella tua coperta di silenzi prodigiosi e caldi, ed il tempo andava via di fretta sui tuoi passi cadenzati e lenti, ma i sentieri dritti, forse erano compassi, giri immensi. Bruciami negli occhi, fa’ sparire le onde a tutti i mari, fai spirare il vento sui miei sogni, portali lontani quegli specchi. Mi giravi come una moneta, se quei posti già li avevo visti, mi parlavi di una terra ignota e sterminata, che non ha frontiera. Io non ci credevo tanto, eppure, i boccaporti eran tutti aperti, in un solo sguardo, mi mostravi laghi e fiumi, tra i deserti. Spazza via quei cieli, versa sale e gesso nei confini, tira giù gli aironi dalle funi, straccia i miei aquiloni, spezza i remi. Aprimi le mani, fa’ volare in alto i desideri, versa cera fusa nelle ali, buca i miei pensieri, devia quei binari. Tu suonavi nella mia chitarra, ma gli accordi tu non li sapevi, recitavi nella mia commedia improvvisata, la tua scena muta. E il mattino aveva alloro in bocca, e sospiravi, se non la capivi, ma quando ridevi allora, come profumava quella foglia. Molla giù gli ormeggi, manda alla deriva giorni illusi, poi risucchia il vuoto dai miei piedi, svuota i miei fondali, neri abissi. Spegni i miei colori, stendi un telo sugli arcobaleni, e se piove, incolpa il mio domani, porta via gli ombrelli, dai miei polsi, strappa gli orologi, gratta i muri coi tuoi freddi artigli, libera le fiamme dagli inferni, siamo solo ostaggi di bugie e ricordi.
10.
SALTO NEL BUIO (Massimo Messina) Un gabbiano cieco tu l’hai visto mai? un colore nuovo che nemmeno sai, un lenzuolo intriso di quel vento fresco che ti avvolgerà, uno strappo secco e tutto sparirà? L’amore è un salto nel buio, e se il tuffo è su doghe di legno, non fa male, lo sai, ma lascia il segno. Tu al suo malizioso gioco ci hai perduto mai? Lo sai il segreto di quel dado che se ruota, non si ferma mai sul tuo tappeto? L’amore è solo uno sputo, ti illudi che puoi farti un bagno, ma quel mare, lo sai, forse è uno stagno. Quel finto velluto tu l’hai accarezzato mai? il suo tessuto taglia come vetro, e quando te ne accorgerai, sei già ferito. Una scossa al ventre che somiglia a un morso, l’hai sentita mai, quel dolore sordo che non scorderai, un sorso di vita che ti dà respiro e ti soffocherà, una grande sbornia che ti passerà? L’amore è come uno scudo, riesci a parare l’affondo, ma è alle spalle che poi, ti centra il dardo. Il suo vero volto tu l’hai conosciuto mai? quel suo ritratto parla di futuro, eppure non invecchia mai, non ha uno sfondo. L’amore libera il mondo, ma un cuore lo lega al guinzaglio, se quel sole vorrai, avrai il suo abbaglio. Un silenzio più sincero, l’hai tenuto mai nella tua mano? punge all’improvviso, succhi e non ti sazi mai del suo veleno. L’amore salva dal vuoto ed intorno spalanca il suo abisso, non si muore, lo sai, ma fa lo stesso. Un sentiero di un campo minato, tu l’hai calpestato mai? come ci sei entrato, neanche tu lo sai, se ci credi, il cielo, passo dopo passo, ti solleverà, toccalo col dito e si deflagrerà.
11.
BRICIOLE (Massimo Messina) Di tanta luce, poco o niente resterà, se il buio sparirà, di troppa pace, se il rumore tacerà, chi vuoi che parlerà, del vento sulle spalle che spazza via le nuvole, del tempo che non passa mai, se nessuno ormai lo aspetta? E guarda il sole, sta cadendo a pezzi già, ma a chi gli importerà? Se cadono le stelle, rimangono le briciole, il cielo si divorerà, se togli anche le onde, il mare non può esistere, l’oscuro anfratto smetterà di sputare la risacca, e del giorno che verrà, chi si ricorderà? La pioggia sulle scale si stancherà di scendere, il mondo più non girerà, se levi la luna, ma finché un cuore batte e ci continua a credere, una risposta arriverà.

about

Canzoni interamente scritte, suonate e cantate dal solo Massimo Messina, nel proprio "Room-Studio" - 2021;
---
Disegno originale di Massimo Messina

credits

released March 21, 2021

Azzurra Messina: Backing vocal - "Salto nel buio"

license

tags

about

maxmex Palermo, Italy

Massimo Messina (Maxmex) è nato a Palermo il 1° luglio 1963.
Autore di musiche, testi, poesie e lucidi deliri,
realizza in solitario le proprie raccolte musicali.

contact / help

Contact maxmex

Streaming and
Download help

Report this album or account

If you like maxmex, you may also like: